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Australian Open, Sabalenka: "Combattiva come sempre, ma quest'anno sarà diverso"

La bielorussa numero uno del mondo arriva a Melbourne da vincitrice delle ultime due edizioni del torneo: "Ma anche quest'anno lo vivrò un passo alla volta". E sull'esordio contro Stephens: "Contro di lei sempre grandi battaglie"

di | 10 gennaio 2025

Aryna Sabalenka (Getty)

Aryna Sabalenka (Getty)

"Non potrei essere più contenta per questo avvio di stagione, non posso davvero lamentarmi e sono molto felice di essere di nuovo a Melbourne". Dice bene Aryna Sabalenka, vincitrice delle ultime due edizioni degli Australian Open e fresca campionessa del Brisbane International la settimana scorsa grazie al successo in finale contro Kudermetova. "Ne è trascorso di tempo, sì...ma cerco di non pensarci concentrandomi su me stessa e su come provare a migliorarmi ancora sperando di continuare a far bene nei Grand Slam", ha riflettuto la bielorussa nel corso del suo intervento nel media day dell'Happy Slam.

"Quest'anno sarà diverso, così come sono diverse anche le mie sensazioni. L'anno scorso non pensavo al fatto di essere la campionessa in carica, ho vissuto il torneo passo dopo passo e anche quest'anno sarà così sperando di riuscire a tenere ancora tra le mie braccia questo bellissimo trofeo", ha ancora rivelato Sabalenka, imbattuta in questo avvio di 2025.

Il suo bilancio agli Australian Open negli ultimi tre anni è di 17 vittorie e 1 sola sconfitta, arrivata nel 2022 agli ottavi contro Kaia Kanepi. Ma è stato un biennio, quello appena conclusosi, in cui Sabalenka è maturata molto, nella testa ancor prima che nel gioco, un processo che oggi l'ha portata a dare il giusto peso a vittorie e sconfitte preservandone la salute e conservando intatto il fuoco dell'agonismo: "L'approccio mentale è cambiato molto, aver vinto il mio primo Slam due anni fa ha fatto sì che oggi io mi approcci agli Slam in maniera diversa. Oggi mi dico che so come si fa, che ci sono già riuscita. So separare bene la vota sul campo da quella che si respira fuori di lì. Un tempo per me un giorno in più di riposo era troppo perché mi permetteva di pensare anche troppo al match che avrei dovuto giocare, oggi invece gioco la mia partita, faccio del mio meglio e poi - non so come - mi dimentico completamente del tennis. Torno a pensarci dal giorno dopo, ma prima cerco di godermi del buon cibo e del relax, non pensando affatto al tennis".

Sabalenka ammette di non essere però cambiata nel profondo, "potenza e spirito combattivo sono le mie armi, e poi anche il fatto che non mi arrendo mai e che contro di me devi riuscire a chiudere il match: non sono cambiata in questo". "Mi è sempre piaciuto competere e mi sono sempre piaciute le sfide, anche quelle dure - ha ancora riflettuto davanti ai microfoni la bielorussa - E' una sensazione che non mi dispiace affatto, mi aiuta a restare concentrata e motivata, così come non mi dispiace avere ora un bersaglio sulla schiena. Lavoro per questo, per far sì che nessuno riesca a prendermi".

Le ultime considerazioni Sabalenka le ha dedicate alla sua avversaria dell'esordio, l'americana Sloane Stephens: "In passato abbiamo vissuto tante belle battaglie, oggi lei credo che affronti i suoi match sapendo che non ha nulla da perdere ma sa giocare un gran tennis e anche qui mi aspetto una grande battaglia". Ma prima dei saluti c'è ancora tempo per una battuta sul suo status di numero uno del mondo, già assaporato seppur per breve in passato,  e oggi saldamente detenuto: "L'anno scorso sono stata numero uno per una sola settimana, non è stato poi un granché. E' il ranking e a un certo punto si smette anche di prestarci attenzione preferendo concentrarsi su sé stessi. Il mio approccio è questo, non si basa sul ranking. Alla fine si tratta di scendere in campo, competere e dimostrare ogni giorno che meriti di essere dove sei".

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