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Lavoro e silenzi, le radici di Sinner affondano qui

Sotto la neve che ricopre le montagne della sua terra e nel silenzio delle valli che le circondano si sono forgiati i valori che oggi guidano il numero uno azzurro

di | 28 gennaio 2024

"Lavorare bisogna. Lavorare se si vuole essere contenti nella vita", scriveva Mario Rigoni Stern, cantore - tra le altre cose - di montagne e silenzi. E il lavoro è il valore e la filosofia che unisce la famiglia Sinner. Un'etica. Che in montagna scandisce i giorni e forma il carattere e che i Sinner hanno fatto loro da tempo, trasmettendola con l'esempio al talento azzurro oggi ignaro di scorciatoie, tanto nella vittoria quanto nella sconfitta, che solo da quella strada passi la via verso il successo.

Rifugio Fondovalle (Talschlusshütte), Val Fiscalina. Questo il luogo da cui tutto è partito. Una locanda gestita dai suoi genitori Hanspeter e Siglinde, ai fornelli il primo con la madre ad accogliere gli ospiti. Salutati entrambi quando venne il momento di partire per Bordighera, gli anni trascorsi tra nevi silenzi e stoviglie si sono attestati col tempo come veri e propri anni di formazione. Caratteriale, più che sportiva. E di valori trasmessi senza troppe parole, ma con un esempio quotidiano che si rinnovava giorno dopo giorno.

Oggi Hanspeter ha lasciato i fornelli della Talschlusshütte per unirsi al team del figlio come cuoco: "Per vent’anni papà ha lavorato al rifugio. Adesso, anche per stare più insieme, ha cominciato a viaggiare con me. Lui ama cucinare, io posso curare bene l’alimentazione e soprattutto possiamo recuperare un po’ del troppo tempo in cui siamo stati lontani". Tempo che Sinner ha premura di non sprecare quando capita di tornare ai suoi luoghi di sempre. Tempo lento, a cui basta poco per acquisire valore: una passeggiata tra i boschi, una discesa sugli sci, poca e giusta compagnia, e silenzio e semplicità.

Sono radici salde, quelle che l'altoatesino ha qui piantato, che distanza e neve non riescono a gelare. E che Sinner continua ad aggiornare anche al fianco di suo fratello Mark, adottato dai suoi genitori e più grande di lui di tre anni. Con lui, oggi istruttore dei Vigili del Fuoco, il legame è forte e alimentato da passioni condivise: "Lui è una persona su cui posso sempre contare", ha più volte sottolineato il n.4 del mondo. A differenza di papà Hanspeter,  ormai a pieno titolo parte integrante del team, la presenza nel box del n.1 azzurro del fratello è meno frequente ma non per questo meno preziosa. Voltarsi e ritrovarli accanto a sé è per lui fonte di ispirazione e serenità. Nonché il modo migliore per lanciarsi all'assalto del mondo senza mai dimenticarsi delle proprie radici.

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