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AusOpen, Djokovic centra gli ottavi

Il serbo doma senza problemi Machac che l'anno scorso l'aveva battuto in semifinale a Ginevra. Ora lo attende un altro ceco, Lehecka

di | 17 gennaio 2025

Novak Djokovic (Getty)

Novak Djokovic (Getty)

Efficace, concentrato, contundente. E' un Novak Djokovic in versione deluxe quello approdato per la diciassettesima volta in carriera agli ottavi di finale degli Australian Open grazie al successo contro il ceco Tomas Machac. Tre set senza sbavature, poco più di un paio d'ora in campo e un punteggio finale di 61 64 64. Machac è n.25 del mondo, e quella semifinale di Ginevra fu solo il primo di diversi squilli da lui lanciati poi nel corso degli ultimi mesi del suo 2024: la semifinale nel Masters di Shanghai, quella di Tokyo, e quarti di finale sparsi tra Vienna, Miami e Marsiglia. Non era, Machac, un semplice sparring partner.

Eppure Djokovic l'ha dismesso con facilità sorprendente. Mantenendosi costante in avvio, con il ceco alle prese invece con errori di misura e di gittata (ben 13 gratuiti per lui e soli 4 vincenti); confermandosi freddo nel secondo parziale, quando Machac è riuscito a ritrovare un livello di gioco all'altezza del suo ranking portandosi addirittura sullo 0-2 prima di dover incassare i due break consecutivi con cui il serbo ha prima riallineato il punteggio per poi involarsi; e lucidando l'argenteria nel terzo set, in cui per buna metà non ha perso neanche un punto sulla sua prima di servizio soffocando di fatto qualsiasi velleità di rimonta del suo rivale.

"Penso di aver giocato davvero bene, sono sincero, sono contento del mio livello e sorpreso del risultato perché l'ho battuto in tre set - ha dichiarato Nole a fine partita - Lui era avanti di un break nel secondo ma sono riuscito a gestire bene la cose, a tenere il servizio e il set si è deciso per un paio di punti altrimenti l'esito del match avrebbe potuto essere diverso. Nel terzo mi sono sentito fresco e in forma e questo è stato senza dubbio il miglior match giocato sin qui in Australia".

Prosegue dunque la rincorsa al titolo n.11 a Melbourne per l'ex numero uno del mondo, così come procede - migliorando - la nuova partnership con coach Andy Murray (che contro Machac a Miami l'anno scorso rimediò un brutto infortunio alla caviglia, uno degli ultimi della sua sfortunata seconda parte della carriera). I due si intendono. Si scambiano informazioni. Parlano molto. E il "quoziente intellettivo tennistico" (cit. Djokovic) del britannico ha cominciato ad affacciarsi in alcune soluzioni adottate dal suo nuovo pupillo: scambi in cui privilegiare traiettorie più affilate per poi spezzare il ritmo con velenose palle corte, e un ricorso reiterato a un tennis fatto di ritmo e costanza che alla lunga ha fiaccato la tenuta del suo rivale.

Lehecka è giocatore che per caratteristiche non si discosta molto dal connazionale Machac, ma della covata di talenti provenienti dalla Repubblica Ceca è quello più dotato tennisticamente, con già due titoli all'attivo (di cui uno vinto proprio a Brisbane due settimane fa grazie al ritiro del rientrante Opelka), un'assenza per infortunio smaltita ritrovando il suo gioco migliore e un ranking che da un anno a questa parte lo vede fluttuare tra i primi trenta del mondo. Sarà per Djokovic la prova generale prima del - presumibile - quarto di finale contro Carlos Alcaraz. Sarà lì che si decierà il suo torneo. Ma la sua rincorsa al titolo è già iniziata.

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