Mattia Bellucci sfiderà il numero 2 del mondo Carlos Alcaraz al secondo turno dello US Open 2025 sull'Arthur Ashe Stadium. Segui il match e il torneo su SuperTennis, SuperTennis Plus e SuperTenniX
di Alessandro Mastroluca | 27 agosto 2025
Nel gennaio 2020, Mattia Bellucci, allora 18enne, debuttava in un torneo ITF a Manacor, in Spagna, nella sede della Rafa Nadal Academy. In tabellone era opposto a un sedicenne di cui un suo amico gli parlò molto bene. "Mi ha scritto dicendo: 'Questo ragazzo diventerà davvero, davvero forte'. Io ho risposto: “Non lo conosco”, perché aveva due anni meno di me e non avevo giocato molto nei tornei junior. Quindi all’epoca il suo nome non mi diceva nulla" ha raccontato ad ATP Tour.
"Sono entrato in campo, ho giocato i primi tre game e ho pensato: “Forse non vincerò, ma posso giocarmela”. Poi ho perso 6-2, 6-1. È stata una partita molto difficile, e non me l’aspettavo. Rispondeva in modo incredibile. Ricordo che colpiva la palla molto presto e non avevo tempo di fare quasi nulla, ma ricordo anche che mi sono divertito in quella partita". Quel ragazzo era Carlos Alcaraz, oggi numero 2 del mondo, diventato tre anni fa il più giovane numero 1 ATP nell'era del ranking computerizzato proprio dopo il suo trionfo allo US Open.
Nel primo match della sessione serale sull'Arthur Ashe Bellucci, oggi numero 65 del mondo, ritroverà Alcaraz, che ha fatto tanto parlare per il nuovo radicale taglio di capelli, nello stadio per il tennis più grande del mondo, da 23 mila spettatore. Decisamente molti in più della trentina che ha assistito al loro duello nel 2020.
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"Ricordo quando sono entrato per la prima volta sull’Arthur Ashe Stadium per le qualificazioni, e quella è stata una delle esperienze più emozionanti. Ricordo che ho pianto guardandolo, perché è così grande. Una cosa pazzesca, e ricordo di aver detto al mio allenatore Fabio Chiappini: “Forse un giorno giocheremo qui”. E' ancora il mio allenatore oggi, quindi sarà un sogno giocare su quel campo".
Ma il suo primo ricordo Il primo ricordo che Mattia Bellucci ha degli US Open risponde al nome di Andy Roddick, che guardava quando era piccolissimo in tv. "Mi faceva impazzire – ha raccontato in conferenza stampa dopo il successo al primo turno – , ricordo distintamente le sue scarpe con la bandiera a stelle e strisce. Questo torneo mi piace moltissimo, se dovessi scegliere tra Wimbledon e US Open non saprei… siamo lì, è un ballottaggio per il primo posto”.
In questa sua personale classifica, New York può giocare un jolly, i negozi di abbigliamento vintage, una delle grandi passioni del 24enne di Busto Arsizio insieme alla cultura giapponese e al cinema, in particolar modo i film sulla guerra del Vietnam. "Qui a New York è un posto perfetto per lo shopping vintage - ha spiegato - In Italia non è molto facile, quindi compro spesso online capi vintage. New York è uno dei posti migliori, insieme a Tokyo. Ci sono anche altri giocatori interessati come il giapponese Rei Sakamoto".