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Bellucci, fermato dall’oscurità a Wimbledon contro Shelton, per vendicare … Bracciali!

Nel derby di mancini, Mattia riparte da due set a uno contro il bombardiere yankee che ricorda tanto Andy Roddick e il fattaccio di Wimbledon 2005. Quando A-Rod decise che non vedeva più e abbandonò il campo stoppando la rimonta di “Braccio”

di | 02 luglio 2024

B come Bellucci Mattia, da Busto Arsizio, il 23enne mancino di talento che non t’aspetti perché non ha i centimetri dei Superman (1.75), non ha la classifica dei predestinati (numero 148) ma che è molto cresciuto come persona e come tennista con la coppia di coach Fabio Chiappini e Paolo Moretti al Quanta Club di Affori, Milano. Trasformandosi da giocatore esplosivo che cerca la soluzione prima possibile a lottatore che costruisce l’occasione attraverso lo scambio, usando la varietà da giocatore atipico come un coltellino svizzero dalle tante opzioni, imparando da mille esperienza su tutte le superfici, nei tornei più disagevoli.  

B come Bracciali, Daniele, da Arezzo, “Braccio” (d’oro) per tutti che non ha trovato la strada giusta nel tennis pur salendo nel 2006 al numero 1 d’Italia, fino ad assurgere fino al 21 del mondo di doppio - dov’è diventato uno specialista - , vincendo il titolo a Casablanca e arrivando anche al 12 ATP, con 7 titoli. Peccato che poi ha concluso la carriera il 21 novembre 2018, radiato dalla Tennis Integrity Unit con l'accusa di aver facilitato un giro di scommesse (da Wikipedia). Cos’hanno in comune questi due giocatori italiani di qualità oltre l’iniziale del cognome? Una memorabile partita a Wimbledon giocando alla grande contro un big molto più quotato e qualificato, un partita da protagonisti a sorpresa, sospesa per oscurità.

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Un'esultanza di Mattia Bellucci a Wimbledon (Getty Images)

WIMBLEDON 2005

Nel 2005, dopo aver sradicato nel primo turno il super-servizio di Ivo Karlovic per 12-10 al quinto set, “Braccio” dal gran servizio, pur da appena 120 della classifica, si ribellò al 7-5 6-3 contro Andy Roddick, già numero 1 del mondo, finalista uscente, poi finalista anche quell’anno e pure nel 2009 ai Championships. L'italiano conquistò il terzo set al tie-break sorprendendo l’attaccante americano col suo gioco offensivo targato 4 ATP. Mandandolo in tilt perché gli aveva rubato l’iniziativa e caricando il pubblico alla ricerca di nuove emozioni e di un match più lungo ed appassionante. Ma, davanti alle prime ombre della sera, mentre sugli altri campi si giocava normalmente, A-Rod prese la borsa con la racchette, raccolse la sua roba e se ne andò sostenendo che non si vedeva più, lasciando il povero Bracciali a discutere inutilmente con arbitro e supervisor. Il giorno dopo, alla ripresa, Daniele strappò il quarto set per 6-4, ma poi scontò la tensione e l’inesperienza e si arrese per 6-3 al quinto. Rabbioso. Convinto che la sera prima avrebbe concluso a suo favore il match.

Daniele Bracciali in azione contro Andy Roddick a Wimbledon nel 2005 (Getty Images)

WIMBLEDON 2024

Siamo sicuri che oggi Mattia Bellucci possieda una maturità e una solidità anche di gioco che il Bracciali 26enne all’epoca non possedeva. Così come l’avversario, Ben Shelton, non ha di certo la caratura, la personalità e il curriculum di quel Roddick. Ma anche quest’italiano dalle soluzioni spesso impensabili, tornando in campo oggi, sul 6-4 3-6 6-3, avrà quella brutta sensazione che gli sia mancato un nonnulla per concludere la contesa prima e battere a sorpresa l’accreditato mancino. Guarda un po’, anche lui gran battitore e statunitense come Roddick. Guarda un po’ anche lui fermato dall’oscurità. Con la responsabilità di vendicare “Braccio” dopo tanti anni. Avrà la forza di resettare tutto, dal risultato, alle emozioni, ai timori che accompagnano un match che ricomincia, e ripartire da zero a zero? 

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