Vavassori da qualche giorno è ufficialmente nel Players Advisory Council dell’ATP, in qualità di ‘ambasciatore’ dei doppisti. La sua strategia è la stessa del campo... all'attacco: “Cercherò di spingere per cambiare le cose – spiega con determinazione - . Il mio primo focus è far si che si faccia un lavoro più mirato anche sul marketing del doppio. E’ giustissimo mantenere la priorità sul singolo, ma anche il doppio ha molto da dare. Se ci fosse una visione di marketing e una strategia per poterlo vendere meglio, e se si riuscisse a far conoscere i protagonisti e le loro storie, credo si riuscirebbe a renderlo sempre più popolare. Oggi i social media hanno un ruolo importantissimo, possono essere un mezzo prezioso per far conoscere la nostra specialità, le nostre storie… e vi assicuro che ci sono davvero belle storie da raccontare”.
“Il doppio – prosegue Vavassori – offre cose diverse rispetto al singolo e le innovazioni potrebbero sostenerci; la comunicazione tra i due giocatori, ad esempio, ipotizzando l’uso dei microfoni in panchina.... Ce ne siamo resi conto lo scorso anno; la Federazione, attraverso i suoi social FITP e SuperTennis, ci ha dato una spinta molto forte e abbiamo avvertito subito l’affetto del pubblico. A Roma quasi non potevamo camminare… In giro per il mondo, invece, questo non accade; non ci conoscono e non conoscono neanche le altre coppie. C’è una storia incredibile dietro questa specialità, oltre 100 anni, e coppie che hanno fatto grandi cose. Bisogna tornare ai fasti del passato”.
Bolelli lo supporta: “E’ stato fatto un enorme passo in avanti, almeno per quel che riguarda l’Italia - spiega – ; a Roma e a Torino abbiamo sentito la vicinanza dei tifosi, abbiamo avvertito il cambiamento. Ma si può fare ancora molto e questo potrebbe essere il momento giusto, il tempismo è fondamentale”. “I broadcaster – conclude il torinese – chiederanno sempre il singolo, ma va considerata anche l’offerta onsite, quello che accade nei tornei; gli appassionati vengono all’evento per vedere le partite, certo, ma anche per le vibes e per scoprire nuovi giocatori e nuove storie, e il doppio, così come il misto, le legends e il wheelchair sono fondamentali. Ho visto partite di doppio e doppio misto da tutto esaurito, e ho visto singoli con pochi spettatori. Per l’evento ci deve essere un pacchetto completo, e solo se fai conoscere le storie dei protagonisti permetti al pubblico di appassionarsi”.