Chiudi
Hanno battuto Koepfer e Hanfmann al tie break finale. Sabato nella sfida per il titolo se la vedranno con Bopanna e Ebden
di Francesca Paoletti, da Melbourne | 25 gennaio 2024
eduta sulle tribune c’è anche Andrea Petkovic. Sul matchpoint la tedesca, oggi apprezzata commentatrice e intervistatrice, ha fatto un cenno con la testa. Un ‘si’ deciso e un lungo applauso per celebrare la prima finale Slam della coppia italiana formata da Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Per tutto il match ha fatto il tifo, come è ovvio che sia, per i suoi connazionali, ma da vera intenditrice di questo sport ha capito la qualità del gioco espresso oggi dagli azzurri su uno dei campi più importanti del mondo.
In un crescendo di emozioni e colpi spettacolari Wave e il Bole si sono assicurati la prima finale Slam di coppia, la terza formazione azzurra nella storia a raggiungere una finale major: “E’ il giorno più bello della mia carriera – dice Vavassori in conferenza stampa - , non ci aspettavamo di arrivare in finale nel primo torneo dell’anno. Oggi in campo c’è stata una atmosfera molto bella, è stata una lotta, una partita di nervi contro una coppia molto forte. Noi siamo stati bravi a rimanere nel match, abbiamo gestito bene i momenti topici e ci siamo creati la possibilità di brekkarli nel momento giusto. Il tie break finale lo abbiamo gestito in modo magistrale, abbiamo risposto bene e servito altrettanto bene”.
Il match contro Koepfer e Hanfmann è stato spettacolare e di alto profilo tecnico: “Ci siamo trovati davanti due grandi giocatori e alla fine, riuscire a qualificarci per la finale, è stata una emozione grandissima – aggiunge Bolelli - . Oggi è stata una lotta, abbiamo giocato un gran primo set, siamo stati solidi, il secondo è girato invece su un game; nel terzo set ci siamo salvati sul 4 pari 0-30, poi abbiamo visto sfumare il match point sul 5-4 e siamo stati perfetti nel super tiebreak. E’ stata una partita dura ma siamo riusciti a mantenerci attivi e carichi fino alla fine. Ci prepareremo al meglio per la partita di sabato, studieremo gli avversari e scenderemo in campo fiduciosi di poter far bene”.
Se Bolelli la stessa emozione l’ha vissuta proprio su questi campi nel 2015, per Vavassori si tratta della prima volta così lontano in un torneo Slam: “I primi quarti, la prima semi, la prima finale…. ci ho sempre creduto e adesso ho trovato il compagno giusto con il quale poter fare una stagione completa. A Wimbledon, dopo aver perso al 2° turno, ricordo un discorso fatto in macchina, con Simone e mio padre ci siamo detti che prima o poi qualcosa sarebbe accaduto…. evidentemente c’era qualcosa nell’aria. Io ho iniziato a giocare a tennis più tardi, dopo la scuola, ma il duro lavoro sta pagando”.
"Sono felice di avere questa nuova opportunità, di poter giocare un’altra finale – aggiunge Bolelli - . Quando sono partito per l’Australia non credevo di poter arrivare in fondo, e comunque non mi aspettavo di raggiungere certi risultati subito ma siamo venuti qui con ambizione e la voglia di far bene, ora cercheremo di divertirci in finale”.
L’apoteosi di fine 2023, con le emozioni di Torino e la conquista della Coppa Davis, e le gioie di questo Australian Open, confermano il momento magico del tennis italiano: “Stiamo vivendo un gran momento – dice Simone – i risultati lo dicono. Jannik è un grandissimo esempio per i più giovani e sicuramente parte del merito è il suo. Ci sono tanti ragazzi dietro che stanno lavorando bene e che, anche in questo torneo, hanno dimostrato di poter far bene e di potersi togliere grandi soddisfazioni”.
“Jan è un esempio a 360°, come professionista e come persona – aggiunge Andrea - ; dice sempre cose interessanti da cui si può prendere ispirazione. Gran parte del merito per questo momento del nostro tennis va anche al circuito challenger voluto dalla Federazione in Italia che dà l’opportunità ai ragazzi di giocare molto e vicino casa. Ora è importante continuare così, continuare a dare l’esempio con atteggiamento, il duro lavoro e l’attitudine”.