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Cobolli ferma Jarry in cinque set e festeggia la prima vittoria in uno Slam. Musetti dopo quattro ore piega Bonzi e ottiene la prima in carriera nel main draw all'Australian Open
di Dario Castaldo, da Melbourne | 15 gennaio 2024
Non era affatto scontato che la seconda giornata degli Australian Open regalasse all’Italia del tennis il secondo turno en plein consecutivo in campo maschile. Ieri Sinner e Arnaldi, oggi Musetti e Cobolli.
Il romano, uscito benissimo dalle qualificazioni, aveva pescato malino e si era trovato di fronte la testa di serie numero 18, Nicolas Jarry. Flavio, alla sua seconda presenza nel tabellone principale di uno Slam è stato all’altezza del compito. Un compito reso ancora più complicato dal caldo e dalla presenza di alcune decine di tifosi cileni scalmanati.
Cobolli ha accettato la sfida e l’ha vinta, proprio quando sembrava aver dato fondo a tutte le risorse. 6-4 3-6 6-3 2-6 7-5 il punteggio di un incontro durato 4 ore e qualche secondo, nel quale il nipote di Jaime Fillol è stato avanti 5-3 nel set decisivo, ha servito per il match sul 5-4, è stato a due punti dal traguardo ed è stato penalizzato dopo che l’ennesima pallina gli era scivolata dalla tasca. Nella bolgia del campo 13, Cobolli ha annusato l’impresa, l’ha inseguita e l’ha afferrata. Ha risposto dai teloni, ha rimandato dall’altra parte tutto il rimandabile, ha costretto il sudamericano all’errore e si è caricato come una molla ad ogni 15. Fino all'apoteosi finale, con un urlo liberatorio tanto forte quanto indimenticabile, come la prima qualificazione al secondo turno di uno Slam.
Australian Open 2024, un'esultanza di Flavio Cobolli (Getty Images)
Rientrava più nella logica delle cose il successo di Lorenzo Musetti contro Benjamin Bonzi. Ma nemmeno questa vittoria, soprattutto a Melbourne, poteva dirsi scontata.
Tennis Australia propone quotidianamente un contatore che indica quanti giorni sono trascorsi dall’ultima sconfitta di Novak Djokovic agli Australian Open. Nella testa di Lorenzo Musetti ce n’era uno che funzionava al contrario, e prendeva come riferimento l’ultima vittoria nell’Happy Slam. Dall’ultima volta in cui Muso aveva lasciato un campo di Melbourne Park a braccia levate, erano passati 1460 giorni, ma quell'affermazione contro Marius Copil era solo un secondo turno delle qualificazioni. Per trovare un successo del toscano in un main draw, invece, bisognava tornare al 26 gennaio 2019, quando il carrarino aveva alzato la coppa di campione junior.
Da allora, proprio il major che gli aveva regalato la più grossa soddisfazione da minorenne, era stato quello più amaro e più avaro. Fuori al terzo turno delle quali nel 2020, fuori al primo turno delle quali nel 2021, k.o. in quattro set al debutto contro de Minaur nel ’22 e sconfitta al primo turno anche lo scorso anno, in un match pieno di risvolti drammatici contro Lloyd Harris.
Nel frattempo due ottavi a Parigi, due secondi turni a New York, persino un terzo turno a Wimbledon, mentre l’Australia continuava ad essere stregata.
Il sortilegio è finito oggi, dopo 4 set tirati contro il francese Bonzi, battuto 7-6 7-6 4-6 6-2 dopo 3 ore e 34 minuti. L’azzurro avrebbe potuto incamerare più facilmente il primo parziale, nel quale eravanti 4-1, ma si sarebbe potuto anche complicare infinitamente la vita, perché - dopo aver ceduto il terzo set - aveva subìto un break in apertura di quarto. Alla fine, però, il servizio ha ripreso a schizzare oltre i 200km orari e il dritto da fondo ha ripreso a far male. E cosi, 1815 giorni dopo il successo da junior, Lorenzo Musetti è tornato ad assaporare il gusto di una vittoria all’Open d’Australia. Stavolta da big, da testa di serie e (quasi) da padre.
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