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Cobolli esce tra gli applausi: “Sto lavorando bene, prima o poi arriverò al loro livello”

Il tennista romano sfiora l’impresa con Holger Rune: “Nei momenti cruciali la sua esperienza ha fatto la differenza”

di | 31 maggio 2024

Flavio Cobolli in azione (foto Getty Images)

Flavio Cobolli in azione (foto Getty Images)

Un cioccolatino, un bel sorriso. Flavio Cobolli si è presentato così in conferenza stampa dopo la maratona con Holger Rune persa solo al tie break decisivo. Il suo Roland Garros si è chiuso tra gli applausi e con una grande certezza chiamata 'futuro': “Sono contento della prestazione anche se ovviamente in questo momento mi rode – dice, senza giri di parole il giovane romano - ci tenevo ad andare avanti, è stato un gran match e non meritavo di perdere”.
 
Flavio analizza con grande lucidità la partita con il numero 13 del seeding: “L’opportunità più grande l’ho avuta sul 5 pari, 0-40. Nel tie break, invece, malgrado il largo vantaggio non ho avuto cali e non ho fatto scelte sbagliate. Nei momenti cruciali lui è stato aiutato dalla maggiore esperienza, sapeva che doveva farmi giocare più palle, io invece ho avuto un po’ di fretta. Ma non posso rimpiangere nulla, non ho mai mollato, sono stato un guerriero e ci sono andato davvero vicino”.
 
Non sarà certo un caso che il danese nelle due precedenti partecipazioni al Roland Garros abbia raggiunto due quarti di finale: “L’esperienza conta – aggiunge Cobolli - , lui fino all’ultimo punto cerca sempre un escamotage, ha sempre qualche trucchetto da tirar fuori dal cilindro. E’ una delle sue qualità e questa sera è stato più bravo di me”.
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Grazie a questo risultato Flavio entra virtualmente in top 50, un salto clamoroso dal 1° gennaio 2024, quando era appena fuori dai top 100: “Sto facendo un buon lavoro sul fisico – spiega – e ho limato qualche dettaglio tecnico. Quando colpisco la palla sento che non c’è differenza tra me e questi top players e questo fa ben sperare per il futuro. Lavorando così posso arrivare dove sono loro, non so quando e non so come, ma prima o poi potrò stare lì. Inoltre, sto facendo un gran lavoro sul servizio e sui colpi di taglio; le volée e il back, ad esempio, prima ne sbagliavo tanti ora invece mi sento sicuro e so di poter far giocare sempre una palla in più, a chiunque”.
 
Fra qualche settimana inizierà una nuova sfida…. l’erba: “Eh, in bocca al lupo – dice sorridendo - . Devo partire da zero, speriamo bene. Per me è una superficie nuova e dovrò studiare un bel po’. I tornei prima di Wimbledon saranno utilissimi per imparare”.
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