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Con la sconfitta di Nole tramonta l'epoca dei mostri sacri

La vittoria di Popyrin su Djokovic al terzo turno dell'Open degli Stati Uniti segna la fine di un'epoca. Per la prima volta dal 2002 nessuno tra Federer, Nadal e Djokovic riescirà a vincere un titolo dello Slam.

di | 31 agosto 2024

Federer, Djokovic e Nadal

Federer, Djokovic e Nadal

Mancano 10 minuti esatti alla mezzanotte quando il dritto di Novak Djokovic finisce lungo. L'incredulo Alexei Popyrin, una pertica di un metro e 96 centimetri per appena 78 kg, allarga le braccia al cielo, sorride, va ad abbracciare il rivale e poi urla tutta la sua gioia. Ancora più del trofeo alzano al cielo meno di 20 giorni fa nel Masters 1000 dell'Open del Canada, questa contro Djokovic rimarrà per sempre la giornata più incredibile nella carriera del giocatore australiano, nato a Sydney nel 1999 da genitori russi.

Che sia il match che ufficialmente chiude un'epoca lo sapremo tra qualche tempo, ma gli indizi affinché questa teoria diventi realtà ci sono tutti.
Per la prima volta dal 2002, i tre mostri sacri Federer, Nadal e Djokovic finiscono la stagione senza fregiarsi di alcun titolo del Grande Slam. Ci sono voluti due baby fenomeni come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz per aprire un nuovo capitolo nella storia del tennis. Quello che sta per tramontare è durato 21 anni: da Wimbledon 2003 a Wimbledon 2024 si sono giocati 84 tornei del Grande Slam: 66 sono stati vinti dai Big Three, 18 da altri 11 giocatori che nemmeno unendosi hanno vinto quanto Federer da solo: Roddick, Gaudio, Safin, Del Potro, Murray 3 volte, Wawrinka 3 volte, Cilic, Thiem, Medvedev, Sinner e Alcaraz 4 volte.

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Diverse volte negli ultimi 10 anni, ma anche 15, abbiamo pensato, detto o scritto che il magico mondo dei Magnifici 3 era alla frutta. Ma tutte le volte siamo stati puntualmente smentiti perché al calo di uno faceva seguito l'esplosione degli altri e poi immancabilmente alla resurrezione del primo. A turno per quasi 3 lustri.

Federer è stato dato per morto almeno 3 volte: dopo la mononucleosi del 2008, dopo la sconfitta con Stakhovsky al secondo turno di Wimbledon 2013 e dopo l'infortunio al ginocchio del 2016. Ma è sempre ritornato più forte e determinato di prima nonostante l'età.
Nadal non sarà più Nadal è stato affermato dopo Soderling a Parigi 2009, dopo l'infortunio del 2016 che lo costrinse a lasciare il Roland Garros al terzo turno e nel 2021 nella stagione post covid. Ma in barba a tutto e tutti Rafa tornò grandissimo centrando mezzo Slam nel 2022.

Djokovic invece si è perso dopo il primo titolo Slam del 2008, poi nel 2017 fino alla sconfitta con Cecchinato a Parigi 2018 e dopo la sconfitta con Medvedev nella finale dell'US Open 2021 che gli poteva regalare il Grande Slam.

E anche lui è risorto, soprattutto dopo gli orribili mesi seguiti tra la sconfitta con Wawrinka in finale all'US Open 2016 fino alla rinascita di Wimbledon 2018.

Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic in "Laver Vup" (foto Getty Images)

Ora il discorso è diverso. Federer non c'è più, Nadal è ormai la controfigura di se stesso, Djokovic veleggia verso i 38 anni con un motore ormai logoro e una centralina che non è certo più fresca di quanto lo sia il suo fisico. L'unico torneo Slam in cui potrebbe tornare nuovamente in semifinale potrebbe essere Wimbledon. Per gli altri ci vorrebbe un nuovo e ulteriore miracolo.

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