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Chi è Lois Boisson, la prima wild card in semifinale al Roland Garros

Entrata in tabellone al Roland Garros solo grazie a una wild card, da numero 361 del mondo Lois Boisson ha raggiunto la semifinale. Grazie a questo risultato entrerà in Top 100

di | 04 giugno 2025

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Sopra il gomito destro Lois Boisson ha scelto di tatuarsi una parola, che vale come un motto e un manifesto: “Resilience” (resilienza). Secondo il dizionario Treccani, definisce la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica dei materiali o l'attitudine dei filati e dei tessuti l’attitudine a riprendere l’aspetto originale dopo una deformazione. La resilienza delle persone è invece la capacità di reagire di fronte a traumi, alle difficoltà, ai dardi dell'avversa fortuna.

Gli ultimi 12 mesi della 22enne francese sono stati tutt'altro che semplici. Ad aprile dell'anno scorso, dopo aver vinto il titolo WTA 125 sulla costa di St Malo, Boisson si è strappata il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Mancava una settimana al suo esordio al Roland Garros. Un anno dopo, a Parigi, ha sconfitto Jessica Pegula negli ottavi, ha piegato Mirra Andreeva nei quarti, ed è diventata la prima wild card in semifinale al Roland Garros.

Numero 361 del mondo a inizio torneo, Boisson è solo la terza giocatrice capace di arrivare tra le migliori quattro al suo primo Slam in carriera. Ci erano riuscite solo Monica Seles e Jennifer Capriati, sempre al Roland Garros, rispettivamente nel 1989 e 1990. Grazie a questo risultato entrerà per la prima  volta tra le prime 100 del mondo nel ranking WTA: sarà almeno numero 68.

Nei lunghi mesi lontano dal campo, dopo l'operazione necessaria per curare la lesione, Boisson ha scelto di provare l'allenamento neuro-visivo sviluppato dal suo preparatore atletico Sebastien Durand. “È molto difficile da spiegare, ma è sia visivo che consiste semplicemente nel fare alcuni esercizi in modo diverso”, ha detto Boisson al quotidiano francese L'Equipe. “Si collega il cervello con gli occhi e poi tutto va più veloce, quindi è davvero ottimo per il tennis.

Durand, che lavora anche con Grigor Dimitrov, ha ideato gli esercizi in collaborazione con l'ortottista Angela Ragaigne. “Finché gli occhi e la vista non sono sani, è difficile migliorare le prestazioni”, ha scritto. “L'80% delle informazioni che un atleta riceve dall'ambiente circostante proviene dalla vista - ha detto sempre all'Equipe - per questo abbiamo sviluppato un allenamento su misura adattato alle esigenze, al background e alla disciplina praticata”.

L'esultanza di Lois Boisson (Getty Images)

L'esultanza di Lois Boisson (Getty Images)

Vedere prima, capire prima significa anche reagire prima, e in uno sport come il tennis può significare attraversare il confine sottile tra la vittoria e la sconfitta. Finalmente in campo al Roland Garros un anno dopo l'infortunio, con questo bagaglio di allenamenti Boisson sta prendendo il volo. 

Oltre allo spirito combattivo che le ha permesso ad esempio di battere la connazionale Jacquemot in tre set nonostante un infortunio alla gamba evidente già dal primo parziale, nel suo tennis spicca il diritto, che ha messo in difficoltà anche Pegula e Andreeva. Un colpo che ha dovuto modificare nel 2022 a seguito di infiammazioni e di una lesione muscolare alla spalla destra. "Avevo un movimento corto, esplosivo, che però era distruttivio per la spalla" ha raccontato l'anno scorso.

Secondo Durand, era un diritto che eseguiva solo di braccio, le serviva guadagnre ampiezza e fluidità oltre a coinvolgere tutto il corpo nella preparazione e nell'impatto. Ritrovato l'equilibrio, oggi il suo è un diritto diverso, più lavorato, ma altrettanto incisivo anche grazie alla mano sinistra che si stacca dalla racchetta poco prima dell'impatto e così stabilizza la parte superiore del corpo. Boisson imprime così alla palla rotazioni sistematicamente superiori ai 3 mila giri al minuto. Il resto lo fa un perfetto timing che la rende una delle più imprevedibili protagoniste del torneo.

Il diritto di Lois Boisson (Getty Images)

Il diritto di Lois Boisson (Getty Images)

Quest'anno, per la verità, di Boisson si era parlato già per la sua ironia. A Rouen la britannica Harriet Dart ha chiesto all'arbitro di invitarla a usare un deodorante. Dopo la partita, la francese ha postato una foto sui social e aggiunto in sovra-impressione lo stick di un notissimo brand e proposto una sponsorizzazione: "A quanto pare dobbiamo collaborare". Game, set and match.


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