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Lo scozzese, sbarcato a Melbourne con il suo primo e nuovo assistito Novak Djokovic, racconta genesi e dettagli della loro nuova collaborazione convinto di poter dare una mano al serbo nella rincorsa ai prossimi obiettivi
di Ronald Giammò | 09 gennaio 2025
"Ma certo che ci ho pensato!", taglia corto Andy Murray, richiesto di un commento circa le presumibili sfuriate cui il suo neo assistito Novak Djokovic è solito abbandonarsi nei confronti del suo angolo in occasione di alcuni momenti chiave dei match che lo hanno visto e che, presumibilmente, lo vedranno protagonista nelle prossime settimane. Il britannico, ex grande rivale del serbo e suo nuovo coach in questo prima Slam del 2025, è sbarcato in Australia al fianco di Djokovic e con lui ha iniziato a svolgere il lavoro per provare a conquistare a Melbourne il suo 11° titolo in carriera agli Australian Open.
"Direi però che sono anche una di quelle persone che si spera possano comprendere bene momenti come quello. So che non è facile quando si è in campo, si respira tanto stress e a volte lui vuole solo sfogarsi col suo team e il suo box - ha ancora aggiunto sir Andy - Ma dato per scontato che lui stia dando il massimo il fatto che lui voglia esprimersi come meglio creda mi sta assolutamente bene".
There's always one on a group assignment, isn't there... ??@djokernole • @andy_murray • @vika7 • #AO2025 pic.twitter.com/v5SibuOwP5
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 9, 2025