Ha chiuso il match, si è girato verso il suo angolo, e ha indicato la testa. Perché sta tutta lì la nuova grande forza di Lorenzo Musetti. E contro Reilly Opelka è stata proprio una vittoria di testa, di pazienza e grande perseveranza. In un primo turno Slam, contro un giocatore di casa con quelle caratteristiche – un giocatore che tra l’altro lo aveva sempre battuto - serviva una prestazione matura. Una conferma del nuovo status che ha raggiunto il tennis del carrarino: “Ci avevo perso tre volte su tre – ha spiegato Musetti nel corso della conferenza stampa - , e quando ho visto il sorteggio ero un po’ preoccupato perché è una bestia nera per molti e non sai mai cosa aspettarti da lui. Oggi la pazienza ha fatto la differenza, si è visto il mio cambio di mentalità e di atteggiamento. Lo scatto, rispetto al match di tre anni fa, si è visto nei momenti più caldi. All’epoca, ad esempio, lui dominò il tie break mentre oggi nei momenti caldi ho dominato io, ho giocato meglio nei momenti importanti e ho chiuso con freddezza. In quello credo di essere migliorato molto”.
“Rianalizzando la partita – continua il tennista azzurro - un altro aspetto del mio gioco che credo di aver migliorato tanto rispetto a qualche anno fa è la risposta. Tatticamente ho trovato una strategia con questi grandi servitori, prima mi mettevo troppo lontano, non riuscivo a stare vicino al campo e a toglier loro il tempo. Oggi, invece, la posizione e l’efficacia in risposta fanno la differenza”.