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Novak Djokovic batte un ottimo Lorenzo Musetti al quinto set in un match concluso oltre le tre di notte
di Alessandro Mastroluca | 02 giugno 2024
E' una notte bella e amara insieme per Lorenzo Musetti. La notte in cui ha giocato il suo miglior tennis della stagione contro il numero 1 del mondo, Novak Djokovic. Ma non gli è bastato per batterlo per la seconda volta in carriera e per regalare di conseguenza a Jannik Sinner la certezza di diventare numero 1 del mondo. Battere Nole al quinto set resta impresa per pochi. Il serbo soffre ma si rialza e vince 75 67(6) 26 63 60 dopo oltre quattro ore di un match a tratti esaltante finito oltre le tre di notte. Negli ottavi Nole affronterà l'argentino Francisco Cerundolo.
One of the matches of the tournament for sure ?
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Musetti è il primo a ottenere un break, e se lo prende di classe: passante sulla riga, recupero vincente dopo una smorzata un po' telefonata di Nole che applaude. Le difficoltà di Djokovic con lo smash fanno il resto. Il carrarino, però, non difende il vantaggio. Il controbreak immediato contiene uno dei segnali di allarme per Musetti, ovvero la percentuale non altissima di prime in campo (57%), a cui si abbina il 46% di punti vinti con la seconda anche per una maggiore prevedibilità.
Non gioca affatto male, l'azzurro, che dimostra di voler applicare il piano di cui il coach Tartarini parlava alla vigilia, ovvero giocare vicino al campo ed essere propositivo. Nole però ha sempre una contromossa in più, nonostante Musetti riesca a mettere in campo una notevole varietà di tagli e di soluzioni. Dopo 57 minuti, però, Musetti subisce un secondo break (errore di rovescio dopo una gran difesa di Nole) e cede il primo set.
Musetti continua a mettere in campo un tennis spavaldo che soddisfa il coach Simone Tartarini e Corrado Barazzutti, entrato ormai nel team, che siede accanto a lui. L'azzurro si dice che si può sfidare Nole, che è possibile metterlo in difficoltà, sorprenderlo con palle corte e slice. Ha anche la grande occasione di conquistarsi la prima palla break del secondo set, il punto lo costruisce bene ma lo rifinisce in maniera imprecisa con un passante lungo. Così il break finisce per subirlo per primo, quando Djokovic lo inchioda nell'angolo sinistro e poi gli gioca una magnifica palla corta stretta in diagonale nel quadrante di campo a quel punto per lui più lontano (1-3).
Il bel rovescio di Lorenzo Musetti al Roland Garros (Getty Images)
E' Musetti a regalare i colpi migliori. Quando la mezzanotte è passata da cinque minuti, scalda lo Chatrier con una "parata" d'istinto in risposta a uno smash di Djokovic. Ma Nole, per quanto appaia fisicamente provato, resta avanti di un break. A volte è la fretta, quella maledetta fretta indotta dall'avere di fronte il 24volte campione Slam, che tradisce l'azzurro. Resta comunque in partita, Musetti. Il linguaggio del corpo è positivo, è quello delle grandi occasioni. Lo è anche il diritto in diagonale da sinistra che costringe il serbo ad affossare il diritto lungolinea e a cedere il servizio per la seconda volta nel match (3-4).
La partita cambia. La fa Musetti che al tie-break concretizza un vantaggio competitivo sempre più chiaro punto dopo punto e sale 3-0. I suoi attacchi, le sue volée scatenano ammirazione e stupore negli occhi degli spettatori. Djokovic, però, fa di tutto per raffreddare le loro passioni. La superiorità sulla diagonale sinistra gli permette di rimontare fino al 6-5. Poi succede qualcosa. Musetti salva il set point con uno smash sulla riga, Djokovic ha sulla racchetta il punto del 7-6 ma lo spreca con un diritto in corridoio. Musetti ringrazia e lancia il suo grido di battaglia al cielo di Parigi. Dopo due ore e mezza di partita siamo un set pari. E Lorenzo, sceso a rete 30 volte in due set ha più energie di Nole che fatica a riprendere fiato dopo gli scambi più lunghi.
Ne vince comunque più di Musetti. Ne vince uno da 24 colpi, sintesi di geometrica potenza, con cui si guadagna la prima palla break del terzo set. Musetti si tiene su col servizio nel game (2-1). Si muove meglio, affonda meglio con il rovescio mentre Djokovic con quello che ha non riesce più a far male con continuità. Musetti, sempre più sciolto, squaderna tutto il repertorio e firma un break a zero che traduce nel punteggio un sorpasso già evidente nell'andamento della partita.
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Nole non riesce ad accorciare gli scambi, anche perché la percentuale di prime in campo degrada dal 75% del primo set al 50% del terzo. Non sfonda più nemmeno contro il rovescio di Musetti che ad ogni punto si incita, si carica, che vince il punto del torneo e si invola verso un 6-2 concluso con un secondo break e una volée stanca e lunga del numero 1 del mondo.
Novak Djokovic al Roland Garros (Getty Images)
Djokovic, però, non è per caso il campione Slam più titolato, il giocatore con più settimane da numero 1 all'attivo. Nel quarto set cambia marcia. Il break al quinto game, ottenuto alle due e un quarto del mattino per la gioia dei suoi tifosi che ancora cantano e sventolano bandiere serbe nel Philippe Chatrier, lo riaccende, lo rianima. Musetti, che era avanti 40-15 in quel quinto gioco, non terrà più la battuta in tutto il match.
Dopo quasi quattro ore di partita, inizia il quinto set. E' il cinquantesimo che Djokovic disputa in carriera. Prima di questo, ne ha vinti 38 e ne ha persi 11 contro Rochus (Davis 2005), Verdasco (US Open 2005), Ancic (Wimbledon 2006), Tsonga (Australian Open 2010), Melzer (Roland Garros 2010), Murray (US Open 2012), Nadal (Roland Garros 2013), Wawrinka (Australian Open 2014), Istomin (Australian Open 2017), Thiem (Roland Garros 2019) e Alcaraz (Wimbledon 2023).
A tennis masterclass going in 5, and Djokovic wants to hear the crowd ???#RolandGarros pic.twitter.com/dPQXUFevKD
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Musetti, che di quinti set ne ha giocati sette e ne ha vinti due, si ritrova catapultato in una partita che improvvisamente somiglia al primo set. Djokovic è ringalluzzito, allunga gli scambi e li governa con quella sua capacità di pressare da fondo che sfianca gli avversari. Musetti perde il servizio per la quarta volta di fila, dopo uno scambio massacrante che li lascia entrambi piegati in cerca d'aria. E si chiede cosa fare.
Non riesce più a mettere i piedi in campo, e da lì fare un punto a Djokovic diventa quasi impossibile. Nole va 4-0 e inizia il game con una seconda di servizio a causa della seconda violazione per eccessiva perdita di tempo tra un punto e l'altro. L'attenuante degli applausi del pubblico non viene presa in considerazione. Incontra un alleato in Musetti, che gli dice "Servi pure la prima", ma il giudice di sedia non deroga al rispetto della regola. Ma ormai cambia poco.
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