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Doloroso ko in cinque set con il qualificato Droguet. Prossimo appuntamento a Bologna: “La Coppa Davis mi farà tornare il sorriso”
di Francesca Paoletti, da New York | 29 agosto 2023
“Fa male, molto male”. Lorenzo Musetti non riesce ad alzare lo sguardo. La sconfitta nell’esordio dello Us Open 2023, e soprattutto il modo in cui è maturata, rappresenta un colpo molto doloroso per il tennista azzurro arrivato a New York forte della testa di serie numero 18: “Oggi non sono mai riuscito a trovare il mio livello – ha così analizzato la sconfitta in cinque set con il qualificato francese Droguet, giocatore alla prima partecipazione in un tabellone principale del circuito maggiore – fa molto male anche perché dopo aver rimontato sono andato avanti di un break nel quarto set, ma a quel punto non sono riuscito a rimanere lucido e a mantenere i nervi saldi. Lui ha sfruttato le occasioni e alla fine ha meritato la vittoria. Oggi non sono mai riuscito a ottenere punti diretti con il servizio, non sono riuscito a essere penetrante con il dritto e mai libero di rovescio. Non sono riuscito a fare il mio gioco e non ho mai trovato un equilibrio. Anche dopo il 6-0, che poteva rappresentare una iniezione di fiducia, non sono riuscito a giocare tranquillo e libero, e questa è la cosa che mi spiace di più”.
Le modalità con cui è maturata la sconfitta hanno fatto ipotizzare un problema di natura fisica, cosa che Lorenzo ha escluso con decisione: “Nessun problema fisico, purtroppo oggi è stata una giornata no, molto no. In quattro ore di partita non sono mai riuscito a trovare il livello e le sensazioni giuste, è stato frustrante. Nell’ultimo periodo non mi era mai capitato di perdere un match con giocatori di ranking più basso, gli ultimi tre mesi sono stati buoni e ho giocato con continuità, è per tutti questi motivi che fa così male, e perché è accaduto a New York, in uno Slam”.
Nel tennis c’è la possibilità di voltare pagina in fretta ma Musetti vuole trovare ispirazione anche da una sconfitta così bruciante: “Quel che è accaduto è accaduto ma va analizzato. Mi sento ancora lontano dai top, non tanto per aspetti di tennis ed è proprio su quelli che dovrò lavorare. Spero che queste partite possano aiutarmi a capire e a maturare di più. C’è ancora tanto lavoro da fare per stabilizzarsi a questo livello e per provare a fare un passo in avanti che ovviamente è il mio obiettivo. La fortuna è che possiamo giocare tutte le settimane quindi avrò modo di rifarmi”.
Prima del tour asiatico (Chengdu, Pechino e Shanghai) Lorenzo è atteso dalla suggestiva tappa di Bologna: “Giocare in squadra e vivere questa esperienza in gruppo ti trasmette un altro tipo di emozione, giocarla in casa poi ancora di più. Spero di presentarmi con un altro atteggiamento, un altro spirito e con una grande voglia di stare in campo e lottare. La Coppa Davis mi farà tornare il sorriso”.