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Iga Swiatek e Naomi Osaka (foto Twitter)
E' il giorno della grande sfida. La numero 1 del mondo di oggi, Iga Swiatek, contro la prima asiatica a salire in vetta al ranking WTA, Naomi Osaka. Hanno vinto uno scontro diretto a testa, sempre sul duro. Hanno vinto quattro Slam a testa: Roland Garros 2020, 2022 e 2023 e Us Open 2022 Swiatek; Us Open 2018 e 2020, Australian Open 2019 e 2021 Osaka. Tra le giocatrici in attività, Iga (70-16, .814) e Naomi (58-9, .753) hanno la migliore percentuale di vittorie nei match di singolare femminile degli Slam.
Eppure è difficile pensarla come una partita incerta. Swiatek ha superato le 100 settimane da numero 1, ha trionfato a Madrid e Roma, ha vinto 13 partite di fila sul rosso ed è la favorita numero 1 per il titolo. Osaka, invece, è tornata in campo a cinque mesi dalla nascita della figlia Shai. Oggi numero 134, ha perso al primo turno a Rouen, poi ha superato due turni a Madrid e tre a Roma.
“Sono rimasta davvero impressionata dal suo rientro quest’anno, penso che sia una persona fantastica e che il suo stile di gioco sia divertente da vedere - ha detto Swiatek -. Tutte le partite che abbiamo giocato sul duro sono sempre state molto intense e difficili. Quindi sono felice che sia tornata e che stia giocando più tornei rispetto a prima della pausa. E, sì, sono anche felice che stia giocando bene. Ovviamente il nostro tennis è cambiato da Miami 2022 e anche la nostra posizione è cambiata un po’, ma non credo che in campo abbia importanza".
"In un certo senso, penso che sia un test per vedere a che punto sono ma non direi che ho basse aspettative. Credo di poter vincere ogni partita che gioco - ha spiegato Osaka -. Poi quest'anno penso di aver giocato bene. La prenderò come un'esperienza: Non sono la favorita e di solito in queste situazioni mi esalto".
Il diritto di Naomi Osaka al Roland Garros (Getty Images)
I suoi miglioramenti inorgogliscono il suo coach, il belga Wim Fissette che ha spiegato al sito del Roland Garros gli effetti positivi dell'aggiunta nel team di una preparatrice per i movimenti. "La flessibilità di Naomi è migliorata, e per questo riesce a raggiungere più palle, è più forte in recupero. Sembra che anche Novak Djokovic lavori con persone così".
Sulla terra, chiaramente, le serve giocare più partite perché i suoi successi sul rosso sono distanti ormai diversi anni. "Non possiamo aspettarci miracoli - ha detto -. Sulla terra devi fare qualche aggiustamento tattico. I movimenti in campo sono diversi, la palla rimbalza più alta. Certo negli ultimi cinque anni ha giocato pochissimo sulla terra, ma quello che ho visto finora è promettente".