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Paolini, storia di un sogno: da Bagni di Lucca alla finale di Wimbledon

Storia, famiglia, carriera e curiosità su Jasmine Paolini, prima finalista italiana di sempre in singolare femminile a Wimbledon

di | 13 luglio 2024

Primo piano di Jasmine Paolini a Wimbledon (Getty Images)

Primo piano di Jasmine Paolini a Wimbledon (Getty Images)

Jasmine Paolini è la prima italiana nell'era Open a raggiungere la finale a Wimbledon, a raggiungerne almeno una in due Slam diversi, a vincere 15 partite nei primi tre Slam di una stagione e a centrare almeno una finale sul duro, sulla terra e sull'erba in una singola stagione. In singolare, in tutta la storia del tennis italiano, solo Nicola Pietrangeli ha raggiunto più finali Slam della toscana.

Paolini, finalista quest'anno al Roland Garros, è diventata anche la terza giocatrice nell'era Open a centrare le sue prime due finali Slam in due tornei consecutivi senza essere arrivata prima mai nemmeno ai quarti di finale: ci erano riuscite in passato Renata Tomanova (Auatralian Open e Roland Garros 1976) e Naomi Osaka (US Open 2018, Australian Open 2019).

Jas, il giorno più bella nella semi più lunga

FAMIGLIA E PASSIONE PER IL TENNIS

E' l'esito inatteso, e per questo ancora più bello, di una storia che parte da lontano. Jasmine Paolini, 28 anni, padre toscano e madre polacca con famiglia per metà ghanese, ha iniziato a giocare a tennis grazie a papà Ugo. E' cresciuta, ha raccontato il padre, nel bar di famiglia a Bagni di Lucca. Il tennis scoppia come una passione al circolo Mirafiume, dove gioca lo zio Adriano, appassionato praticante da una buona quarantina d'anni. "Io giocavo al Tc Mirafiume, lei aveva solo cinque anni ed incuriosita da uno sport per lei nuova seguì le mie orme. Prima di superarmi definitivamente. Voglio ricordare e ringraziare i suoi primi maestri di tennis, Ivano Pieri e Marco Picchi, e l’allora presidente Luca Marchi. Ma penso che il merito sia anche dei suoi genitori: mio fratello Ugo e sua moglie Jacqueline non le hanno mai messo pressioni di alcun tipo" ha raccontato a La Nazione dopo la finale di Jasmine di quest'anno al Roland Garros. 

Paolini "è sempre stata così determinata, e noi la si è sostenuta in tutto e per tutto. Ma se andiamo a guardare bene le cose, alla fine è lei che ha dato la spinta a noi. Questa è la pura verità" ha detto il padre a Paolo Rossi, inviato a Wimbledon di Repubblica.

La giovane Jasmine si divide tra tennis e scuola. In campo già mostra la determinazione e la leggerezza che sta conquistando il Centrale di Wimbledon, la testardaggine di chi vuole arrivare e la gioia di chi fa quello che più gli piace. Jasmine impara con i maestri Marco Picchi e Ivano Pieri, poi si sposta al centro di Vicopelago. A 15 anni sceglie di spostarsi asl Centro Tecnico della Federazione a Tirrenia. E' stata la sua fortuna, dice ancora il padre a Repubblica. "E' Jasmine che ha voluto andarci, provare il ‘Collegio’, chiamiamolo così - ha spiegato -. Dove poi ha incontrato Renzo Furlan”, allora direttore tecnico della Federazione, diventato suo allenatore prima part time dal 2015, poi a tempo pieno dopo la pandemia da Covid-19

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DALL'ITF DI LOCRI ALLA FINALE DI WIMBLEDON: LA CARRIERA DI PAOLINI

I risultati si cominciano ad arrivare. L'ascesa di Paolini inizia nel 2013. Il 17 agosto di quell'anno, l'allora 17enne promessa del tennis italiano (numero 819 del ranking mondiale) batteva in finale la francese Jade Svrijn (numero 560) 61 75 al trofeo internazionale “Città di Locri”, un ITF da 10 mila dollari. E' il suo primo trofeo nel circuito professionistico. 

Da junior raggiunge al massimo la posizione numero 70 nel ranking junior il 23 febbraio del 2014, l'anno del suo secondo trofeo ITF a Viserba. Nel 2016 arriva il suo primo titolo in un torneo di categoria superiore ai "10 mila", l'ITF da 25 mila dollari di Valencia. L'anno successivo gioca la sua prima partita in un main draw WTA nel 2017 a Bastad, in Svezia, perdendo contro la spagnola Suarez Navarro.Nel 2018 vince il suo primo match WTA a Bogotà e raggiunto il primo quarto di finale nel circuito maggiore a Praga, dove ha sconfitto l'allora numero 15 del mondo Daria Kasatkina. Ha chiuso la stagione da numero 180.

Il 2019 è il primo anno di svolta della sua carriera. Raggiunge i quarti a Guangzhou e Palermo, la semifinale al 125 di Karlsruhe e conquista tre titoli ITF: a Brescia (60 mila dollari), a Curtiba (25 mila) e a Tokyo (100 mila), un risultato che le apre le porte della Top 100.

Comincia il 2020 al numero 94; un anno dopo, il 31 gennaio 2021 entra in Top 50. E' l'inizio di un anno di prime volte, in cui festeggia il primo titolo WTA in singolare a Portoros e in doppio ad Amburgo, oltre al successo nel WTA 125 di Bol. Inoltre per la prima volta, nel 2021 gioca in main draw tutti i quattro tornei dello Slam.

L'ascesa continua nel 2022. A Indian Wells, elimina al secondo turno l’allora n.3 del mondo Aryna Sabalenka, centrando il suo primo successo contro una Top 10. Raggiunge la finale a Cluj-Napoca, gioca due semifinali consecutive a Palermo e Varsavia, i quarti a Lione, Portorose e Parma.

Nel 2023, grazie alle finali raggiunte ai Wta 125 di Firenze e Makarska, entra per la prima volta tra le prime 50 della classifica mondiale, al n. 42. A ottobre, poi, è per la prima volta in Top 30 dopo la finale a Monastir.

Quest'anno, poi, la sua carriera prende velocità. Gioca il primo ottavo di finale Slam all'Australian Open, e lo perde contro la russa Kalinskaya. A Dubai vince il secondo e più prestigioso titolo WTA a Dubai, battendo in finale la stessa Kalinskaya. Così fa il suo ingresso in Top 20. Raggiunge poi gli ottavi a Indian Wells, i quarti a Stoccarda, gli ottavi a Madrid, battuta da quella Mirra Andreeva contro cui spera di prendersi la sua rivincita al Roland Garros. Arrivano anche grandi gioie in doppio con Sara Errani, come il titolo agli Internazionali BNL d'Italia.

Al Roland Garros si è arresa alla superstar Swiatek, più giovane giocatrice con quattro Roland Garros all'attivo. Ha raggiunto anche la finale in doppio con Sara Errani, ma si sono fermate contro Coco Gauff e Katerina Siniakova. 

A Wimbledon, lei che non aveva mai vinto partite sull'erba prima di questa stagione, ha vissuto altre due settimane magiche. Due settimane che la porteranno, comunque vada la finale, alla posizione numero 5 nel ranking mondiale dove non era mai arrivata prima, e dove mai nessun'italiana era più arrivata dopo Sara Errani alla fine di agosto del 2013.

L'anno magico di Jasmine

PAOLINI IN NAZIONALE

E' una delle protagoniste anche della nazionale di Billie Jean King Cup. Ha esordito in maglia azzurra il 12 febbraio del 2017 a Forlì, vincendo in doppio con Martina Trevisan, contro le slovacche A.Schmiedlova/R. Sramkova. Finora ha disputato 13 sfide in nazionale giocando 13 match in singolare (6 vittorie, 7 sconfitte) e 8 in doppio (2/6). E' stata protagonista del percorso fino alla finale della scorsa edizione, la prima per l'Italia dal 2013.

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