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Italia-Francia, il derby coi “cugini” s’è trasferito nel tennis: dall’organizzazione al campo…

Dalla cucina, al vino, alla moda, al culto del bello, dal 2000 la grandeur dei nipoti monsieur Chauvin deve vedersela anche col bum della FITP. I “maestri” chiedono consiglio e nel gioco è battaglia aperta

di | 28 maggio 2024

“E’ difficile giocare con un francese in Francia!”. Fabrice Santoro è imbarazzato lui stesso, da ex atleta e da talent tv, mentre chiede sul campo al “nemico” di commentare la partita appena vinta al Roland Garros. Dopo che dagli spalti minacciosi è scaturita per ore e ore una marea di chiasso infernale, fischi, disturbi, urlacci, tifo contro, applausi agli errori, o peggio. Non è facile poi, per un francese, chiedere a caldo una carezza, un elogio, un grazie, un arrivederci alla prossima partita, per la folla di casa. Che paga il biglietto e si gode a modo suo lo spettacolo, scatenandosi nel modo peggiore, come avviene del resto nella maggior parte degli stadi di calcio anche italiani. E come spicca in modo evidente nei primi giorni del secondo Major della stagione. 

 

PIU’ TIFOSERIE

Nella Parigi tennistica di Port d’Auteuil esistono più forme di tifo. C’è quello sciovinista, totale, intransigente e becero, votato solo all’esaltazione del beniamino e alla guerra all’estraneo, avversario, fatto di ragazzotti magari ignari anche delle regole, c’è quello degli cultori delle varie forme del gioco e dei comportamenti, politically correct, e poi c’è quello giusto, dei giocatori di club, dei danaroso possessori dei posti sul Philippe Chatrier, o almeno di quelli dei due anelli più bassi dei 15000 seggiolini del campo centrale intitolato all’illuminato presidente della Federtennis locale, che ha segnato la strada anche per il movimento mondiale.

Tifosi di Nadal al Roland Garros (Getty Images)

CRYPTONITE

I giocatori francesi a Roland sono sempre tantissimi, grazie soprattutto alle wild card che proprio la ricca e potente FFT, organizzatrice dell’evento, regala a piene mani ogni anno. Ma non esiste un vincitore uomo addirittura da Yannick Noah nel lontanissimo 1983 e l’ultima donna, Mary Pierce, nel 2000, era per un terzo americana e per un altro terzo canadese.

Proprio perché, pur giocando sempre bene a tennis, pur essendo protagonisti sul circuito pro, anche in massa, quando mettono piede nell’impianto di Bois de Boulogne, i giocatori di casa vengono sopraffatti irrimediabilmente dalla pressione e crollano. Cosicché la spinta del pubblico si trasforma in un micidiale boomerang e a vincere sono soprattutto le casse del torneo.

L'esultanza di Richard Gasquet dopo la vittoria su Borna Coric al Roland Garros (Getty Images)

LES ITALIENS

Eppoi ci sono gli italiani, troppo simili, troppo vicini in passioni e gusti, ma anche troppo diversi dai “cugini”. Che, non contenti di fronteggiare la grandeur nei Francia nei vini, nella cucina, nella moda e nelle varie forme di bellezza, dal 2000 si sono messi a fronteggiare i francesi, segnando un bum clamoroso, il più eclatante in assoluto fra i paesi europei, anche nel tennis. La materia di cui i nipotini di monsieur Chauvin sostengono di essere i maestri, a cominciare da quel “tenez”, tenete, la parola con cui paggi di corte - gli antenati dei raccattapalle - porgevano le palle ai giocatori agli inizi del gioco. Da cui il nome del gioco, Tennis. A dispetto dalla loro famosa scuola, avanzatissima, del loro sistema capillare, degli studi e dei manuali, la FFT ha dovuto capitolare davanti al fnomeno-FITP e ha chiesto lumi al presidente Angelo Binaghj, a Michelangelo Dell’Edera e ai dirigenti italiani: come avete fatto ad ottenere questi livelli organizzativi ed agonistici? 

 

SFIDE DIRETTE

Ed eccoci al Roland Garros 2024. “E’ difficile giocare con un francese in Francia!”. Ma il dado è tratto, il guanto della sfida è stato lanciato, i grandi numeri dei giocatori francesi si scontrano con quelli degli italiani, e quindi i derby fra “cugini” sono sempre più frequenti. Scorrendo il tabellone, maschile, Luca Nardi, è crollato al primo turno contro Alexandre Muller, ora sta a Matteo Arnaldi “vendicarlo” nel secondo turno. Lorenzo Sonego ha eliminato per il secondo anno consecutivo l’elegante Ugo Humbert. E, dopo il solito doppio confronto anche col pubblico, Lori ha avuto parole dolce per l’avversario battuto: “Mi dispiace per lui, è un bravo ragazzo e giocava in casa”. Del resto, anche il capo-squadra azzurro, Jannik Sinner, incrocia al secondo ostacolo il braccio d’oro, Richard Gasquet, uno che a 14 anni era l’enfant prodige destinato alla grandeur ma s’è fermato alla rivalità under 18 con Rafa Nadal. Che succederà nel derby nel derby fra il mancino di Francia, Adrian Mannarino, e quello d’Italia che Massimo Sartori sta cercando di far esplodere, Giulio Zeppieri? Siamo pronti a scoprirlo, giocandoci alla pari anche questa partita. All’italiana. 


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