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Il coach australiano lascerà a fine stagione: “Abbiamo ancora un anno davanti a noi e tanti tornei importanti da provare a vincere”
di Francesca Paoletti, da Melbourne | 16 gennaio 2025
Al suo fianco ha raggiunto la prima posizione mondiale, ha vinto due Slam e superato una tempesta. Sinner-Cahill, un rapporto che va oltre il tennis. Non appena Jannik Sinner nelle interviste televisive post match ha annunciato il ‘ritiro’ di Darren Cahill a fine stagione, la partita che gli ha consegnato – non senza qualche problema – il terzo turno degli Australian Open è passata in secondo piano. “Abbiamo fatto tante cose insieme – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa – abbiamo superato tante difficoltà, Darren mi ha dato molto anche a livello personale”. C’è ammirazione e affetto nelle parole del tennista altoatesino: “E’ uno dei miglior coach della storia di questo sport – ha aggiunto – e sono contento di averlo al mio fianco. Ha dato moltissimo a questo sport, sia come giocatore sia come allenatore, per tanti anni e con tanti giocatori diversi, sia nel circuito femminile sia nel circuito maschile. Ma adesso pensiamo alla stagione che abbiamo davanti, l’anno è lungo, ci sono tanti tornei importanti e pensiamo solo a far bene”.
Ed è tornato sulla partita: dopo 29 set consecutivi sul tour, ha ceduto un parziale alla wild card di casa Tristan Schoolkate, per poi riprendere in mano il match e chiudere in quattro set: “Quando conosci il tuo avversario sai anche cosa aspettarti – ha spiegato - ma qualche volta è importante anche saper accettare le difficoltà. E’ stato un avversario tosto, ha tanto potenziale e sono certo che lo vedremo spesso negli Slam, glielo auguro. Oggi, inoltre, c’era tanto vento e lui, specialmente per il primo set e mezzo, ha servito molto bene. Poi ho iniziato a leggere meglio il suo servizio, ho giocato sempre meglio e sono riuscito a ribaltarla. E’ stato un avversario tosto e difficile, cambiava spesso gioco, ha un buon servizio, sa fare serve and volley, rispondeva bene. E’ stata un partita complicata e posso essere contento; per il prossimo turno spero di riuscire ad alzare l’asticella”.
Nel terzo turno affronterà lo statunitense Marcos Giron: “Ci ho giocato a Shanghai – conclude – ricordo una sfida difficilissima, molto lunga e fisica. E’ solido, un ottimo giocatore, ma io devo guardare solo a me stesso”.
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