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Sinner, 0 palle break a Djokovic: un record. Tutti i numeri della vittoria

Sinner è il primo giocatore a completare una partita contro Djokovic negli Slam, ritiri esclusi, senza dover fronteggiare palle break. Tutti i numeri della semifinale

di | 26 gennaio 2024

Australian Open, la stretta di mano tra Jannik Sinner e Novak Djokovic (Getty Images)

Australian Open, la stretta di mano tra Jannik Sinner e Novak Djokovic (Getty Images)

Jannik Sinner batte Novak Djokovic per la terza volta nelle ultime quattro sfide. Lo batte tre set a uno, come a rispecchiare l'andamento delle ultime partite. E' il primo italiano a sconfiggere un numero 1 del mondo in uno Slam, rivela Luca Marianantoni. E' il primo di sempre a finire una partita completa contro Djokovic senza concedere nemmeno una palla break. Al migliore interprete della risposta era successo solo una volta in uno Slam di non avere palle break, nel quarto di finale di Wimbledon 2017 contro Tomas Berdych in cui  si ritirò sotto 76 20.

Sinner ha completato il match con due ace in più, 9-7, e tre doppi falli in meno, 1-4. Ha perso solo 11 punti quando ha messo in campo la prima, e con la seconda ne ha vinti quasi due su tre (29 su 46, 63%). Ha servito più forte in media, 198 kmh a 192 con la prima,  realizzato unvincente in meno (31 a 32) ma quasi la metà dei gratuiti, 28 a 54. E' sceso a rete 18 volte contro le 23 di Djokovic, e ha ottenuto 15 punti a 18. In percentuale, migliore la resa dell'azzurro (83% a 78%). Determinante la resa in risposta: Sinner ha vinto il 36% di punti, Djokovic il 25%. Nello scambio da fondo è risultato il più efficace, come dimostra il bilancio vincenti-errori nei colpi a rimbalzo:

Djokovic
Diritto 11-22 (-11)
Rovescio 2-24 (-22)

Sinner
Diritto 10-12 (-2)
Rov 1-14 (-13)

La partenza di Sinner è indicativa di quello che sarà la partita. Per la terza volta, Djokovic vince meno di due game nel primo set di un match all'Australian Open. Gli era successo solo contro Marat Safin al primo turno nel 2005, e Stanislas Wawrinka negli ottavi nel 2013.

Djokovic vince 9 punti al servizio in tutto il set, Sinner 11 solo con la prima e 16 in totale. Commette appena 4 errori contro i 15 del numero 1 del mondo, che chiude il set con 5 vincenti a 4. Significativa la spinta con il diritto di Sinner, soprattutto in diagonale: con questo colpo l'azzurro forza il numero 1 del mondo a commettere 6 errori nel primo set. L'altoatesino sbaglia quasi solo in altezza, Djokovic è molto più impreciso quando prova a spingere in lunghezza o mirando alle righe laterali. Sinner ottiene un cruciale vantaggio competitivo negli scambi brevi, che durano meno di quattro colpi (15 punti a 8). Vince anche 4 dei sei scambi che vanno oltre i 9 colpi. Il più importante, da 18 colpi, lo chiude con un vincente di diritto e gli vale il break del 2-0.

Il serbo è il giocatore con più vittorie Slam nell'era Open in singolare maschile dopo aver perso il primo set, ritiri a parte (46). Ma nel secondo lo scenario non cambia. Sinner perde un punto al servizio con la prima, commette 9 errori in meno e vince 9 punti in più negli scambi sotto i 4 colpi: ne vince 17 su 25. Due ace a testa, un doppio fallo di Djokovic a zero, sei risposte sbagliate del serbo e quattro dell'azzurro il bilancio con i colpi di inizio gioco. Djokovic commette tre errori gratuiti e un vincente terzo colpo; al quarto Sinner realizza un vincente e commette un errore, Nole zero vincenti e quattro errori. 

C'è un altro aspetto che spicca nel secondo set: Djokovic mette in campo 13 risposte su 21 punti, inusuale per il campione che è probabilmente il miglior interprete della risposta nel tennis odierno, Sinner 17 su 24.

Djokovic si ritrova per la quarta volta in carriera  Melbourne sotto di due set. Gli era successo solo contro Safin nel 2005, contro Roger Federer nel 2007 e Hyeon Chung nel 2018. Tre partite che ha finito per perdere.

Nel terzo Sinner mantiene altissima l'efficienza con la prima di servizio, perde appena due punti, ma Djokovic sale: 75% di prime in campo, 79% di punti. Realizza 12 vincenti e si limita a 13 gratuiti, meno della metà di quelli commessi nei primi due set. In risposta vince 13 punti, più di quelli ottenuti nei primi due set messi insieme. Sinner, chiamato a giocare a ritmi più alti, finisce per rischiare di più e sbagliare di più (15 i gratuiti nel set).

Il tie-break del terzo set è un manifesto della strategia di Djokovic in momenti come questo: allunga gli scambi e poi colpisce. Si giocano 14 punti, sei vanno oltre i cinque colpi compresi gli ultimi tre e cinque degli ultimi sei. Dei sei scambi medi o lunghi nel tie-break, Sinner ne vince uno solo, il decimo grazie a un errore di diritto di Djokovic. Di fatto, in questi sei scambi lunghi nel tie-break del terzo set, Sinner non risolve mai il punto con un vincente. Lo fa invece Djokovic al quarto punto, di diritto, al termine dello scambio più lungo del tie-break (15 punti) e ancora al decimo punto (vincente di diritto dopo uno scambio da sei colpi). Sinner commette tre errori negli ultimi tre punti: di diritto sul match point a favore, e due successivi di rovescio.

L'esultanza di Jannik Sinner all'Australian Open (Getty Images)

 

Non a caso, nel terzo set Djokovic vince 27 punti a 11 quando lo scambio si allunga sopra i 4 colpi. Nella fascia "media" (5-8 colpi), in cui è più determinante il vantaggio tattico in manovra, il gap è di 14-7 in favore di Djokovic. Pesano gli 11 errori, gratuiti e forzati, di Sinner contro i 5 del serbo in questa tipologia di scambi.

Nel quarto Sinner arriva a palla break nei primi due turni di risposta. Manca le prime tre, nel secondo game (errore di diritto, ace di Nole, errore di rovescio), ma nel quarto recupera da 40-0. L'azzurro resta superiore negli scambi brevi, ma toglie a Djokovic quel potere di manovra che aveva deciso il terzo set: 13 punti a 12 il bilancio per l'azzurro negli scambi prolungati oltre il quinto colpo. Sinner in versione Djokovic batte anche l'originale. E fa sognare l'Italia.

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