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L'analisi dei precedenti confronti diretti fa emergere come Sinner abbia maturato un chiaro vantaggio competitivo nei confronti di Ben Shelton. Ecco come, attraverso i dati raccolti da Tennis Data Innovations ed elaborati da Tennis Viz
di Alessandro Mastroluca | 23 gennaio 2025
Per diventare il primo italiano con tre finali Slam, Jannik Sinner dovrà far valere il suo vantaggio strategico sul mancino statunitense Ben Shelton. Nei loro precedenti confronti diretti Sinner, che l'ha battuto quattro volte su cinque, ha giocato un tennis ancora più offensivo del solito e ha esposto le difficoltà di Shelton nello scambio, soprattutto dalla parte del rovescio. Lo statunitense, che ha vinto solo il primo duello a Shanghai nel 2023, ultimo tornreo in cui Sinner ha perso prima dei quarti (forfait a parte), ha cercato di attaccare di più; ha spinto di più e meglio con il diritto, ma è riuscito a incidere meno con il servizio, soprattutto al corpo, per le superiori qualità di Jannik in risposta.
Questo, in sintesi, il quadro che emerge dai dati raccolti da Tennis Data Innovations ed elaborati Tennis Viz, due società che collaborano con l'ATP e hanno fornito a SuperTennis i dati riguardanti tutti i loro confronti diretti nel circuito ATP, tutte giocate sul duro, ad eccezione della sfida di Wimbledon, sull'erba e dunque in condizioni di gioco più lontane da quelle su cui si sfideranno a Melbourne Park.
Nelle quattro sfide in questione, la media dei colpi giocati in proiezione offensiva da Sinner passa dal 24 al 30%. Sale anche la qualità del diritto di Shelton, misurata su una scala da 1 a 10 considerando per ogni colpo profondità, rotazione e ampiezza, la natura del colpo precedente e il modo in cui influisce sul successivo dell'avversario.
Lo statunitense, contro Sinner, passa da 7.4 a 8 come qualità media del diritto. Appare chiaro come lo statunitense cerchi di utilizzare il suo colpo forte per chiudere il punto, e non solo per manovrare, in quanto consapevole della maggiore solidità del numero 1 del mondo nello scambio prolungato su entrambe le diagonali.
Ecco perchè, come si può facilmente intuire, sono i colpi di inizio gioco a determinare maggiormente l'andamento dei loro confronti diretti. Diventa perciò interessante analizzare le loro scelte al servizio nei confronti diretti.
Sinner, e non c'è da stupirsi, riduce al minimo i servizi al corpo e aumenta la concentrazione di prime a uscire da destra e alla T da sinistra. In altri termini, al servizio Sinner cerca maggiormente il rovescio, il colpo meno preciso del mancino Shelton. Non a caso in allenamento alla vigilia della partita il suo coach Simone Vagnozzi applaudiva soddisfatto quando a Jannik riusciva un perfetti servizio in slice a uscire da destra.
Le scelte di Sinner al servizio. In blu le percentuali contro Shelton, in arancione la sua media nelle ultime 52 settimane, in nero la corrispondente media nel circuito ATP (Dati Tennis Data Innovations, elaborazione Tennis Viz)
Lo statunitense in risposta non è certo così continuo, nemmeno di diritto: anzi è proprio quando aggredisce il colpo forte di Shelton che Sinner ottiene in percentuale la maggior parte dei punti diretti al servizio.
I punti diretti vinti da Sinner al servizio con la prima contro Shelton (Dati Tennis Data Innovations, elaborazione Tennis Viz)
L'azzurro nei quattro scontri diretti ha mantenuto gli stessi schemi anche quando ha servito la seconda, e questo rappresenta una significativa variazione rispetto alle sue abituali strategie.
Le scelte di Sinner con la seconda di servizio. In blu le percentuali contro Shelton, in arancione la sua media nelle ultime 52 settimane, in nero la corrispondente media nel circuito ATP (Dati Tennis Data Innovations, elaborazione Tennis Viz)
Shelton, al contrario, rimane più fedele agli schemi che conosce meglio e applica maggiormente nel circuito. Ma quando serve al corpo, vince meno di un punto su due: una riduzione di oltre il 30% rispetto alla sua efficienza media nel circuito.
Se dovesse rimanere così anche nella semifinale di Melbourne, Sinner avrebbe un vantaggio competitivo potenzialmente cruciale. Con il suo punto forte depotenziato, Shelton può tendere a prendersi rischi eccessivi e in questi casi, si è visto anche contro Lorenzo Sonego, diventare disordinato e per questo più falloso. E Sinner potrebbe fare ulteriormente leva sulla sicurezza che gli deriva dal rimanere all'interno della sua, più ampia, zona di sicurezza, giocando un tennis del quale ha il pieno controllo in ogni dettaglio.
I punti vinti da Shelton con la prima al servizio. In blu le percentuali contro Sinner, in arancione la sua media nelle ultime 52 settimane, in nero la corrispondente media nel circuito ATP (Dati Tennis Data Innovations, elaborazione Tennis Viz)
Inoltre, stupisce come Sinner vinca il 5% in più di punti diretti al servizio con la seconda. L'azzurro infatti registra il 18% di servizi senza risposta contro Shelton, un valore identico a quelli che ottiene in media nel circuito. Shelton, invece, abituato a fare un punto su quattro direttamente con il servizio in media nel circuito, contro Sinner scende al 13%. Un ulteriore vantaggio per Jannik che può guardare a questa partita con ottimismo.
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