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Le parole di Jannik Sinner che ha centrato gli ottavi allo US Open per il terzo anno di fila grazie al successo su Wawrinka, suo avversario nella prima partita Slam in carriera. “In 4 anni un po’ di strada l’ho fatta – spiega - , tante cose sono rimaste uguali ma molte altre sono cambiate"
di Francesca Paoletti, da New York | 03 settembre 2023
Una partita a carte, una passeggiata nella natura, il dolce dormire. Il tennis impetuoso e fisico lascia spazio ad una routine semplice e serena, per sciogliere un po’ la tensione, per ritrovare le energie. Ci sono tre semplici segreti nel cammino di Jannik Sinner negli Us Open 2023; il tennista altoatesino ha centrato gli ottavi di finale a New York per la terza volta consecutiva e lo ha fatto superando in quattro set uno Stan Wawrinka che si è presentato in campo con un piglio particolarmente generoso e pericoloso: “Oggi la partita è stata complicata – spiega nel corso della conferenza stampa - la mia sensazione in campo oggi non era la stessa dei primi due turni. Abbiamo giocato molto bene, tutti e due, ci sono stati degli scambi fisici importanti ma dopo il 2° set ho alzato il livello e il ritmo e credo sia stata la chiave della partita”.
Stesso campo, stesso avversario, quattro anni dopo… Wawrinka è stato il primo avversario di Jannik in un main draw Slam: “In 4 anni un po’ di strada l’ho fatta – spiega - , tante cose sono rimaste uguali ma molte altre sono cambiate. Quella partita per me fu importantissima, mi ha fatto capire molte cose. Ora a tennis gioco meglio e fisicamente sono migliorato… sicuramente da allora sono cresciuto. Sono contento di essere in questa fase, contento di quello che ho fatto in questi anni ma credo di poter crescere ancora di più e questo mi dà tanta forza per il futuro”.
Anche nella sfida con la leggenda svizzera Sinner ha cercato con continuità la rete: “Più che per la volée – spiega – sono contento dell’approccio, di come vado a rete. Abbiamo lavorato molto tra Cincinnati e New York su questo aspetto, abbiamo provato tante situazioni e sento di aver fatto dei miglioramenti. Anche la mano ora è più sensibile e sento meglio la palla… diciamo che mi sento migliorato in qualsiasi parte del campo”.
A Wimbledon era la tranquillità di casa a ispirare Sinner, a New York è il verde e il riposo… senza rinunciare mai a un po’ di competizione: “Giochiamo tanto a carte, adesso a burraco me la cavo… all’inizio invece non vincevo mai. Poi dormo, dormo moltissimo, soprattutto nel pomeriggio. E poi appena posso vado a fare un giro a Central Park. Amo fare una passeggiata nella natura".
Anche nella sfida con la leggenda svizzera Sinner ha cercato con continuità la rete: “Più che per la volée – spiega – sono contento dell’approccio, di come vado a rete. Abbiamo lavorato molto tra Cincinnati e New York su questo aspetto, abbiamo provato tante situazioni e sento di aver fatto dei miglioramenti. Anche la mano ora è più sensibile e sento meglio la palla… diciamo che mi sento migliorato in qualsiasi parte del campo”.
A Wimbledon era la tranquillità di casa a ispirare Sinner, a New York è il verde e il riposo… senza rinunciare mai a un po’ di competizione: “Giochiamo tanto a carte, adesso a burraco me la cavo… all’inizio invece non vincevo mai. Poi dormo, dormo moltissimo, soprattutto nel pomeriggio. E poi appena posso vado a fare un giro a Central Park. Amo fare una passeggiata nella natura".