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150 anni fa il tennis arriva in Australia. Brookes primo campionissimo

L'Australia si innamora del tennis nel 1875 e in breve tempo nascono i primi tornei, la federazione e la prima edizione di quello che oggi è l'Open d'Australia. Norman Brookes il primo campionissimo.

di | 27 dicembre 2024

Brookes

Norman Brookes nasce a Melbourne il 14 novembre 1977, la stessa città dove muore nel 1968. In carriera vince tre titoli del Grande Slam, e diviene il primo non inglese a trionfare a Wimbledon. Dal 1977 fa parte della Hall of Fame.

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Il primo grande campione che l’Australia ha regalato al tennis fu dunque Norman Brookes, passato alla storia per essere stato il primo straniero a vincere Wimbledon, impresa centrata nel 1907.
Norman Brookes era venuto alla luce a Melbourne l’anno della prima edizione di Wimbledon, il 1877. Il suo tennis mancino si basava quasi esclusivamente su un serve and volley spietato, che trovava la sua massima ispirazione nella capacità, quasi soprannaturale, di intuire le traiettorie avversarie, facoltà che gli valse il soprannome di “stregone”.
Era autodidatta e giocò per molti anni, come aveva fatto William Renshaw, colpendo di rovescio con la stessa faccia della racchetta del dritto; poi si convinse che era meglio cambiare impugnatura, anche svariate volte durante uno stesso punto. Il suo pezzo forte rimaneva il servizio con le sue svariate esecuzioni: piatto e potente al corpo, slice, oppure twist e infine perfino il cosiddetto servizio rovesciato.

Nel 1904 aveva fondato la federazione australiana e l’anno dopo sbarcò per la prima volta in Inghilterra per due motivi più che validi: giocare il torneo di Wimbledon e far debuttare l’Australasia - un sorta di Australia allargata alla Nuova Zelanda di Tony Wilding - in Coppa Davis.
La prima partecipazione a Worple Road fu un successo insperato; vinse i primi 6 match senza perdere neppure un set, poi si aggiudicò al quinto set la finale degli sfidanti su Sidney Smith e infine perse il Challenge Round contro l’imbattibile Lawrence Doherty.

La settimana seguente, al Queen’s Club di Londra, assieme all’inseparabile Tony Wilding, firmò il debutto assoluto dell’Australasia in Coppa Davis con un sonoro 5-0 rifilato all’Austria. Fu amore a prima vista: con Brookes al timone l’Australasia vinse 4 insalatiere consecutive - dal 1907 al 1911 - e poi altre due nel 1914 e 1919; l’ultima quando “lo stregone” aveva già compiuto 42 anni.

Brookes era uno stregone in tutti i sensi, perché appariva e poi spariva. Nel 1907, a quasi 30 anni, riuscì a conquistare Wimbledon con una finale capolavoro in cui distrusse il povero Arthur Gore. Per trovarlo in un altro torneo del Grand Slam bisogna attendere il 1911 ai Campionati d’Australia. E fu ancora un successo con la vittoria in finale su Horrie Rice.
Altri 3 anni di buio e nel 1914 tornò a Wimbledon per saggiare lo stato di salute dell’amico Wilding. E fu ancora centro; Wilding fu freddato con un pesante 6-4 6-4 7-5.
Il suo nome è presente anche nel tabellone dei Campionati degli Stati Uniti del 1914, ma in America quella volta non ci arrivò. Dopo la Grande Guerra difese il titolo a Wimbledon perdendo in tre set contro Gerald Patterson. Due mesi dopo debuttò ai Campionati Usa arrivando ai quarti dove lo bloccò un certo Bill Tilden.
L’ultimo acuto a 47 anni quando tornò a Wimbledon per giocare a Church Road l’edizione del 1924. Colse una clamorosa vittoria al terzo turno sul numero 2, l' americano Frank Hunter. Fu l’ultima grande affermazione della carriera; il giorno dopo perse negli ottavi da Jean Washer.
Dal 1926 al 1955 fu presidente della federazione australiana e nel 1939 fu nominato baronetto. Morì ultranovantenne nel 1968 quando il tennis era diventato da poco Open. A lui è intitolata la coppa che viene consegnata ai vincitori dell'Open d'Australia.

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