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US Open, Medvedev: "Il tennis porta alla follia"

Dopo la vittoria in tre set al primo turno, il russo dà spettacolo in conferenza stampa: pressione, atteggiamento in campo, atmosfera e previsioni in vista della sua prossima sfida

29 agosto 2023

Daniil Medvedev a New York (Getty Images)

Daniil Medvedev a New York (Getty Images)

Incoraggiati dalla sua buona prestazione conclusasi con una vittoria in tre set (61 61 60) contro l'ungherese Attila Balazs, i giornalisti presenti alla conferenza stampa post match di Daniil Medvedev hanno chiesto al russo come mai di tanto in tanto fosse lui capitato di parlare tra sé e sé in campo, come a rimproverarsi di qualcosa, se non addirittura discutere apertamente con il suo coach quando vittima di alcuni evitabili errori gratuiti. "Non lo so, non ho una spiegazione, ci devo pensare", ha esordito il n.3 del mondo vincitore a New York nel 2019.

Dopo qualche secondo di silenzio, ecco la sua spiegazione: "In linea generale tendo a pensare che il tennis faccia impazzire le persone, e quando dico persone mi riferisco a noi giocatori. E il perché credo sia dovuto per la maggior parte al fatto che ci sono giorni in cui affronti delle partite e ti sembra di sostenere un allenamento: vai al campo, ti riscaldi, ti senti alla grande, il dritto viaggia che è una meraviglia, col rovescio non hai problemi e di tanto in tanto ti cimenti pure con i dropshot e gli slice. Poi ci sono giorni invece in cui dormi e ti svegli benissimo e in campo non becchi una palla. E  ti senti frustrato per questo, perché d'un tratto sbagli dieci dritti - e a me è capitato - cominci a guardare verso il tuo coach come a chiedergli 'che sta succedendo?'. Sai che se un dritto va lungo devi provare a restare più coperto sulla palla, pensi di averlo fatto e glielo dici pure, 'l'ho fatto, e allora?'. Ed è lì che iniziano le discussioni. Ecco, credo sia per questo".

Al secondo turno Medvedev affronterà ora l'australiano Christopher O'Connel che ha battuto in quattro set il connazionale Max Purcell, già battuto a Flushing Meadows al terzo turno nel 2020 e più recentemente lo scorso febbraio ai quarti dell'Open del Qatar a Doha: "Quello fu un match tosto, ero in piena fiducia e lui andò vicino a battermi perché giocò una gran bella partita in cui servì davvero bene. Oggi ho visto che ha messo a segno molti ace, e questo è un suo punto di forza. Dovrò farmi trovare pronto in risposta e al tempo stesso solido in battuta perché lui proverà a portarmi pressione".


Infine l'ultima riflessione il russo l'ha dedicata al suo quarto di tabellone che potrebbe portarlo al cospetto di Carlos Alcaraz in un'ipotetica semifinale: "Non potrò affrontarlo in finale, questo è ovvio. Non sono il tipo che non guarda il suo tabellone: so che potrei trovarlo in semifinale, così come so che ai quarti potrei affrontare Rublev. Ma bisogna pensare a un match per volta, godersi il momento e provare ad arrivarci. Sappiamo che al momento i due giocatori più forti sono Carlos e Novak ma anche loro devono vincere le loro partite se vogliono affrontarmi, e lo stesso vale per me".

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