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Wimbledon, Jabeur si regala la seconda chance: finale contro Vondrousova

Marketa Vondrousova batte in due set Elina Svitolina e si giocherà il titolo a Wimbledon contro Ons Jabeur che ha eliminato Aryna Sabalenka

di | 13 luglio 2023

Ons Jabeur ha una seconda occasione. La tunisina, sconfitta l'anno scorso da Elena Rybakina nella sfida per il titolo, è la prima giocatrice dal 2019 a raggiungere per due anni di fila la finale a Wimbledon. Ha sconfitto in rimonta 67(5) 64 63 Aryna Sabalenka, che aveva vinto 17 partite su 18 negli Slam quest'anno ed è l'unica arrivata almeno in semifinale in tutti gli ultimi quattro major. 

Fra Jabeur, amatissima dal pubblico di Wimbledon, e il titolo più prestigioso in carriera c'è la mancina ceca Marketa Vondrousova, la prima non testa di serie finalista a Wimbledon dal 1963, dai tempi di Billie Jean Moffitt (non ancora sposata con Larry King), battuta da Margaret Smith (non ancora sposata con Barry Court). Già arrivata a giocarsi il titolo al Roland Garros da teenager, la mancina ha sconfitto 63 63 Elina Svitolina, mai davvero a suo agio in una partita dal significato enorme per tutta l'Ucraina, nella quarta semifinale fra due giocatrici non teste di serie nell'era Open ai Championships.

Eppure la ceca, che ha battuto quattro teste di serie di fila nel suo cammino verso la semifinale, aveva vinto appena quattro partite sull'erba prima di questa edizione di Wimbledon. In finale, affronterà la vincente della seconda semifinale tra la tunisina Ons Jabeur, finalista un anno fa, e Aryna Sabalenka che vincendo diventerebbe per la prima volta numero 1 del mondo superando Iga Swiatek.

VONDROUSOVA PIEGA SVITOLINA A WIMBLEDON: LA CRONACA

Si gioca con il tetto chiuso perché fuori, a Londra, piove. Sul Centrale indoor, Vondrousova sfoggia qualità e tranquillità e completa il primo break, a zero, nel quinto gioco (3-2). E' l'inizio di una striscia di tre game contro il servizio. Il piano tattico è chiaro: Svitolina punta ad aprirsi il campo contro il rovescio dell'avversaria, Vondrousova fa di tutto per alzare le traiettorie e non dare all'ucraina una palla troppo piatta su cui spingere.

La ceca sfoggia un'elaborata sequenza di tatuaggi sulle braccia. Li considera, ha raccontato, una forma d'arte. Appare meno tesa di Svitolina, accompagnata dalle attese dei tifosi che sempre si associano a chi gioca con un obiettivo non solo sportivo. 

 L'ucraina vince solo il 42% di punti al servizio con la prima nel primo set, troppo poco per contrastare Vondrousova, più sicura da fondo e propositiva. Il terzo break, che chiude il set, è una conseguenza tutt'altro che imprevedibile.

Il secondo parte come una inesorabile discesa per Vondrousova, che arriva alle soglie del 5-0. L'ultimo sussulto d'orgoglio e di spirito combattivo riporta Svitolina quasi a contatto, sotto 3-4, ma non basta a cambiare il destimo della partita.

JABEUR, RIMONTA E SORRISI: IL SOGNO CONTINUA

Il pubblico è dalla parte di Jabeur, che nel primo set tiene i suoi turni di battuta con autorità. Sabalenka concede poco nei suoi, e il tie-break diventa l'unico modo per rompere l'equilibrio. Jabeur parte meglio e allunga sul 4-2, ma si incarta in un paio di errori di rovescio e da quel momento vince un punto solo, con cui salva il primo set point. Dopo un'ora di tennis intenso, la differenza fra le due è questione di centimetri, come quelli che separano la risposta della tunisina dalla riga nell'ultimo punto del parziale.

Il servizio di Sabalenka, più solido rispetto a quello di Rybakina battuta ieri da Jabeur, sembra fare la differenza. Insieme, ancora una volta, agli errori in risposta e di rovescio della tunisina che così incassa il break del 2-4. La semifinale, però, cambia completamente.

Al termine del game più bello del match, Jabeur completa il contro-break che la porta sul 4-4 e la trama, fra palle corte e intuizioni, prosegue. Dal 2-4, Jabeur trasforma le uniche due palle break avute, vince quattro game di fila e allunga la sfida. Chiuso l'ultimo punto, si mette le mani sulle orecchie come ad amplificare l'applauso, a moltiplicare l'energia, a rendere più intensa la connessione, più deciso l'abbraccio. Lo show va avanti. E lo conduce Jabeur.

Ons dipinge, illumina, colora il bianco con una tavolozza capace da sola di spiegare quel bel soprannome di "Ministro della Felicità". Sabalenka si rabbuia e al sesto game cede un break che si rivela determinante. Tradita dal suo diritto, la numero 2 del mondo va sotto 2-4 e al successivo turno di battuta è a un punto dalla sconfitta ma cancella il primo match point con un ace, e il secondo con una prima vincente. E non è l'unico colpo di scena, o forse di coda, della partita. Sabalenka ne cancella altri due, in risposta (il primo con un nastro molto fortunato). Ma alla quinta Jabeur chiude alla Sabalenka, con un ace. E si regala una seconda occasione.


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