Lo scozzese ha fatto gli straordinari per essere al via dei suoi ultimi Champioships dopo l'operazione per la rimozione di una cisti spinale di due settimane fa: "Non so se quanto fatto sarà abbastanza, ma questo è un luogo importante per me e voglio provarci"
30 giugno 2024
Andy Murray (Getty Images)
"Dopo il Queen's ho vissuto una decina di giorni belli tosti: mi sono operato alla schiena e ho fatto semplicemente di tutto per poter farmi trovare pronto per giocare questo torneo". Sbarcato ieri all'AELTC, il due volte campione di Wimbledon Andy Murray si è presentato davanti ai microfoni per fornire aggiornamenti circa le sue condizioni fisiche a circa due settimane dall'intervento alla schiena per la rimozione di una cisti spinale.
"Non so se sarà abbastanza. Negli ultimi giorni mi sono allenato e oggi ho giocato un set. E' andata abbastanza bene ma non sento di essere ancora al 100%, specialmente nelle sensazioni che avverto nella gamba. Però ogni giorno va un po' meglio e come ho detto qualche giorno fa, voglio darmi tutte le chance per giocare qui. Domani giocherò un altro set, sosterrò qualche test fisico al mattino per capire quanto ancora mi manchi dal punto di vista fisico e poi domani sera prenderò la mia decisione".
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Rimossa la cisti, ora per Murray si tratta di tornare ad avvertire le giuste sensazioni dal punto di vista fisico, specialmente nella gamba che al Queen's aveva lamentato una sensibile perdita di funzionalità: "Non ho più dolore alla schiena, il che è un'ottima notizia. Ma il problema era la grande cisti che avevo e che comprimendosi ha danneggiato il nervo per diversi giorni. Quanto tempo occorrerà perché si riprenda? Impossibile saperlo, c'é chi dice mesi, chi parla invece di settimane. Quel che so è che sto migliorando ogni giorno e che una volta impugnata di nuovo la racchetta le cose non sono andate peggiorando. Spero basti per scendere in campo martedì".
Il britannico è stato sorteggiato sia in singolare che nel tabellone del doppio, dove ha ricevuto una wild card per giocare per la prima volta in carriera a fianco di suo fratello Jamie. Una condizione, che al di là dell'incertezza che sta avvolgendo queste ultime ore prima di un suo eventuale esordio, consentirebbe lui di poter ugualmente disputare il suo ultimo Wimbledon in carriera: "Si direbbe che ogni giorno che passa io sia sempre più pronto per poter giocare. In doppio, nonostante si debbano coprire meno campo e minori distanze, occorre muoversi con maggiore esplosività. Spero che i progressi continuino al ritmo di questi ultimi giorni, ma è impossibile dirlo, anche perché vorrei poter poi scendere in campo e giocare a un livello accettabile e non ritrovarmi in una situazione simile a quella vissuta al Queen's. Ne ho parlato con mio fratello e siamo entrambi consapevoli di questa situazione".
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Due volte vincitore dei Championships, ex numero uno del mondo, Murray dopo le due operazioni all'anca sostenute tra il 2018 e il 2019, ha dovuto fare i conti con un'infinita serie di altri infortuni riuscendo comunque a conquistare altri tre titoli. All'inizio di questa stagione aveva dichiarato di non aver intenzione di proseguire oltre quest'estate, traguardando quindi ai Giochi Olimpici il sipario della sua carriera. Ma l'infortunio alla caviglia patito a Miami contro Machac e quello occorso al Queen's hanno finito col rendere precaria e incerta anche la sua uscita di scena. Cosa lo ha spinto dunque a fare gli straordinari per cercare di essere per un'ultima volta in campo a SW19? "La possibilità di giocare un'ultima volta qui - ha risposto sir Andy - è un posto che negli anni mi è diventato sempre più caro. Serena e Roger hanno chiuso giocando, Rafa sta facendo di tutto per farlo, ognuno ha la sua idea di come vorrebbe chiudere la propria carriera e la mia è di farlo a Wimbledon. Poi, certo, ci sono anche le Olimpiadi, ma vorrei tanto avere un'altra chance di poter giocare qui. E' questo quel che cerco, non so se sia o meno la cosa giusta, ma ora come ora voglio darmi questa possibilità".
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