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Wimbledon: Alcaraz batte Paul, la rincorsa al bis continua

Lo spagnolo perde il primo set contro l'americano ma impiega poco a ritrovarsi in un crescendo di ritmo e prodezze sciorinati come al solito a ritmi insostenibili. La finale passa ora da un'altra semifinale contro Medvedev

di | 09 luglio 2024

Carlos Alcaraz (Getty Images)

Carlos Alcaraz (Getty Images)

Presentata con tanto d'icona popcorn dall'account ufficiale di Wimbledon, il quarto di finale tra Carlos Alcaraz e Tommy Paul, vinto dallo spagnolo in quattro set col punteggio di 57 64 62 62
 ha rispettato le attese della vigilia trovando nei suoi interpreti due giocatori capaci di infiammarsi e di trovare nella grande ribalta quell'eccitante in grado di far alzare a entrambi il livello dei rispettivi giochi. Alla fine l'ha spuntata il murciano, più a suo agio in questa fase dei Grand Slam, animato dalla rincorsa alla conferma del titolo qui vinto l'anno scorso e, in definitiva, giocatore dimostratosi più abile del suo avversario nell'interpretazione di una superficie meno regolare e più capricciosa del cemento su cui erano andati in scena i loro quattro precedenti. 

Non è stato tutto facile però per Carlitos. Paul, reduce dal successo al Queen's, si era presentato in campo forte di una striscia di ben nove successi consecutivi ottenuti sul verde e nelle prime fasi del match era apparso tutt'altro che arrendevole o in soggezione del giovane campione in carica del torneo. Per questo il match ha cominciato a far scintille sin dall'avvio, con quattro palle break per Alcaraz nel primo game e due break nei primi quattro game come biglietto da visita offerto dai due contendenti e un sesto game chiuso dopo oltre venti punti giocati e altre quattro palle break annullate stavolta dal murciano. Scosso da cotanta personalità esibita dall'americano e infine caduto nell'ultimo game coinciso con il 7-5 con cui Paul si è portato in vantaggio. 

Riordinate le idee, Alcaraz ha dovuto faticare ancora per sventare l'assedio prolungato a cui è stato costretto. Ma un po'alla volta, riducendo i gratuiti, alzando le sue percentuali sulla prima (mai del tutto soddisfacenti) e tenendo alto il ritmo degli scambi, il murciano è riuscito ad alzare un argine di fronte alle scorribande di Paul per poi affondare i suoi colpi fino al 6-4 con cui ha chiuso il secondo set. 

Pareggiati i conti, l'inerzia del match ha atteso ancora tre game prima di posarsi dalla parte dello spagnolo: tre break in avvio di parziale, cinque palle break annullate dal n.3 del mondo nel quinto game quando il conto dei punti ne assegnava 94 ciascuno sono coincisi con quel momento. Quello in cui scampato il pericolo e retto l'urto il campione in carica di Wimbledon ha sentito di poter sciogliere i lacci del suo gioco assecondandone finalmente istinto ed esuberanza.  

Il copione era ormai segnato, l'epilogo solo una questione di tempo. Archiviato dallo spagnolo in un crescendo di prodezze e colpi a effetto contro cui ben poco ha potuto Paul, ostinato comunque fino alla fine nel provare a darsi un'altra chance. La lezione appresa dai cinque set giocati contro Tiafoe è stata evidentemente appresa. Il prossimo quesito sarà il russo Daniil Medvedev a sottoporglielo. A giudicare dalla vittoria ottenuta contro Jannik Sinner dopo cinque sconfitte consecutive, si direbbe rivale intelligente, meno reattivo nel trovare la soluzione giusta per invertire un trend, ma ugualmente efficace quando si tratta di metterla in pratica quando più conta.  

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