
Chiudi
Una cinquina di talenti Under 20 sta per fare l'ingresso ai piani alti del circuito Wta. Parliamo di Linda Noskova, Mirra Andreeva, Ashlyn Krueger, Linda Fruhvirtova e Diana Shnaider. In attesa di capire chi, tra queste teen-ager, riuscirà a fare tombola, impariamo a conoscerle meglio
28 dicembre 2023
Cinque promesse della racchetta bussano alla porta del tennis che conta. Teen-ager che, nella loro scalata al ranking, hanno bruciato le tappe con risultati notevoli, quando non sorprendenti, e che adesso spingono per rubare il palcoscenico alle colleghe più mature. Conosciamole meglio.
Linda Noskova
Diciannove anni, nata a Vsetin (in Repubblica Ceca), Linda ha già conquistato, nell’anno appena concluso, due finali nel circuito Wta ad Adelaide (partendo dalle qualificazioni e battendo avversarie del calibro di Azarenka, Kasatkina e Jabeur) e nel torneo di casa a Praga. La giovane fan dei Maneskin ha anche raggiunto i quarti di finale a Lione e il terzo turno a Indian Wells e Cincinnati (dove ha battuto, per la terza volta in carriera, una top 10: Petra Kvitova). Attualmente al n.41 del ranking mondiale, la vincitrice del Roland Garros juniores 2021, dall’alto dei suoi 179 centimetri, ha già preso le misure alle top player e punta dritta verso la top 20.
Il suo talento è esploso nell’edizione del 2018 del celebre torneo giovanile Les Petits As dove, in coppia con la connazionale Linda Fruhvirtova, ha vinto il torneo di doppio. Già al numero 5 del mondo da Under 18, la classe 2004 è dotata di ottima tecnica, a cominciare da un servizio solido e da colpi piatti da fondocampo; notevole la sua capacità di rimanere lucida nei momenti delicati senza abbandonarsi ad atteggiamenti sopra le righe. Seguita da Tomas Kupa, Noskova ha già dimostrato di avere le carte in regola per competere per i tornei più importanti. Con le luci della ribalta spesso puntate sull’altra Linda, la 18enne Fruhvirtova, ha bruciato le tappe e sembra matura per lasciare un’impronta anche nei tornei del Grand Slam.
Le 5 Next Gen al femminile per il 2024
Mirra Andreeva
“Sweet little sixteen” cantava Chuck Berry, uno dei padri del rock&roll. In effetti 16 anni sono un’età magica un po’ per tutti, ma se ti chiami Mirra Andreeva e hai un talento cristallino con la racchetta in mano lo sono ancora di più. Nata a Krasnoyarsk (in Siberia) ma dal 2022 residente a Cannes, ha incantato un po’ tutti a Wimbledon dove, nella storia, solo due più giovani di lei hanno fatto così tanta strada. Dopo aver passato le qualificazioni, infatti, Mirra ha superato ben tre turni fermandosi davanti a Madison Keys negli ottavi. Ottavi che ha raggiunto anche a Madrid. Da sottolineare il suo percorso al Roland Garros dove, dopo le 'quali', è stata sconfitta al terzo turno da Coco Gauff.
Il 2023 è stata la stagione della svolta per la ragazzina che ha iniziato l'anno vincendo tutti i primi sedici match giocati a tutti i livelli nei circuiti professionistici. Una serie che l'ha portata al titolo in due ITF consecutivi da 60 mila dollari, a Bellinzona e Chiasso. Ha chiuso la stagione al n.57 del ranking Wta ma è evidente che le sue ambizioni guardino molto, molto più lontano. Timida, solare, determinata, la teen-ager d’oro è reduce da una stagione eccezionale considerando la carta d’identità e dopo i grandi risultati colti da junior (dove è arrivata in cima al ranking) ha iniziato a far incetta di tornei anche a livello Itf. Un ruolino di marcia impressionante che l’ha sostanzialmente imposta sulla scena mondiale delle promesse future. Dopo essersi allenata da Jean-René Lisnard nella sua Academy francese, è ora in cerca di un coach che la aiuti a crescere ancora.
Ashlyn Krueger
Gli appassionati italiani hanno imparato a conoscere la 19enne texana al “Veneto Open”, unico torneo Wta 125 su erba naturale nel nostro Paese, dove Ashlyn Krueger ha alzato il suo primo trofeo battendo in finale una giocatrice esperta come Tatjana Maria. La teen-ager di Dallas si è poi confermata vincendo anche nel Wta 250 di Osaka, in Giappone.
Simpatica, solare, spesso sorridente, 'Ash' ha chiuso il 2023 al n.82 del ranking. Partendo da un servizio molto efficace, che l’americana scaglia dall’alto del suo metro e 85, il suo tennis aggressivo risulta particolarmente proficuo sulle superfici rapide, che esaltano la sua predisposizione per il gioco d’attacco, le sue doti in risposta e anche le sue qualità a rete. Allenata dall’ex tennista americano Michael Joyce, noto per essere stato al fianco di Maria Sharapova e per essere stato anche oggetto di un saggio di David Foster Wallace (“L'abilità professionistica del tennista Michael Joyce come paradigma di una serie di cose tipo la scelta, la libertà, i limiti, la gioia, l'assurdità e la completezza dell'essere umano”), la Krueger deve ancora trovare la scintilla che illuminerà definitivamente la sua stella, soprattutto negli Slam. Dove fino a oggi non ha brillato, ottenendo solo tre partecipazioni allo Us Open, sempre sconfitta all’esordio.
Linda Fruhvirtova
Sono poche le giocatrici in attività capaci di raggiungere gli ottavi di finale di un torneo del Grand Slam prima di compiere la maggiore età (Bencic, Anisimova, Andreeva e, ovviamente, Coco Gauff). Una di queste è Linda Fruhvirtova, che nel gennaio scorso è riuscita a tagliare il traguardo della seconda settimana agli Australian Open. Nata a Praga, classe 2005, Linda - così come la sorellina Brenda, di due anni più giovane - è da tempo sotto i riflettori dei talent scout. Attuale n.92 del ranking Wta (ma ha un best ranking di n.49), la 18enne della Repubblica Ceca è allenata dal padre Hynek Fruhvirt e si appoggia dal 2017 alla Mouratoglou Academy.
Ha già conquistato il suo primo titolo Wta nel settembre 2022 al Chennai Open, un successo che le è valso l’ingresso per la prima volta nelle top 100 Wta. Nel 2019 si era fatta notare vincendo il titolo di singolare e di doppio al Les Petits As ed è poi diventata la prima giocatrice nata nel 2005 a competere in un torneo del Grande Slam Juniores (Parigi). Ha chiuso la sua carriera da junior con un best ranking di n.2 ottenuto alla fine del 2021, anno in cui spicca la semifinale ottenuta ai Championships Under 18.
In campo ha uno spirito combattivo e una mentalità ambiziosa, tanto che la caratteristica che più la contraddistingue, al di là degli ottimi fondamentali, è una forza mentale non comune. Altra sua peculiarità è quella di giocare bene nei momenti importanti; ampi margini di crescita invece li ha sul servizio, dove dovrà fare un importante salto di qualità. Se troverà più forza e precisione con questo colpo, fermarla sarà un problema per qualunque avversaria. Le aspettative su di lei sono da sempre altissime ma questo non sembra spaventarla.
Diana Shnaider
Con un best ranking di n.60 Wta ottenuto in ottobre, attuale n.93 della classifica, l’ultima protagonista di questa rassegna di Under 20 è Diana Shnaider. Nata a Zhigulevsk in Russia, ha cominciato a giocare a tennis a Togliatti (come Daria Kasatkina), ma prima di spegnere le dieci candeline si è spostata a Mosca, per poi approdare in North Carolina. Negli States, la mancina ha trovato il clima giusto per scatenare tutto il suo talento. Allenata da David Secker, Diana, oggi 19enne, nel 2023 ha giocato una finale nel torneo di Ningbo, in Cina.
Sulle sue potenzialità si è già espressa una signora che porta il nome di Martina Navratilova e che ha visto in lei la prossima stella del tennis femminile: “La ragazza è motivata, ricordatevi il suo nome”. Il grande pubblico ha imparato a conoscerla agli ultimi Australian Open, dove Shnaider ha conquistato il tabellone principale senza perdere un set, vincendo il match d’esordio in main draw contro la slovacca Kucova e costringendo al terzo parziale la testa di serie n.6 del seeding Maria Sakkari. Solo 12 mesi prima aveva chiuso la sua carriera juniores da n.2 al mondo dopo aver raggiunto le semifinali sia allo Us Open (2022) che al Roland Garros (2021), mentre in Italia la ricordano ancora a Santa Croce, dove vinse il torneo nel 2019.
Vincitrice del torneo Wimbledon Under 18 in doppio nel 2021, picchiatrice micidiale, Shnaider ha nella grinta e nella solidità dei colpi da fondo i suoi punti di forza. Un’ottima prima di servizio e una grande mobilità negli spostamenti completano il quadro di questa giocatrice a cui è facile predire un futuro più che roseo. Del resto, se lo ha fatto una che in bacheca ha messo 59 titoli del Grande Slam…
Non ci sono commenti