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Mirra vince il suo secondo “1000” consecutivo, a soli 17 anni: salirà al n.6 WTA. Aryna, già finalista nel 2023 nel deserto californiano, anche stavolta è costretta ad accontentarsi della piazza d’onore ma rinforza la leadership mondiale
di Tiziana Tricarico | 16 marzo 2025
Altro che timori reverenziali: semplicemente formidabile! Mirra Andreeva ha messo la sua firma sul “BNP Paribas Open”, terzo WTA 1000 stagionale (combined con il primo ATP Masters 1000 del 2025) dotato di un montepremi di 8.963.700 dollari che si è concluso sul cemento californiano dell’Indian Wells Tennis Garden.
In finale la 17enne di Krasnojarsk, n.11 WTA e nona favorita del seeding, ha battuto in rimonta per 26 64 63, in due ore e quattro minuti di partita, Aryna Sabalenka, numero uno del mondo, conquistando il suo secondo trofeo “1000” consecutivo dopo Dubai: grazie a questo successo da lunedì andrà ad occupare la sesta poltrona del ranking (togliendola a Jasmine Paolini) firmando l’ennesimo “best”. Sabalenka, che per la seconda volta (era già accaduto nel 2023, stoppata da Rybakina) deve accontentarsi del "trofeo un po troppo piccolo" - come lo definisce nel discorso di rito -, da parte sua rafforzerà la leadership mondiale.
La premiazione di Indian Wells 2025 con la vincitrice Mirra Andreeva e la finalista Aryna Sabalenka (foto Gety Images)
E' piuttosto sicura di sè anche al microfono Mirra, anche se la voce a tratti sembra quasi quella di una bambina. “Grazie a tutti per essere venuti a sostenerci - ha detto salutando il pubblico - mi sono goduta queste due settimane. Grazie al mio team, a mia madre e a Conchita [Martinez, il coach che la segue da quasi un anno] a volte può capitare che io sia un po’ nervosa e che sia difficile lavorare con me e mi scuso per questo, perché so che non potrei essere dove sono senza il vostro supporto."
"E poi - ha aggiunto - vorrei ringraziare ancora una volta me stessa per essere stata in grado di lottare fino alla fine, per aver sempre creduto in me e per non aver mai mollato. Ho dato il meglio di me perché non è facile riuscire a scoraggiare Aryna. Oggi ho cercato di correre come un coniglio. È stato davvero difficile tenere il passo, quindi ho fatto del mio meglio ed è per questo che ringrazio me stessa, perché credo di aver fatto la mia parte".
La fenomenale 17enne ha rimontato un set di svantaggio per vincere il suo 12esimo incontro consecutivo dopo aver conquistato il suo primo titolo WTA 1000 il mese scorso a Dubai. Andreeva è la più giovane giocatrice ad aver ottenuto così tante vittorie di fila in un “1000” da quando è nata questa categoria di tornei. Ma è anche la più giovane degli ultimi 40 anni ad aver sconfitto la numero 1 e la numero 2 del mondo in un evento WTA: in semifinale infatti Mirra aveva eliminato la campionessa in carica Iga Swiatek, battendo la polacca per la seconda volta in altrettanti tornei.
Quello di Indian Wells è il terzo titolo in carriera della Andreeva e il secondo della stagione: la russa lascia la California come leader assoluta di vittorie nel tour in questa stagione (19). Mirra è la terza più giovane campionessa di Indian Wells dopo Hingis (1998) e Serena Williams (1999). La russa è anche la più giovane giocatrice a battere una numero 1 del mondo in una partita completa dal 2008 e la più giovane a farlo in una finale WTA da quando Sharapova sconfisse Davenport a Tokyo 2005.
A star is born ?
— BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) March 16, 2025
Mirra Andreeva | #TennisParadise pic.twitter.com/DfTLaeCHcf
Aryna era in netto vantaggio nei testa a testa, avendo vinto quattro dei cinque precedenti incontri. Questo era il terzo confronto in stagione con la bielorussa che aveva sconfitto la “baby russa” a Brisbane e all’Australian Open.
Recupera da 0-30 Sabalenka nel game d’apertura del primo set (1-0) e di nuovo nel terzo si trova in grossa difficoltà, costretta ad annullare ben quattro palle-break (2-1).
Scampato il pericolo, Aryna strappa addirittura a zero la battuta alla sua giovane avversaria (3-1) e poi conferma il vantaggio (4-1) con un parziale di 11 punti a 0.
Andreeva torna muovere il punteggio (4-2) ma nell’ottavo gioco, al secondo set-point su un diritto in rete della giovane russa, Aryna incamera il 6-2 con Mirra arrabbiatissima che scaglia la palina verso il deserto… (inevitabile il “warning”).
Sabalenka annulla tre palle-break anche nel primo gioco del secondo parziale (1-0) ma Andreeva continua a spingere e nel terzo game riesce finalmente a strappare la battuta alla bielorussa (2-1) - alla 19esima opportunità in questo 2025 dopo aver mancato tutte le prime 18! - confermando poi il break (3-1).
Aryna resta in scia (3-2) ma Mirra non molla e nel sesto gioco annulla due chance per il contro-break alla bielorussa (4-2). La numero uno del mondo mantiene il contatto ma la “baby” russa non le concede altre opportunità per rientrare e tenendo il servizio a zero nel decimo gioco pareggia il conto dei set (6-4) con il quinto ace dell’incontro.
Aryna accusa il colpo e cede la battuta a zero in avvio di frazione decisiva (parziale di 8 punti a 0 per la russa) ma pizzicando la riga con la risposta di rovescio mette a segno subito il contro-break (1-1). Andreeva però si riprende il break di vantaggio (2-1) e stavolta lo conferma (3-1) dimostrando una maggiore varietà di soluzioni. Assistita dal servizio marcia come un treno la 17enne di Krasnojarsk (4-2) e la 26enne di Minsk non può far altro che provare a restare in scia (4-3).
Mirra tiene un altro turno di battuta a zero (5-3) e continua a rispondere con estrema incisività alla battuta di Aryna che è tutt’altro che morbida. Un muro in difesa, la russa nel nono game si procura due match-point: basta il primo, perché il suo diritto lungolinea non si prende (6-3). Bello l'abbraccio finale tra le due.
STATS - Andreeva ha servito complessivamente meglio di Sabalenka ed ha ottenuto una percentuale maggiore di punti sia con la prima che con la seconda: per lei anche 6 ace (uno solo per la sua avversaria). Mirra ha messo a referto 30 vincenti a fronte di 20 errori non procurati: 23 contro 24 il bilancio per Aryna. L’unico dato negativo per la giovane russa le palle-break trasformate, solo 4 su 13. Ma sono bastate.
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