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Quante sorprese a Doha: eliminate Gauff, Zheng e Sabalenka!

La statunitense (n.3) battuta in due set da Kostyuk, la cinese (n.7) sconfitta per la prima volta da Jabeur mentre la bielorussa (n.1) spreca troppo contro Alexandrova. Nessun problema per Rybakina (n.5) Sfide live su SuperTennis e SuperTenniX

di | 11 febbraio 2025

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Tutta la delusione di Aryna Sabalenka (foto Gety Images)

In una giornata ricca di eliminazioni a sorpresa la più sorprendente - almeno per come è maturata - è arrivata quasi in chiusura di programma al “Qatar TotalEnergies Open 2025”, primo WTA 1000 della stagione di scena sui campi in cemento del Khalifa International Tennis Complex di Doha (sfide live su SuperTennis e SuperTennix). A firmarla è stata Ekaterina Alexandrova che dopo una battaglia di oltre due ore e mezza ha eliminato Aryna Sabalenka, regina del tennis mondiale.

La russa, n.26 WTA, quest’anno vincitrice a Linz, si è imposta in rimonta per 36 63 76(5) sulla bielorussa, campionessa dell’edizione del 2020, che ha davvero tanto su cui recriminare, da ultimo un tie-break in cui al servizio ha ottenuto poco o nulla.

Certo Alexandrova non era proprio l’avversaria ottimale da affrontare per Aryna: fresca del suo primo trofeo 500 in quel di Linz, Ekaterina aveva infilato la quinta vittoria di fila battendo al primo turno la britannica Emma Raducanu. Dopo aver perso il primo set la russa ha dimostrato di non avere nessuna intenzione di farsi da parte.

Nel set decisivo - vera e propria terra di conquista per lei in questo avvio di stagione - ha rimontato per due volte da un break di svantaggio, tenendo due delicati turni di battuta (sotto 4-5 e 5-6) contro un’avversaria arrivata per due vote a due punti dal successo.

Nel tie-break poi ha dominato arrivando al triplo match-point sul 6 a 3 e chiudendo poi per 7 punti a 5, firmando la sua seconda vittoria in carriera contro una numero 1 del mondo in meno di un anno (la prima volta ci era riuscita lo scorso marzo a Miami, battendo Iga Swiatek).

Sabalenka è stata messa spesso in difficoltà dal tennis potente di Alexandrova, sulla quale aveva avuto la meglio in quattro delle sette sfide precedenti, la maggior parte delle quali decise in due set.  

Ma quella di Sabalenka non è stata l’unica “eliminazione eccellente”: nel pomeriggio anche Gauff e Zheng avevano salutato il torneo al secondo turno (l’esordio per tutte le prime otto teste di serie). Se batti per nove volte in carriera una top ten vuol dire che “timore reverenziale” è una definizione che non fa parte del tuo vocabolario. Sicuramente non appartiene a quello di Marta Kostyuk, che ha firmato la prima, vera sorpresa di questa edizione.

La 22enne di Kiev, n.21 WTA, ha infatti eliminato al secondo turno per 64 75, in un’ora e 12 minuti, la statunitense Coco Gauff, n.3 del ranking e del seeding, all’esordio nel torneo, che aveva vinto gli ultimi 17 match giocati contro avversarie classificate fuori dalla top 20.

Ma Marta, per una serie di ragioni, non è una giocatrice come le altre. È stata campionessa junior all'età di 14 anni ed è salita costantemente di livello: nel 2024 è arrivata fino al n.16 prima di chiudere l’anno al n.18.

Al servizio per approdare al tie-break nel secondo set, Gauff ha commesso due doppi falli - il sesto e il settimo dell'incontro - ed ha offerto due match-point a Kstyuk che ha trasformato il secondo quando Coco ha sotterrato il rovescio in rete. E pensare che la tennista di Kiev aveva perso tutti e tre i precedenti sui campi duri.

“Coco è una combattente incredibile - ha detto Marta a caldo -. Abbiamo sempre giocato incontri durissimi. Ho cercato di attenermi a ciò che avevo pianificato di fare. E sono molto contenta di averla chiusa in due set”. Gauff ha chiuso con 39 errori non forzati ed appena 8 vincenti.

Prosegue spedito, invece, il cammino di Ons Jabeur. La tunisina, n.35 WTA, dopo aver lasciato appena due giochi all’esordio, alla statunitense Kessler, n.57 del ranking (vincitrice ad inizio gennaio ad Hobart del suo secondo trofeo WTA dopo Clevland 2024), si è ripetuta liquidando per 64 62 la cinese Zheng Qinwen, n.8 del ranking e settima favorita del seeding, al rientro nel circuito dopo il ko al secondo turno a Melbourne (dove difendeva la finale del 2024).

Per la 30enne di Ksar Hellar si tratta del primo successo in tre sfide con la 22enne si Shiyan che in precedenza si era imposta al secondo Toronto di 2022 e negli ottavi dello Us Open 2023, sempre sul cemento.

Jabeur, che come miglior risultato a Doha vanta i quarti raggiunti sia nel 2020 (fermata da Kvitova) che nel 2022 (superata da Kontaveit), affronterà al terzo turno (ottavi) la statunitense Sofia Kenin, n.73 del ranking, in tabellone grazie ad una wild card, contro la quale è riuscita ad imporsi soltanto in due degli otto precedenti confronti.

Per quanto riguarda gli altri risultati, nessun problema per Elena Rybakina: la kazaka, n.7 WTA e quinta testa di serie, si è sbarazzata per 62 64 della statunitense Peyton Stearns, n.47 del ranking. Negli ottavi la 25enne di origini moscovite, finalista in Qatar 12 mesi fa, non troverà la “baby” russa Mirra Andreeva, n.15 del ranking e 12 del seeding, ma piuttosto la slovacca Rebecca Sramkova, n.46 WTA, che si è imposta per 36 63 75 sulla 17ennne di Krasnojarsk.

Fine della corsa, invece, per Paula Badosa, n.10 WTA e nona testa di serie, che già aveva fatto fatica a superare la lucky loser messicana Zarazua, n.68 del ranking: la spagnola, semifinalista all’Australian Open, ha ceduto per 64 63 alla statunitense Amanda Anisimova, n.41 del ranking, che ha così ribadito il risultato del secondo turno dell’Australian Open dello scorso anno. Nel primo set Paula ha recuperato da 1-4 a 4 pari prima di perdere di nuovo la battuta nel decimo gioco, dopo aver inutilmente recuperato da 0-40. Nella seconda frazione Badosa è stata avanti 2-0 prima di restituire il break di vantaggio in un infinito quarto game (24 punti!) alla settima palla utile per Anisimova, che da lì in avanti non ha più concesso nulla.


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