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Nella sfida per il titolo del “Duty Free Tennis Championships” Jasmine, mai così avanti in un torneo di questa categoria, affronta la russa che l’ha eliminata negli ottavi dell’Australian Open
di Tiziana Tricarico | 24 febbraio 2024
Jasmine Paolini torna in campo nel pomeriggio italiano per la sua prima finale da “1000” nel “Duty Free Tennis Championships”, secondo WTA 1000 della stagione dotato di un montepremi complessivo di 3.211.715 dollari, avviato alla conclusione sul cemento di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
La 28enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.26 WTA, ritrova dall’altra parte della rete la russa Anna Kalynskaya, n.40 WTA, passata attraverso le qualificazioni (al momento della chiusura dell’entry-list non aveva la classifica sufficiente per giocare direttamente il main draw), che venerdì a sorpresa ha eliminato la polacca Iga Swiatek, regina del tennis mondiale.
Uno pari il bilancio dei precedenti tra Paolini e Kalyinskaya, con l’azzurra vincitrice in due set negli ottavi sul cemento di Portoroz nel 2021 (quando poi avrebbe vinto il suo primo e finora unico trofeo WTA) e la 25enne moscovita a segno con punteggio più o meno identico sempre sul cemento negli ottavi dell’Australian Open il mese scorso.
Prima finale in un WTA 1000 - e in carriera - anche per Kalinskaya, che sta giocando bene fin dalle qualificazioni, dove ha battuto Masarova e Rakhimova: nel main draw ha invece messo in fila Hunter, Bucsa, Ostapenko (n.9), Gauff (n.3) - l’unica alla quale ha concesso un set - e da ultimo Swiatek (n.1), archiviando la settima vittoria contro top ten in carriera (tre di fila solo a Dubai).
La russa, allenata dall’ex pro Patricia Tarabini, ad inizio anno era n.80 del ranking: poi con gli ottavi ad Adelaide (partendo dalle qualificazioni) e soprattutto i quarti all’Australian Open - i primi per lei in uno Slam - l’ex girl-friend di Nick Kyrgios ha dato una svolta e adesso ripartirà da Dubai con un nuovo primato in classifica (male che vada sarà n.24: in caso di vittoria addirittura n.15).
Va ricordato che grazie all’ingresso in finale – la quinta per lei in carriera, ma la più importante - la tennista toscana è diventata la quinta azzurra all’ultimo atto nella categoria di tornei più prestigiosa a parte gli Slam dopo Schiavone (Mosca 2005) Pennetta (vincitrice a Indian Wells 2014), Errani (Roma 2014) e Giorgi (vincitrice a Montreal 2021. E la nona italiana di sempre ad entrare in top 20 dopo Schiavone (n.4), Errani (n.5), Pennetta (n.6), Vinci (n.7), Farina (n.11), Reggi (n.13), Cecchini (n.15) e Trevisan (n.18).
Settimana indimenticabile questa di Dubai per “Jas”. La giocatrice seguita da coach Renzo Furlan - che a gennaio all'Australian Open ha anche raggiunto per la prima volta gli ottavi in uno Slam - ha eliminato all'esordio in tre set la brasiliana Haddad Maia, n.14 del ranking ed 11 del seeding, vincendo tutti gli ultimi dieci giochi.
Poi ha battuto in due set la canadese Fernandez, n.33 WTA, reduce dai quarti nel “1000” di Doha, superata per la prima volta in quattro sfide (e nelle tre precedenti non aveva mai strappato nemmeno un set).
Quindi negli ottavi il successo sulla greca Sakkari, n.11 del ranking ed 8 del seeding, nei quarti il forfait della kazaka Rybakina, n.4 WTA e quarta testa di serie, e in semifinale la vittoria sulla rumena Cirstea, n.22 WTA.
Paolini si è assicurata così un “best ranking” impensabile solo fino a qualche settimana fa: mal che vada sarà n.16, ma in caso di vittoria del torneo si arrampicherebbe fino al n.14 (sarebbe l’ottava azzurra in top 15 da quando esiste il ranking).