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Errani/Paolini puntano Parigi 2024: sognare una medaglia è lecito

Con due titoli negli ultimi tre tornei disputati in coppia, Sara Errani e Jasmine Paolini lanciano le loro ambizioni in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Giocheranno stabilmente insieme in vista dell’obiettivo e possono puntare a una medaglia olimpica che all’Italia del tennis manca da cent’anni. Ecco perché

08 febbraio 2024

La storia olimpica dell’Italia del tennis racconta di una sola medaglia di bronzo conquistata cent’anni fa a Parigi dal conte Uberto De Morpurgo, nell’ultima edizione prima dell’uscita del nostro sport dal programma plimpico per oltre sessant’anni. Da allora, l’Italia ha raccolto solo due bronzi  nell’edizione dimostrativa di Los Angeles 1984 (con Paolo Canè e Raffaella Reggi), ma quest’anno può tornare ad ambire a un grande risultato.

L’indiziato numero uno per mettersi al collo una medaglia è naturalmente Jannik Sinner, ma non solo, perché c’è una coppia che pare avere tutte le carte in regola per sognare. È quella composta da Sara Errani e Jasmine Paolini, le quali hanno deciso di giocare il doppio insieme nella stagione 2024 proprio nell’ottica di arrivare pronte per Parigi, e sin qui hanno raccolto risultati molto soddisfacenti. L’ultimo è il titolo nel WTA 500 di Linz della scorsa settimana, al quale si aggiunge un altrettanto valido terzo turno all’Australian Open, dove le azzurre hanno perso solo contro le future vincitrici – e attuali leader del ranking mondiale di specialità – Elise Mertens e Su-Wei Hsieh, peraltro dopo una dura battaglia terminata per 7-5 al terzo set.

Vuol che dire Sara e Jasmine hanno il livello per giocarsela con le migliori e pertanto possono puntare in alto. Dopotutto, la Paolini sta giocando il miglior tennis in carriera, che le ha permesso di arrivare fra le prime 25 della classifica, mentre se si parla di doppio Sara Errani è – senza discussioni – una delle più forti in circolazione. Lo dice il suo palmarès, con tutti i titoli Slam più tantissime altre vittorie a fianco di Roberta Vinci – e anche la sua predisposizione alla specialità, grazie a gambe veloci e una mano educatissima. Proprio una medaglia olimpica è l’unico grande traguardo che sfuggì a Sara ai tempi delle “Chichis”, ma non è ancora detta l’ultima parola.

Non solo Vinci-Errani: storia dei migliori doppi azzurri

Errani e Paolini hanno già partecipato in coppia ai Giochi del 2021 a Tokyo, ma allora era un’esperienza improvvisata, senza grande preparazione, mentre a Parigi 2024 arriveranno con tanti match insieme alle spalle, un grande affiatamento e ambizioni da medaglia. Quello di Linz è stato il secondo titolo negli ultimi tre tornei giocati insieme (vinsero nel 2023 il WTA 250 di Monastir), e anche in quelli disputati in precedenza avevano sempre mostrato un’ottima intesa e grandi potenzialità. Perché in doppio le due riescono a sopperire con tattica e cervello alla carenza di potenza, e sanno coprire il campo alla perfezione.

Un altro aspetto a favore del progetto medaglia di Jasmine e Sara emerge dando uno sguardo alle altre coppie più forti del ranking mondiale. Fatta eccezione per le fortissime statunitensi Gauff/Pegula e per le francesi Garcia/Mladenovic, già capaci di due titoli Slam e tanti altri risultati di spessore (e tornate a giocare insieme proprio col sogno di vincere l’Oro nel loro paese), le altre formazioni di punta sono praticamente tutte composte da giocatrici di nazionalità differenti fra loro. Vuol dire che in occasione dei Giochi la gran parte delle più forti si troveranno costrette a unirsi a compagne diverse, formando coppie arrangiate per la grande occasione, con tutte le difficoltà nel caso in termini di schemi da provare e alchimia da costruire.

Allo stesso tempo, è giusto sottolineare che nel torneo a Cinque Cerchi potrebbero nascere coppie composte da alcune top player non abituate a frequentare la specialità, ma comunque in grado di giocare ad altissimi livelli. Tuttavia, Errani e Paolini hanno già dimostrato di poter combattere alla pari anche contro le big e hanno di fronte ancora cinque mesi abbondanti per lavorare in vista dell’obiettivo. Sognare una medaglia anche da parte loro, pertanto, non è una follia.

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