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Il doppio più forte? Su Wei Hsieh e chiunque altro

Non capita spesso di vedere una giocatrice alzare per ben due volte un trofeo nella stessa prova del Grande Slam. È successo agli Australian Open 2024, dove la 38enne di Taipei ha conquistato il titolo di doppio femminile e quello del misto

01 febbraio 2024

Se sollevare un trofeo di un torneo del Grande Slam è qualcosa di indimenticabile, farlo due volte nella stessa edizione è semplicemente straordinario. E non sono molte le giocatrici che possono vantare questo primato. L’impresa è riuscita a Su-Wei Hsieh che, a Melbourne, ha vissuto quindici giorni memorabili conquistando l'ottavo Major in carriera in coppia con Elise Martens nell’ultima giornata, dopo che 48 ore prima, con il polacco Jan Zielinski, aveva vinto quello del misto. La 38enne di Taipei è una delle poche elette a riuscire nell'impresa del doppio Major in coppia: la prima fu Margaret Court nel 1969, le regine furono Navratilova e Stubbs, con due doppiette. 

Dopo aver vinto nella scorsa stagione al Roland-Garros (con la cinese Wang Xinyu) e a Wimbledon (con la ceca Barbora Strycova), la Hsieh può così abbracciare anche il trofeo dell’Australian Open e risalire fino al secondo gradino del ranking Wta, per lei che nel maggio del 2014 - quasi dieci anni fa - festeggiava la vetta della classifica di specialità. L’esile giocatrice di Taipei diventa quindi la prima donna a vincere nella stessa edizione i titoli di doppio e di misto degli Australian Open, dal 2000 quando l’impresa riuscì alla giocatrice di casa Rennae Stubbs.

Non bisogna però farsi ingannare dalla carta d’identità perché, se è vero che la classe è quella del 1986, il suo stile di gioco unico e il suo approccio sorridente e rilassato al tennis, collocano Su-Wei Hsieh tra quelle giocatrici che non hanno età. In doppio, vanta 33 titoli Wta, di cui otto del Grande Slam, 4 a Wimbledon (2013, 2019, 2021, 2023), 2 al Roland Garros (2014 e 2023) e 2 all’Australian Open (2024), danno la misura di un palmarès di tutto rispetto che registra anche un successo alle Wta Finals (2013).

Se la specialità della casa è chiaramente il gioco di coppia, in singolare il rendimento di Su-Wei Hsieh non è trascurabile. Tre titoli Wta (Kuala Lumpur e Guangzhou nel 2012, Hiroshima nel 2018), un quarto di finale raggiunto proprio agli Aussie Open nel 2021 e soprattutto un paio di scalpi eccellenti come quelli di Naomi Osaka e Simona Halep quando erano numero uno al mondo, raccontano della bontà di questa giocatrice che oggi occupa la 695ª posizione del ranking ma che nel febbraio del 2013 è arrivata alla 23ª. Il suo desiderio sarebbe quello di risalire anche la classifica di singolare e più volte ha fatto appello ai direttori dei tornei per avere accesso ai main draw: “Probabilmente mi vedrete ovunque - ha detto -, per favore, datemi qualche wild card! Sarebbe un piacere per me venire a giocare da voi”.

La sua biografia racconta che da ragazza ha trascorso diversi anni in Giappone per sfuggire alle pressioni di Taiwan e della Cina, mentre ama trascorrere molto tempo a Parigi: “A Taiwan non sono molto popolare e vengo notata più per la mia abbronzatura, visto che non amo mettere la crema solare, che per i miei meriti sportivi”.

Dotata di un acuto umorismo che spiazza spesso i giornalisti nelle conferenze stampa, la Hsieh in campo è unica e soprattutto imprevedibile. Non violenta la palla come le colleghe, la accarezza impugnando la racchetta a due mani (ma pure a una, se serve): “Il mio gioco - ha raccontato - è in grado di assorbire la forza e rispedirla indietro, anche per questo ogni volta la palla che rimando è diversa”. Data la sua corporatura esile, si potrebbe pensare che lo faccia perché non abbia la forza necessaria per manovrare l’attrezzo con una sola mano, ma l’impugnatura a due mani maschera bene le sue intenzioni e spiazza le avversarie. Inoltre in campo si muove con agilità ed è una leader naturale con un istinto raro per il doppio.

È tornata al tennis dopo una pausa di quasi 20 mesi, terminata nel maggio scorso: “È incredibile - ha detto Hsieh dopo la finale del doppio femminile a Melbourne - perché non mi aspettavo nulla e cerco solo di divertirmi”. E ha più volte raccontato che, durante lo stop, è rimasta a casa a fare giardinaggio… “Prendendomi cura dei miei fiori e delle piante. È stato un periodo molto rilassante”.

In seguito, Hsieh è stata protagonista di tre vittorie Major: “A Parigi e Londra in campo, durante le finali, non ero nemmeno nervosa e sorridevo sempre. Ma il rientro non è stato facile perché molte colleghe non pensavano che io potessi tornare competitiva e mi rifiutavano”. Con rinnovato entusiasmo, invece, Hsieh ha vinto il Roland Garros in coppia con la poco conosciuta cinese Wang Xinyu, mentre a Wimbledon si è ricongiunta con un'altra protagonista della specialità del doppio, Barbora Strycova, ormai a fine carriera. Dopo il successo ai Championships, improvvisamente, la segreteria telefonica di Su-Wei è tornata a riempirsi delle chiamate delle ex compagne.

La decisione di riunirsi in questa stagione con la belga Elise Mertens, di dieci anni più giovane, ha però subito pagato i dividendi sperati: un altro trionfo Slam. Dopo il loro primo successo a Wimbledon del 2021, la coppia ha conquistato il titolo di doppio femminile, sulla Rod Laver Arena, nella finale contro l'ucraina Lyudmyla Kichenok e la lettone Jelena Ostapenko.

Più complicata la vittoria nel misto, dove Hsieh e il 27enne polacco Jan Zielinski hanno dovuto salvare una palla match in un tie-break ad alta intensità, prima di conquistare la vittoria in poco meno di due ore contro l'americana Desirae Krawczyk e il britannico Neal Skupski.

La cosa che stupisce è come Su-Wei Hsieh riesca ancora oggi ad ottenere risultati eccezionali con un approccio rilassato: “La verità è che non mi importa tanto se vinco o se perdo, cerco di dare il massimo e gioco per divertirmi”. Il genio che mette in campo nella specialità di coppia fa tornare alla mente il talento innato per il doppio del grande John McEnroe, di cui resta memorabile la frase pronunciata dal compagno Peter Fleming: “La migliore coppia di doppio? John McEnroe e chiunque altro”. Una frase che, a tutti gli effetti e visti i risultati, ben si adatta anche alla prodigiosa Su-Wei Hsieh.


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