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Tra coloro che hanno subito un 'double bagel' - come Emiliana Arango nella finale a Merida - c'è anche Roger Federer: ma al campione elvetico capitò quando aveva 10 anni, dalle parti di Basilea, contro tal Reto Schmidli. Roger si sarebbe rifatto in seguito riservando lo stesso trattamento ad alcuni colleghi
04 marzo 2025
Per molti amatori della domenica è l'incubo principale: entrare in campo, magari contro un avversario nemmeno così irresistibile, e per qualche motivo non riuscire a combinare nulla, proprio nulla. Fino al fatidico risultato: 6-0 6-0. Gli anglofoni lo chiamano 'double bagel', perché lo zero ha proprio quella forma di bagel, ossia di ciambella. Gli italiani, un tempo, parlavano di bicicletta, come i francesi (per i quali, in gergo, il doppio zero si indica come 'deux roues de bicyclette'). Ma i professionisti, da questo incubo, sono esentati? Non proprio.
Nemmeno in finale, si può stare tranquilli. Chiedere a Emiliana Arango, la giocatrice colombiana che è stata travolta da Emma Navarro nel match decisivo del Wta di Merida. Non è dato sapere se la sudamericana sia rimasta 'comunque soddisfatta' della sua settimana, come devono dire tutti quelli che perdono l'ultimo atto. È certo che per un po' le farà male. La 'povera' Arango, tuttavia, è in buona compagnia, anche di personaggi insospettabili.
Il precedente più fresco, se parliamo della finale di un Wta, ci riguarda da vicino perché si verificò al Foro Italico, nell'edizione 2021 degli Internazionali BNL d'Italia. Quando Iga Swiatek dominò Karolina Pliskova con un double bagel decisamente imbarazzante per la ceca. Tanto più che parlavamo della numero 9 del seeding, in teoria (solo in teoria, in realtà Iga era data da tutti come grande favorita) persino avvantaggiata dal ranking visto che allora la polacca era solamente numero 15. L'attuale numero 2 del mondo peraltro è specializzata nel rifilare doppi 6-0 alle rivali, tanto che spesso si parla di 'Swiatek Bakery', riferendosi sempre al tema delle ciambelle: in totale, lo ha fatto per 8 volte in carriera.
Sempre fra le donne, un'altra finale storica terminata con questo punteggio è quella del Roland Garros 1988, quando Steffi Graf – oggi signora Agassi – si impose sulla sovietica Natalia Zvereva per 6-0 6-0 in 34 minuti: la più breve partita di sempre in un ultimo atto di uno Slam. Anche Steffi, come Iga, era specializzata nei bagel, in un'epoca in cui una manciata di giocatrici di vertice poteva dominare la maggior parte delle rivali, soprattutto nei turni iniziali. Concetto che vale anche per l'epoca di Serena Williams, capace di 7 imprese del genere. La più impressionante, nel 2013 agli Us Open, quando a farne le spese fu Carla Suarez Navarro, numero 20 Wta.
Può anche accadere di chiudere la carriera, con una 'bicicletta'. Lo ha sperimentato suo malgrado Kimiko Date, che nel 2017 decise di salutare tutti dal torneo di casa – a Tokyo – ma fu costretta a fare i conti con una Aleksandra Krunic particolarmente ispirata e soprattutto con una condizione ormai lontanissima da quella di un tempo, complici i suoi quasi 47 anni. Alla fine arrivò comunque un inchino della Krunic per la grande rivale e un bell'abbraccio fra le due, ma di certo Kimiko immaginava un finale diverso per la sua carriera così prestigiosa.
Il 6-0 6-0 è molto meno frequente nel tennis maschile, dove l'equilibrio è sempre stato maggiore, anche all'interno di match apparentemente a senso unico. Con qualche eccezione. Addirittura, se parliamo di Slam, possiamo arrivare a trovare il triplo 6-0, storia davvero rara che conta però 5 precedenti nella storia, limitandosi all'Era Open. L'ultimo, quello subito dal francese Thierry Champion al Roland Garros, di fronte a Sergi Bruguera, nel 1993. “E pensare – ha spiegato lo spagnolo ripensando a quel confronto – che tutti si immaginavano una partita dura, considerato che il mio avversario era un ottimo giocatore da terra”.
Un 6-0 6-0 lo prese anche – nel 1994 – quello che ai tempi era il terzo migliore italiano, e che oggi è alla guida dell'Atp: sulla terra portoghese di Estoril, Andrea Gaudenzi fu costretto a lasciare strada a Carlos Costa, assolutamente perfetto in quella partita. Tra coloro che hanno subito un 'double bagel' c'è anche – udite udite – Roger Federer: ma al campione elvetico capitò quando aveva 10 anni, dalle parti di Basilea, contro tal Reto Schmidli. Roger si sarebbe rifatto in seguito riservando lo stesso trattamento ad alcuni colleghi: il caso più eclatante al Masters del 2005 in scena a Shanghai, quando a subire il 6-0 6-0 fu Gaston Gaudio, allora top 10.
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