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Il segreto di Mirra si chiama Conchita

Andreeva ha ottenuto l’obiettivo per il 2025, l’ingresso in top ten, già a febbraio dopo il successo nel “1000” di Doha grazie ad un coach intelligente come la spagnola Martinez. Per la 17enne russa buon esordio ad Indian Wells, direttamente al secondo turno, contro la francese Gracheva e settima vittoria consecutiva

di | 08 marzo 2025

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Mirra Andreeva con Conquita Martinez

Quando un (grande) coach può fare la differenza. Superando in due set (75 64) la francese Varvara Gracheva, n.70 WTA, nel suo match d’esordio (direttamente al secondo turno) ad Indian Wells, recuperando da 0-4 nel secondo set, ha infilato la settima vittoria consecutiva: ed è pronta al replay della finale di Dubai contro la danese Clara Tauson (n.21 WTA e 22esima testa di serie). Stiamo parlando di Mirra Andreeva, n.11 del ranking e 9 del seeding californiano, nuova e giovane star del tour femminile. E della donna che sta trasformando un grande talento in una vera campionessa, Conchita Martinez.

Non sono semplicemente un binomio vincente giocatrice-coach. Mirra e Conchita hanno l’aria di essere complici. Non si spiega altrimenti come in meno di un anno - le due hanno iniziato a lavorare insieme ad aprile 2024 - i risultati di questa collaborazione siano a dir poco straordinari. Con il successo nel WTA 1000 di Dubai di un paio di settimane fa la 17enne di Krasnoyarsk è diventata la giocatrice più giovane negli ultimi diciotto anni ad abbattere il muro dell’élite mondiale. L’ex numero due del mondo e campionessa di Wimbledon di anni ne ha quasi 53 ma le due sembrano condividere le stesse vibrazioni: più che allenatrice/allieva o madre/figlia sembrano una zia un po’ “cool” e la sua incontenibile nipote.

Un selfie per Conchita Martinez e Mirra Andreeva (foto Facebook Andreeva)

Un selfie per Conchita Martinez e Mirra Andreeva (foto Facebook Andreeva)

“Fin da subito c’è stata un’ottima intesa - ha raccontato a wtatennis.com Martinez, seduta nella lounge dei giocatori al BNP Paribas Open - ci divertiamo l'una con l'altra ed abbiamo molto in comune. Scherziamo tanto, il che è sempre piacevole. Lei è allegra e io posso seguirla perché lo sono anche io. Ma, allo stesso tempo, sappiamo quando dobbiamo essere serie e lavorare”.

“Dal primo torneo che abbiamo disputato insieme, mi è sembrato di conoscerla da molto tempo - ha aggiunto Andreeva -. Mi è sembrato molto naturale stare in campo con lei e anche fuori dal campo. Spero che per lei sia lo stesso”.

La collaborazione tra la precocissima russa e la spagnola, che ha già portato sul trono mondiale Garbiñe Muguruza ed ha seguito Karolina Pliskova quando era una top ten, è iniziata nella primavera dello scorso anno dopo l’eliminazione di Mirra, in quel momento n.43 del ranking, al primo turno ad Indian Wells ed il ritiro a Miami. “Quando ho sentito il nome Conchita Martinez ho pensato: ‘ok, proviamo, sarà interessante’ - ha detto Andreeva -. Finora tutto bene, vedremo come andrà”.

Conchita Martinez e Mirra Andreeva in allenamento

Conchita Martinez e Mirra Andreeva in allenamento

Mirra aveva appena 15 anni quando nell’aprile del 2023 a Madrid, dopo aver superato le qualificazioni, si prese le luci della ribalta battendo la finalista Slam Leylah Fernandez e le top 20 Beatriz Haddad Maia e Magda Linette prima di cedere negli ottavi a Sabalenka. Anche l’ascesa nel ranking di Martinez è iniziata piuttosto presto: a 17 anni Conchita ha chiuso la stagione al n.7 WTA ed è rimasta in top ten per 14 anni di fila. “Sì certo, l’esperienza aiuta - ha sottolineato Martinez -. Hai fatto più o meno lo stesso percorso, ti ricordi come hai fatto le cose, cosa ti ha aiutato e cosa non lo ha fatto, cosa ha funzionato e cosa no. Lei è già stata in top ten, wow! Ora dobbiamo solo tenere i piedi per terra”.

Per Martinez la “baby” russa era già una giocatrice straordinariamente completa quando hanno iniziato a collaborare ma era consapevole che stava anche crescendo e diventando molto alta, e che gli spostamenti sarebbero stati una componente chiave del suo gioco. “E’ veloce, ma io mi concentro molto sul gioco di gambe: anche il dritto deve essere un'arma potente. Il suo rovescio sarà sempre una certezza ma a questo livello bisogna vincere i punti con il dritto. Il servizio è solido e potente: sta migliorando sempre di più. Ma fisicamente sta ancora crescendo”.

Quando hanno iniziato a lavorare insieme Mirra, curiosa, ha recuperato il video del trionfo di Martinez a Wimbledon. “Quando gliel'ho detto - ha rivelato Andreeva - è arrossita un po’. Credo che fosse contenta che avessi guardato la finale. Non ha giocato male, in effetti.... Ho guardato altre sue partite, quando ha perso in semifinale in altri Slam, e lei mi ha detto: 'Oh, no, non guardare quella partita, no'. Ma l'ho fatto lo stesso. A volte possiamo anche essere dure l'una con l'altra ma so che è la mia allenatrice, che devo essere rispettosa, che devo ascoltare quello che dice. Naturalmente, se non mi desse degli ottimi consigli non credo che giocherei a un livello così alto. Ricordo che alcune volte è stato... ero un po' al limite. Ma sì, ho imparato a mie spese che in campo non siamo amiche, lei è il mio coach. Mi aiuta a vincere. Le cose resteranno così”.


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