Karolina Muchova: la nuova top-10 partita da lontano

Da numero 151 del mondo a top-10 in meno di otto mesi? Si può. Certo, serve un background di un determinato livello, quindi una finale Slam e un’altra in un WTA 1000, ma il traguardo non è impossibile e vale ancora di più se centrato – per la prima volta – nel giorno del proprio 27esimo compleanno. Un caso? Forse sì o magari no, perché l’approdo fra le migliori dieci giocatrici del mondo è davvero un regalo per Karolina Muchova: in forte crescita nel 2021, poi terribilmente frenata dagli infortuni in 2022 giocato a singhiozzo, quindi di nuovo grande (e come mai prima) in una stagione 2023 che diventa sempre più importante.

La finale al Roland Garros persa in lotta contro la numero uno Iga Swiatek poteva rimanere un caso isolato, invece la ceca di Olumuc se n’è presa un’altra di enorme spessore a Cincinnati e per la prima volta ha portato il suo cognome nell’elenco più ambito del circuito, al decimo posto assoluto e al secondo di un quartetto di connazionali posizionate una via l’altra, dalla regina di Wimbledon Marketa Vondrousova (numero 9) a Barbora Krejicikova (12), passando per lei e per la veterana del gruppo Petra Kvitova (11). Un risultato, il suo, frutto di un tennis di grande valore, da sempre in grado di rubare l’occhio per stile, varietà e doti offensive.

Il problema è che non sempre il fisico è andato d’accordo con le ambizioni della mente e così per lungo tempo la previsione di Mats Wilander, il quale nel 2019 disse che “una come lei avrebbe fatto grandi cose”, pareva destinata a finire nell’elenco dei pronostici sbagliati dal sette volte campione Slam. Invece, non appena il fisico l’ha lasciata in pace eccola dove merita di stare, quarta nuova top-10 della stagione WTA dopo Elena Rybakina, Beatriz Haddad Maia e la connazionale Marketa Vondrousova.

“Cosa significa per me aver raggiunto la top-10? È il frutto – ha scritto sui propri account social – di un percorso che non sempre è stato facile, ma nel quale non sono mai mancati né la passione né l’amore per il tennis”. La sua ascesa è l’ennesimo colpo vincente del manager italiano Ugo Colombini, che prima di altri ne ha intuito le potenzialità e ora si gode una nuova top-10 di una scuderia che ha visto transitare Andy Murray, Juan Martin Del Potro, Jelena Ostapenko e tanti altri big.

Col suo tennis, la Muchova può essere molto competitiva su qualsiasi superficie e per questo può puntare a migliorarsi ancora, per scalare ulteriormente la classifica e allargare il divario in termini di popolarità col padre Josef e il fratello Filip: il primo ex attaccante nella Serie A ceca di calcio, il secondo attuale portiere del Fotbalový Klub Teplice, sempre nel massimo campionato nazionale. Lei, invece, ha scelto la racchetta crescendo nel mito di Roger Federer e passo dopo passo ha raggiunto l’obiettivo di una vita, scalando la bellezza di 141 posizioni dal via di una stagione iniziata immediatamente col piede giusto.

Ora non le resta che provare a prendersi un secondo titolo nel circuito, visto che la conta è ancora ferma a quello vinto nel 2019 a Seoul, perché ha perso le altre tre finali: una sempre nel 2019 a Praga e le due di quest’anno. Ci proverà già allo Us Open, anche se realisticamente le maggiori chance le avrà nell’ultima fetta di stagione. Ma, in ottica New York, attenzione alle statistiche: l’analisi dice che ogni due anni Karolina migliora di un gradino il proprio miglior risultato Slam, cambiando torneo. Nel 2019 ha giocato il primo quarto, a Wimbledon. Nel 2021 la prima semifinale, a Melbourne. Nel 2023 la prima finale, a Parigi. Volendo credere alla proiezione, fra due anni a New York andrà tenuta d’occhio…