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La 16enne russa ha scelto l'Academy di Manacor, fondata dal suo modello Rafa Nadal, come base per la preparazione. Ma nella sua crescita è stata importante anche la motivazione dettata dalle imprese di Serena Williams
13 dicembre 2023
Non c'è solo Mirra Andreeva, nel panorama delle giovanissime russe destinate a inserirsi nelle zone alte del ranking femminile nei prossimi anni. Un'altra che farà parlare di sé è Alina Korneeva, classe 2007 e numero 1 al mondo a livello Juniores, oltre che numero 176 Wta (con best ranking 20 posti più su). Alta 1 metro e 79, Alina è una forza della natura, ha vinto due Slam Under 18 nel corso del 2023 (Australian Open e Roland Garros), ma le sue parole dipingono una ragazza schiva e coi piedi ben piantati a terra. Come insegna il suo idolo, Rafael Nadal.
“Onestamente non ero partita con l'idea di vincere questi eventi – ha detto al sito Wta – ma solo con l'obiettivo di provare a fare esperienza e testare il mio tennis”. Il suo percorso, come quello di quasi tutti i tennisti provenienti da Mosca, è cominciato dal mitico Spartak club, dove a riconoscere talenti sono portati. Tuttavia, Alina stava sfuggendo dai radar: “Avevo 6 anni e nessun maestro voleva seguirmi, non mi ritenevano abbastanza forte. L'unica a credere in me fu Julia Bekeshchenko, che mi prese nel suo gruppo. Ma per innamorarmi davvero del tennis mi ci vollero altri 4 anni”.
La 16enne russa ha scelto l'Academy di Manacor, fondata dal suo modello, come base per la preparazione. Ma nella sua crescita è stata importante anche la motivazione dettata dalle imprese di Serena Williams: “Il tennis per me è un po' come una relazione tra un uomo e una donna: quando ti piace qualcuno, ti piace tutto nel bene e nel male. Così apprezzo i match, il tifo a favore ma anche i duri allenamenti della routine quotidiana e persino il tifo contro”. La rivalità con la connazionale Andreeva (nata circa un paio di mesi prima di lei) è già cominciata, visto che le due si sono ritrovate di fronte nell'ultimo atto dello Slam Juniores di Melbourne, un match che ha fatto piangere Mirra per un paio di settimane. “Frequentiamo anche la stessa scuola – spiega Alina – e ci piace parlare di questo. La mia materia preferita è storia, storia russa”.
La storia però, adesso, punta a farla lei, con un team che punta ad allargarsi, senza staccarsi dalle radici: “Julia Bekeshchenko mi segue ancora quando sono a Mosca, insieme ad Andrei Savin. Mentre alla Rafa Nadal Academy ho cominciato a lavorare con Anabel Medina Garrigues (ex pro, 16 Wta come best ranking, ndr). Lavoriamo su tutti gli aspetti del mio tennis, so che devo migliorare in ogni settore del gioco. In generale l'obiettivo è diventare più aggressiva”. L'obiettivo di classifica, invece, non può che essere quello già raggiunto fra le Under 18: arrivare davanti a tutte. Traguardo che tuttavia, per Alina, al momento è congelato in attesa di quei progressi tecnici che sono necessari e che arriveranno con buona probabilità, considerata l'attitudine della ragazza.
Intanto sono già arrivati i primi titoli fra le professioniste: il 15 mila dollari di Casablanca lo scorso anno e due eventi decisamente più prestigiosi negli ultimi dodici mesi. Parliamo del 60 mila di Pretoria (con successo in finale su Timea Babos) e del 100 mila dollari portoghese di Figueira Da Foz, dove la francese Carole Monnet in finale si è presa un sonoro 6-0 6-0. Non fa sconti, insomma, la giovane Korneeva. Anche perché sa bene che questi successi sono solo un momento di inevitabile passaggio verso il mondo che la attende. Con il sogno, che è pure un obiettivo, di diventare la più forte di tutte.
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