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Osaka, il ritorno è un orizzonte sereno

“Gioco di nuovo a tennis per Shai (la figlia, ndr), voglio essere un esempio per la sua crescita. Lei mi ha insegnato a essere più paziente e mi ha migliorato come persona”. Magari non arriverà a 20 Slam, ma Osaka ha saputo raccontare cose molto più importanti delle vittorie. E adesso viene il bello

22 febbraio 2024

Naomi Osaka in conferenza stampa all'Australian Open (Getty Images)

Naomi Osaka in conferenza stampa all'Australian Open (Getty Images)

A piccoli passi per rientrare fra le più grandi del tennis. Naomi Osaka è una pluricampionessa Slam, capace di vincere due volte l’Australian Open e altrettante lo Us Open. La sua prima grande affermazione risale al 2018, quando sconfisse nettamente in finale a New York Serena Williams, in quella che per molti fu una partita simbolica di un passaggio di consegne fra l’icona del passato e la futura dominatrice del tennis. Forse è stato così, ma per troppo poco tempo. Già, perché a Naomi manca l’essere una 'cannibale', una in grado di giocare a mille tutti i tornei per diversi anni di fila. Ma allo stesso tempo poche tenniste hanno avuto la forza che ha avuto lei di raccontare i momenti difficili e di esternare i brutti scherzi che a volte può farci la nostra mente. 
 
Appena uscita dal ritiro temporaneo dopo la nascita di sua figlia Shai, Osaka sta rientrando con alterne fortune nel circuito. In Qatar, però, ha fatto un’ottima figura, battendo in successione Garcia e Martic, prima di perdere contro Karolina Pliskova dopo due tie-break molto combattuti. Quello che Osaka ha ritrovato più di tutto, però, è l’amore per uno sport al quale aveva dato tutto, ma che a un certo punto sentiva di vivere come una prigione. “Grazie al ritiro e al tempo che ho passato lontano dai campi ho imparato ad amare nuovamente il tennis”. 

Già, perché il suo saluto dopo la sconfitta al terzo turno degli Us Open 2021 contro la canadese Fernandez aveva commosso il mondo. Osaka era rientrata a gennaio 2022, prima di smettere 8 mesi dopo, fino all'inizio del 2024. Ma Naomi è riuscita a parlare della salute mentale, di come la depressione e l’ansia possano fermare un’atleta. “Quando vinco non sono felice e quando perdo mi sento tristissima”, aveva dichiarato uscendo di scena. Uno stato d’animo simile a quello che è stato approfondito nel documentario su Mardy Fish, molto apprezzato in tutto il mondo. Uno stato d’ansia e depressione che nasce parallelamente ai primi trionfi, alla crescita di aspettative nei suoi confronti. “Ho una sorta di ansia sociale: i giornalisti sono gentili con me, ma io ho timore di parlare ai media, vengo travolta da un mood negativo”. 
 
Una vita, quella di Naomi, dove il tennis è stato totalizzante. Il padre, l'haitiano Leonard François, rimane stregato dalle sorelle Williams al Roland Garros 1999. Si informa sull'educazione e sugli allenamenti del padre Richard e decide di emularlo con le sue figlie Naomi e Mari. Le due, che hanno preso il cognome dalla madre Tamaki, giapponese emigrata negli Stati Uniti, hanno vissuto una vita complicata, all'ombra di un padre quantomeno difficile. Sono di neanche due mesi fa le accuse pubbliche di Mari (con un post poi cancellato) nei confronti del padre Leonard.
 
"Hai abusato di me fin da quando ero giovane e continui a molestare mia madre. Continui ad abusare emotivamente di lei e a sconfinare a casa nostra, quando avresti la tua. Lo sto rendendo pubblico perché sei un codardo che si nasconde dietro la sua capacità fisica di picchiarmi e il nostro rifiuto di chiamare la polizia. Ti ucciderò a meno che tu non uccida me portandoti una pistola, da codardo quale sei. Quindi vai avanti, vediamo che uomo sei per davvero, anche se so già dalla nascita che sono la figlia del diavolo". Sul rapporto con il padre, sempre pieno di luci e ombre, Naomi è stata meno esplicita che sui suoi stati depressivi. 

Osaka story: gloria, crisi, maternità e ritorno

Sicuramente per allontanarsi da una figura così ingombrante e discussa, Osaka ha trovato l’amore vero. La tennista fa coppia col rapper statunitense Cordae ormai dal 2019. I due si sono incontrati sul parquet dei campi da basket, durante una partita dei Clippers a Los Angeles. Una relazione che per un anno è stata tenuta all’oscuro dei media ed è proprio il rapporto da cui Naomi è ripartita, fino alla nascita della figlia Shai, l’ispirazione massima per il suo ritorno in campo.

“Gioco di nuovo a tennis per lei, voglio essere un esempio per la sua crescita. Lei mi ha insegnato a essere più paziente e mi ha migliorato come persona”. Naomi ha parlato anche del parto e di come una donna possa vivere una gravidanza, oltre a tutte le tematiche delicate trattate nel corso della sua vita. Magari non arriverà a 20 Slam, ma Osaka ha saputo raccontare cose molto più importanti delle vittorie. E adesso viene il bello: bisogna tornare a vincere dopo aver ritrovato se stessi. 


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