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I dodici mesi d'oro di Jasmine Paolini. Con vista sul futuro

Da 29 al mondo il primo gennaio a numero 4 a fine ottobre, dal non aver mai raggiunto un terzo turno di uno slam a due finali di fila, a Roland Garros e Wimbledon, e poi ancora la Billie Jean King Cup da protagonista. Tutto è iniziato a Dubai, 12 mesi fa

21 febbraio 2025

Jasmine Paolini (foto Getty Images)

Jasmine Paolini (foto Getty Images)

Quello accaduto negli ultimi dodici mesi a Jasmine Paolini ricorda quello che scriveva Guy de Maupassant: “Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà per penetrare in un qualcosa di inesplorato che sembra un sogno”. 

Ecco, il 2024 dell’azzurra è stato questo: un percorso che si è trasformato in un qualcosa di incredibile, totalmente inaspettato e per questo forse ancora più bello. Da 29 al mondo il primo gennaio a numero 4 a fine ottobre, dal non aver mai raggiunto un terzo turno di uno slam a due finali di fila, a Roland Garros e Wimbledon, e poi ancora la Billie Jean King Cup da protagonista, la storica medaglia d’oro di Parigi in coppia con l’amica Sara Errani, prima volta in assoluto del tennis italiano. 

Jasmine Paolini (Getty Images)

Jasmine Paolini (Getty Images)

Il viaggio però ha sempre un punto di partenza, e in questo caso è Dubai, un luogo dove spesso e volentieri si va in vacanza o a cercar fortuna e dove si sta giocando il Wta 1000 in questi giorni. Ecco, l’incredibile viaggio della ventottenne Paolini, nata a Castelnuovo di Garfagnana, toscana doc, attraverso la gloria, è partito un anno fa proprio nel torneo dei ricchissimi Emirati. 

Qualche avvisaglia che qualcosa stava cambiando c’era stata già agli Australian Open 2024, dove Jasmine per la prima volta aveva raggiunto il terzo turno di un Major, perdendo poi da Anna Kalinskaya. Proprio la futura 'lady Sinner' sarà spettatrice diretta della svolta di Jasmine, dell’inizio di tutto. Parlando con il suo allenatore, Renzo Furlan, altro costruttore di sogni, si poteva vedere un sorriso che lasciava intravedere tanto del buono che sarebbe arrivato. E infatti. 

Jasmine Paolini in azione

Jasmine Paolini in azione

Nel Wta 1000 di Dubai la Paolini si presenta da numero 26 del mondo e inizia soffrendo, con una partita scorbutica e nervosa contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, dove va sotto ma poi rimonta. Poi tocca a Leylah Fernandez, che l’aveva battuta qualche mese prima nella finale della Billie Jean King Cup, e dopo a Maria Sakkari. Dopo aver battuto la Cirstea in semifinale, ecco un’altra rivincita, contro la Kalinskaya. Per entrambe sarebbe il primo titolo 1000, e se lo prende Jasmine, che diventa la terza italiana della storia a trionfare in un torneo Wta 1000, dopo Flavia Pennetta (Indian Wells 2014) e Camila Giorgi (Montréal 2021). 

Il viaggio è appena iniziato ma già offre scorci meravigliosi. Jasmine in meno di due mesi fa un balzo di 15 posizioni: il 1 gennaio 2024 era n.29 al mondo, riparte dagli Emirati da n.14. Il bello però, deve ancora venire. Molti derubricano il trionfo di Dubai di Jasmine come casuale. Errore colossale.

Errani e Paolini, carriere allo specchio

Errani e Paolini, carriere allo specchio

Lo capisce qualche settimana dopo Elena Rybakina, a Stoccarda, uno dei tornei più importanti della Wta: la kazaka batte Jasmine ai quarti ma faticando tantissimo, e quella prestazione fa capire che l’azzurra se la può tranquillamente giocare con le migliori. 

Nel frattempo, cresce, eccome, la coppia in doppio con Sara Errani. Il primo titolo dell’anno per le due arriva a Linz, ma è agli Internazionali BNL d'Italia di Roma che il duo azzurro esplode definitivamente, vincendo il titolo e facendo impazzire il Foro italico. Il sogno non solo non è finito, è appena iniziato.

Al Roland Garros Jasmine supera per la prima volta il terzo turno, facendo di più, molto di più. L’azzurra agguanta un’incredibile finale: la Swiatek però è troppo forte e le nega il titolo. Jasmine si supera a Wimbledon: un’altra finale, la seconda di fila, e stavolta qualche rimpianto per la sconfitta contro la Krejcikova c’è, eccome. 

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Non arrivano titoli Slam ma alla Paolini rimane la soddisfazione di essere riuscita a fare qualcosa che mai era stato fatto. Intanto a giugno entra nelle prime dieci di singolare, a luglio è in top 5. 

Qualche settimana dopo, il sogno diventa d’oro, col trionfo alle Olimpiadi di Parigi in doppio con Sara Errani, con la quale vince anche il China Open, terzo titolo dell’anno. A fine ottobre Jasmine sale dove solo Francesca Schiavone in Italia era arrivata, a numero 4 del mondo. Dove è ancora oggi. Partecipa alle Finals, nove anni dopo Flavia Pennetta, viene eliminata nel girone ma fa una bellissima figura contro la Sabalenka, giocando quasi alla pari. Finita qui? Nemmeno per sogno. Vittoria alla Billie Jean King Cup, quella che una volta era la Fed Cup. Ciliegina sulla torta di una stagione incredibile, il sogno è completo.

L’avvio del 2025 non è stato facile, per Jasmine. La delusione in Australia con l’eliminazione per mano della Svitolina, qualche guaio fisico, l’infortunio a Dubai nel match contro la Kenin che le ha impedito di difendere il titolo. Jasmine è abituata a molto peggio, a cadute e risalite, e la voglia di dimostrare che il 2024 non è stato solo un sogno è forte. Come la sua voglia di continuare a stupire.

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