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“Quest'anno - spiega la toscana - non penso di aver giocato così male, fin qui, ma di certo non ho ottenuto dei grandi risultati. In realtà però ho spesso perso contro avversarie di qualità. Mi sono sempre ripetuta che ero lì, non ero distante dalle migliori.
26 marzo 2025
Jasmine Paolini non aveva mai perso il sorriso, nemmeno nei momenti più complessi. Ma stavolta ritrova il volto e la serenità dei giorni migliori, dopo aver raggiunto la semifinale a Miami, grazie al successo in due set sulla polacca Linette. Come ci si sente?
JASMINE PAOLINI
“Per me è stata una giornata fantastica, mi sono divertita molto in campo e sono felice di aver vinto: il giorno perfetto. Spesso mi sono ritrovata ad affrontare delle palle break, dopo essere stata avanti 30-0. Il fatto è che su questi campi così rapidi conta servire bene, ma anche essere consistenti nel palleggio. È quello che ho cercato di fare, quando mi sono trovata in difficoltà”.
“Quest'anno non penso di aver giocato così male, fin qui, ma di certo non ho ottenuto dei grandi risultati. In realtà però ho spesso perso contro avversarie di qualità. Mi sono sempre ripetuta che ero lì, non ero distante dalle migliori. Avevo solo bisogno di un po' di fiducia, che forse è arrivata proprio in questo torneo di Miami”.
“Rispetto ai giorni precedenti, ci siamo dovute adattare a condizioni parecchio diverse: era molto umido e le palline sono diventate grandi e pesanti. Penso che lei abbia giocato meglio nei primi match, mentre stavolta sono stata io a trovare il modo di giocare a un buon livello, cercando soprattutto di essere solida”.
“Il mio rovescio? Non ho mai giocato il rovescio a una mano, dunque immagino che sia più importante il supporto della sinistra, rispetto alla destra. Ma non sono brava a giudicare questi aspetti, bisognerebbe chiedere al mio coach (ride, ndr)”.
Paolini e Berrettini, che festa a Miami!
Ora per Jas c'è la numero 1 del mondo: “La semifinale? Spero di giocare bene ma soprattutto di divertirmi ancora, in campo, perché per me questo conta molto, incide sulla mia prestazione. Aryna (Sabalenka, ndr) è ovviamente una grande giocatrice, ma siamo in semifinale e non puoi aspettarti nulla di diverso. Vedremo come andrà, di certo mi sento fortunata a poter essere parte di incontri come questo”.
Infine, c'è spazio anche per parlare dei compagni di avventura. “L'Italia così in vista? Credo che avere un numero 1 del mondo come Jannik Sinner aiuti molto, lui è incredibile e ci dà grande motivazione. Ma in generale siamo una squadra. Ci spingiamo a vicenda quando vediamo che qualcuno può fare un grande risultato: così anche gli altri ci credono, e poi questo risultato arriva. Ormai siamo davvero tanti, quanti saremo, 30? Scherzavamo su questo, con Lorenzo e Matteo, ma la sensazione è davvero molto piacevole. Abbiamo modo anche di parlare delle nostre vite, fuori dal campo: quando stavo aspettando di scendere in campo ho visto Lorenzo (Musetti, ndr) e gli ho chiesto di Ludovico, suo figlio: quel bambino è fantastico”.
Continua la sua corsa anche Grigor Dimitrov, finalista 12 mesi fa. Per lui, successo in due set su Brandon Nakashima.
GRIGOR DIMITROV
“Buon match per me, soprattutto per le condizioni non facili in cui abbiamo giocato. C'era molta umidità ma quando usciva il sole tutto diventata più veloce, eppure mi sono adattato bene. Cerco sempre di giocare il mio tennis, cerco sempre di inventare qualcosa, ogni volta che ne ho l'opportunità, e non solo di contrastare il mio avversario”.
“Nakashima può solo migliorare, ha margini di progresso su ogni colpo ed è un lottatore. È giovane, dunque crescerà. Cerco di usare il mio tempo fuori dal campo per staccare, per rilassarmi, per ritrovare tranquillità. È diverso rispetto al passato, chissà la maturità...”.
Grigor, con i quarti a Miami, ha raggiunto i migliori 8 di un 1000 per il 13° anno di fila. “Non voglio sembrare troppo umile ma quando sei sul circuito da così tanto tempo i record arrivano per forza. E più passa il tempo, più migliori perché pesa l'esperienza. Adesso ho anche tante persone che mi conoscono bene attorno, il mio staff e la mia famiglia, e questo mi permette di essere più sereno in ciò che faccio”.
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