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Emma pronta a godersi il 2025, dentro e fuori dal campo

"Sono ad un punto di svolta”, ha detto Raducanu in un’intervista a The Guardian parlando dei suoi obiettivi di carriera, e di vita, per il prossimo anno

di | 22 dicembre 2024

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Una sorridente Emma Raducanu (foto Getty Images)

Una sera di settembre di tre anni fa aveva aggiunto quella del suo sorriso alle mille luci di New York. Vincendo il suo primo torneo in carriera, per giunta uno Slam, partendo pure dalle qualificazioni. Ed irrompendo nei piani alti del ranking fino ad arrivare in top ten, al n.10, a luglio del 2022. Ma per Emma Raducanu il successo è stato qualcosa di travolgente - in termini emotivi, di popolarità, di contratti super remunerativi e quant’altro -, e di molto complicato da gestire anche perché ci si è messa una quantità di problemi fisici che la metà basta.

Ma in un 2024 iniziato fuori dalla top 300 (n.301 WTA lo scorso primo gennaio) e chiuso al numero 57 (dopo essere stata anche tre posti più su) c’è stata finalmente la tanto auspicata inversione di tendenza grazie ad una semifinale (Nottingham), quattro piazzamenti nei quarti (Stoccarda, Eastbourne, Washington e Seoul) ed un ottavo raggiunto proprio a Wimbledon, nonostante la britannica abbia giocato appena 13 tornei.

Emma Raducanu colpisce di diritto (foto Getty Images)

Emma Raducanu colpisce di diritto (foto Getty Images)

Tra aprile e luglio di quest’anno Emma aveva trovato una costanza di risultati che le mancava da tempo ma la sua programmazione è rimasta discutibile, sempre a causa di piccoli problemi fisici, e la sua mancanza di allenamento si è riflessa dolorosamente nella batosta rimediata da Kenin all’esordio dello Us Open.

Poi a Seul, nella prima tappa dello swing asiatico, uno dei suoi periodi preferiti della stagione, è stata costretta al ritiro nei quarti per un infortunio al piede che l'ha tenuta a riposo fino alle Billie Jean King Cup Finals di Malaga (con la maglia della nazionale ha vinto cinque singolari su cinque contribuendo in maniera determinante a portare la Gran Bretagna in semifinale).

La pausa dopo l’infortunio sul cemento coreano si è rivelata un momento importante: durante il periodo di forzato riposo, Raducanu ha fatto visita alla nonna in Cina e ha dato una ripassata al suo cinese mandarino. Ma ha anche avuto il tempo di riflettere su molte delle decisioni prese nella sua giovane carriera. “E’ stato un po’ un punto di svolta in cui mi sono detta: 'Ok, l'anno prossimo cosa voglio per me stessa?’”, ha detto la britannica in un’intervista a The Guardian durante la sua pre-season all’LTA National Tennis Centre.  

Tutta la grinta di Emma Raducanu in Billie Jean King Cup (foto Getty Images)

Tutta la grinta di Emma Raducanu in Billie Jean King Cup (foto Getty Images)

“Ero davvero creativa. Suonavo il pianoforte, dipingevo, esploravo un po' il mio lato artistico. L'ultimo infortunio al piede mi ha fatto pensare: voglio davvero rimanere in salute l'anno prossimo. E voglio davvero assicurarmi di fare la giusta preparazione atletica, perché quest'anno, ogni volta che partivo per una trasferta, la forma fisica passava inevitabilmente in secondo piano. E la ragione era che non avevo qualcuno in grado di adattare la sessione di allenamento, o semplicemente non veniva fatta. Beh, ho deciso che voglio qualcuno con me in viaggio, in modo da poter continuare con costanza il lavoro fisico”.

Raducanu ha infatti ingaggiato Yutaka Nakamura - già nello staff di Maria Sharapova e Naomi Osaka - come nuovo preparatore atletico insieme a Nick Cavaday, che l’ha allenata per un anno intero. Ha anche deciso che era giunto il momento di programmare un calendario più pesante per il 2025 in modo da costruire la resistenza fisica e mentale che deriva da un impegno costante.

Dopo tre anni di tour, la 22enne nata a Toronto ritiene di aver finalmente imparato a gestire gli impegni esterni e a fare in modo che non influiscano sul suo tennis, imparando più spesso a dire di no. “Sono ovviamente molto grata e fortunata di aver avuto certe esperienze e opportunità, ma non ero preparata a questo - ha detto -. Dopo il trionfo a New York si è parlato molto di quello che facevo al di fuori del tennis, anche se io comunque davo sempre il 100% in campo. Lavoravo molto duramente, ma non ero preparata al meglio per le altre cose che inevitabilmente ti portano via un po' di energia”.

Emma Raducanu abbraccia il trofeo conquistato allo Us Open 2021 (foto Getty Images)

Emma Raducanu abbraccia il trofeo conquistato allo Us Open 2021 (foto Getty Images)

Con la nuova stagione oramai alle porte la britannica ha ribadito che cercherà di affrontare il tour con una nuova prospettiva: “Quando ho iniziato a giocare a tennis, prima di vincere lo US Open - ha sottolineato -, la mia motivazione principale era: ‘voglio vincere uno Slam!’. Poi è successo, ed ero davvero molto giovane. E di questo sono così grata…ma non appena è successo, mi sono detta: ‘Ok, e adesso? Voglio vincere un altro Slam’. E questo non è sostenibile. Perché quando non ne vinci subito un altro, ti senti frustrato”.

Invece di puntare solo ai titoli, Raducanu dice che ora il suo obiettivo è solo quello di abbracciare il lavoro quotidiano per migliorare in tutti gli aspetti del gioco e della mentalità. “Si tratta letteralmente di vedere fino a che punto posso arrivare. Per me questo è davvero sostenibile perché non c’è alcun risultato da inseguire, alcun obiettivo. Come atleta chiaramente non voglio entrare in campo e perdere. Ma non è questo l’obiettivo principale. Si tratta più che altro di godermi quello che sto facendo, di apprezzare questi giorni di lavoro, di vedere fino a che punto si può arrivare”. Emma è diventata grande.

il movimento di chiusura del diritto di Emma Raducanu (foto Getty Images)

il movimento di chiusura del diritto di Emma Raducanu (foto Getty Images)


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