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Già allenatore in passato di Dinara Safina, Soeda, Harrison, Wu e da ultimo Nakashima, lo spezzino inizia la sua collaborazione ad Abu Dhabi dove la kazaka, prima testa di serie nonché campionessa in carica, ha dato la notizia in un’intervista ad AFP
di Tiziana Tricarico | 02 febbraio 2025
Si presenta subito con una novità ad Abu Dhabi (WTA 500 - montepremi 1.064.510 dollari) dove è la campionessa in carica Elena Rybakina. La 25enne kazaka, n.5 del ranking e prima favorita del seeding, ha aggiunto l’ex tennista azzurro Davide Sanguinetti al suo team ed ha ribadito le critiche verso la WTA per la gestione del caso del suo coach Stefano Vukov, ancora sospeso per presunta violazione del codice di condotta del tour.
Rybakina aveva chiuso la collaborazione con Goran Ivanisevic dopo l’uscita al quarto turno dell’Australian Open ma i rapporti tra i due si erano già incrinati dopo l’annuncio a Capodanno da parte di Elena del ritorno in squadra di Vukov (con il quale i rapporti si erano interrotti lo scorso agosto alla vigilia dello Us Open).
La campionessa di Wimbledon 2022 ha ingaggiato Sanguinetti per accompagnarla nei tornei e lavorare con Vukov, che è tuttora bandito da tutti gli eventi in attesa della conclusione dell'indagine sulla sua condotta: lo spezzino è già con Rybakina questa settimana ad Abu Dhabi.
“Non ne so molto ma è una situazione che non mi piace - ha detto Rybakina ad AFP, sottolineano di non essere stata informata dalla WTA sulla data di conclusione del procedimento -. E che non è stata gestita bene. Credo che la tutela sia importante, ma il caso che ci coinvolge credo sia stato gestito male”.
Vukov ha dichiarato a The Athletic di “non aver mai maltrattato nessuno” e Rybakina critica il fatto di non essere stata ascoltata: “Alla fine della fiera credo che ascoltare la giocatrice sia la cosa più importante. Perché ci sono molti commenti da parte di persone che sono anche nel nostro ambiente, ma che esprimono pareri non conoscendo me, non conoscendo lui. E questa è solo una brutta figura per tutti”.
A proposito della “rottura” con Ivanisevic, la kazaka ha precisato che la loro collaborazione era di prova e che la decisione di separarsi dopo appena tre mesi è stata reciproca: “Ci siamo seduti, abbiamo parlato e abbiamo deciso di prendere strade diverse. Ma credo di aver imparato molto. Non sono una giocatrice facile, come alcuni pensano: credo che ogni persona sia diversa e non c'è nessuno che sia perfetto. A volte posso essere testarda in campo su alcune cose, questa è almeno la mia opinione onesta”.