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Swiatek a cuore aperto: “Ora che mostro le mie emozioni sono definita immatura o isterica…”

In un lungo post su Instagram Iga si scusa per il brusco comportamento con il raccattapalle ad Indian Wells ma critica anche il clamore suscitato dal suo gesto e racconta il momento che sta vivendo…

di | 18 marzo 2025

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Un primo piano di Iga Swiatek (foto Getty Images)

Negli ultimi giorni il nome di Iga Swiatek è stato più volte tirato in ballo per il suo comportamento durante la semifinale di Indian Wells, torneo nel quale aveva marciato come un rullo compressore fino alla sfida contro Mirra Andreeva (che già l’aveva battuta nei quarti a Dubai). Contro la giovane russa allenata da Conchita Martinez, la polacca, n.2 del ranking, ha accusato la frustrazione di non riuscire a metterla in difficoltà. E così Iga si è quasi sfogata su un malcapitato raccattapalle: quando le ha passato una pallina Swiatek - con un gesto riprovevole ma abbastanza comprensibile nel contesto della partita - l'ha colpita con forza contro il campo, molto vicino al ragazzo. Questo gesto ha suscitato un putiferio sul web così la cinque volte campionessa Slam ha deciso di postare una lunga lettera aperta sul suo account Instagram.

Iga Swiatek discute con il giudice di sedia (getty)

Iga Swiatek discute con il giudice di sedia (getty)

“Vedo che ultimamente si parla molto di cambiamenti nel mio comportamento in campo e nelle mie emozioni - scrive la 23enne di Varsavia -. Anche se non mi sento a mio agio a spiegarmi, è giunto il momento di condividere il mio punto di vista per porre fine a speculazioni e teorie infondate. Innanzitutto, per quanto riguarda l'incidente della mia ultima partita. È vero: ho espresso la mia frustrazione in un modo di cui non vado fiera. La mia intenzione non è mai stata quella di puntare la palla contro qualcuno, ma semplicemente di sfogare la mia frustrazione facendola rimbalzare a terra". 

"Mi sono immediatamente scusato con il raccattapalle, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo annuito mentre esprimevo il mio rammarico per il fatto che fosse successo vicino a lui. Ho visto molti giocatori far rimbalzare palline per frustrazione e, francamente, non mi aspettavo un giudizio così severo. Di solito controllo questi impulsi, quindi posso dire scherzosamente che mi manca l'esperienza in questo campo e che ho sbagliato la mira nella foga del momento”.

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L’ex numero uno del mondo, però, ha colto anche l’opportunità di una questione delicata come la sua positività alla fine del 2024, il motivo per cui è stata sospesa per un mese (e che è finito per costarle la leadership mondiale): “La seconda metà dello scorso anno è stata estremamente difficile per me, soprattutto a causa della positività al test antidoping e di come circostanze del tutto indipendenti dalla mia volontà mi abbiano privato dell'opportunità di lottare per i massimi traguardi sportivi alla fine della stagione - sottolinea Swiatek -. Questo mi ha costretto a riorganizzare alcune cose dentro di me. In Australia, dopo le prestazioni scarse degli anni precedenti, ho giocato senza aspettative, concentrandomi solo sul mio lavoro, accettando che un altro Australian Open potesse non andare per il verso giusto nonostante i miei sforzi. Grazie a questa mentalità, mi sono comportata molto bene e ho sfiorato la finale”.

Iga si sofferma poi sulla difficoltà di adattarsi alle circostanze e alla pressione di essere all'altezza delle aspettative: “Mi trovo costantemente di fronte a nuovi elementi di questo puzzle: le circostanze cambiano, le mie esperienze si evolvono, io mi evolvo, le avversarie si evolvono e io devo costantemente adattarmi. Non è mai semplice, e ora è particolarmente difficile per me. Nello sport non ci sono robot. Ho avuto tre stagioni incredibili, ma nulla si ottiene senza sforzo e non c'è garanzia che i risultati siano sempre facili o sotto controllo. Questa è la vita e questo è lo sport. A volte lo dimentico anch'io”.

Iga Swiatek (foto Getty Images)

Iga Swiatek (foto Getty Images)

Infine l’ex numero uno del mondo torna sull’episodio di Indian Wells: “Quando sono molto concentrata e non mostro molte emozioni in campo, mi chiamano robot, mi chiamano disumana. Ora che sono più espressiva, mostro sentimenti o lotto internamente, vengo improvvisamente etichettata come immatura o isterica. Non è una cosa sana, soprattutto se si considera che solo sei mesi fa sentivo che la mia carriera era appesa a un filo, ho passato tre settimane a piangere ogni giorno e non volevo più scendere in campo. Oggi, dopo tutto quello che ho passato, sto ancora elaborando e assimilando quelle esperienze. Condividere tutto questo cambierà qualcosa? Probabilmente no, perché vedo chiaramente quanto piace giudicare, creare teorie e imporre opinioni agli altri. Ma forse alcune persone che vogliono davvero capire quello che sto vivendo capiranno. In ogni caso, questo standard esterno non è assolutamente il mio standard, e non accetto il fatto che io ed il mio team veniamo etichettati secondo le aspettative esterne”,  sottolinea Swiatek, stufa probabilmente di essere criticata spesso duramente non solo per il tennis incostante espresso dall'inizio dell'anno ma ora anche per il comportamento in campo. 

La grinta di Iga Swiatek (foto Getty Images)

La grinta di Iga Swiatek (foto Getty Images)

“Tuttavia quei fan che mi sostengono veramente li ringrazio profondamente e voglio che sappiano quanto sia loro grata per il supporto e la comprensione. So che non potrò mai piacere a tutti… - conclude -. Io lavoro su me stessa per raggiungere obiettivi ambiziosi, forse qualche volta un po’ troppo ambiziosi. Ma io credo davvero che anche se a volte faccio due passi avanti ed uno indietro io li raggiungerò, con i miei tempi. Ci vediamo a Miami”.

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