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L’avvio della stagione sulla terra battuta può fare bene a tutte le migliori giocatrici azzurre: da Jasmine Paolini che ha la possibilità di avvicinare la top-10, a Martina Trevisan che va in cerca di riscatto sulla sua superficie. Ma occhio anche alla Cocciaretto: l’ultimo torneo del circuito maggiore sul rosso l’ha vinto lei
04 aprile 2024
La stagione sulla terra battuta dei tennisti italiani si è aperta bene, con tre dei nostri subito protagonisti a Marrakech e Jannik Sinner che a detta dei numeri può affrontare i tornei europei senza timore, a partire dal Masters 1000 della prossima settimana a Monte Carlo, perché il suo tennis può essere da numero uno anche sul rosso. Per vedere in gara in Europa anche le donne, invece, bisognerà attendere fino a metà aprile, quando a Stoccarda scatterà il classico Porsche Tennis Grand Prix. L’unica azzurra sicura di un posto nel main draw è Jasmine Paolini, grande protagonista in questo avvio di stagione che l’ha vista vincere un titolo di enorme spessore a Dubai e conquistare un posto fra le prime 15 del ranking mondiale.
Per la toscana, i tornei sulla terra di quest’anno rappresentano una (grande) opportunità per migliorarsi ancora e sognare l’assalto alla top-10, visto che nella passata stagione fra Madrid, Roma e Roland Garros la toscana riuscì a vincere solamente due incontri, perdendo al secondo round sia al Foro Italico sia a Parigi. Dodici mesi dopo, anche con l’aiuto di una testa di serie importante, Jasmine può raccogliere punti pesanti, su una superficie che si presta bene al suo tennis.
I risultati recenti non devono ingannare: è vero che quattro delle sue cinque finali WTA (comprese le due vinte) la Paolini le ha giocate sul cemento, ma la terra rimane la superficie sulla quale è cresciuta e che le ha dato le principali soddisfazioni nella prima parte di carriera. Semplicemente, di recente ha avuto più successo altrove ma non è una questione di attitudine. Ergo, l’azzurra sa e può fare bene anche sul rosso, sfruttando la sua nuova dimensione di top player per conquistare quel piccolo vantaggio nei tabelloni utile per sognare l’assalto alla top-10. I punti da recuperare all’attuale decima classificata sono meno di 600: cifra tutt’altro che fuori portata.
Se per la numero uno d’Italia la terra è un’opportunità per crescere ancora, per la sua cara amica Martina Trevisan rappresenta il momento ideale per andare in cerca di riscatto e ridare ossigeno a una classifica che l’ha appena vista scivolare fuori dalle prime 80, dopo che meno di un anno fa assaggiava la top-20. Colpa dei tanti punti in scadenza non difesi, ultimi quelli dei quarti dello scorso anno a Miami. Ma se c’è una fetta di stagione nella quale la mancina toscana può eccellere, quella è adesso.
La terra è la sua superficie: ha tempo per impostare il gioco come le piace, sfruttare le rotazioni tipiche del suo tennis e lottare come una dannata, qualità che sul rosso paga meglio che altrove. Non è un caso che per lei tutti i risultati migliori siano arrivati sulla terra, uno su tutti l’incredibile semifinale di due anni fa al Roland Garros, peraltro centrata subito dopo il primo titolo WTA in carriera, vinto a Rabat. Lo scorso anno, fatta eccezione per gli ottavi a Madrid, la toscana sulla sua amata terra non ha brillato e dunque si trova di fronte una doppia opportunità: ritrovare con continuità le vittorie e recuperare terreno nel ranking.
Un’altra che alla terra può chiedere molto è Elisabetta Cocciaretto, che ha inaugurato la sua stagione rossa con la semifinale della scorsa settimana nel 125 colombiano di San Luis Potosi, e l’ultimo torneo del circuito maggiore giocato sul rosso… l’ha vinto. Era il WTA 250 di Losanna dello scorso anno, dopo la marchigiana mise tutte in fila in una settimana praticamente perfetta. Per lei vale lo stesso discorso fatto per la Paolini: ha dimostrato di poter tenere un rendimento importante anche sul cemento, ma ciò non significa che non possa fare altrettanto bene anche sulla terra. La superficie più lenta le piace, si addice bene al suo tennis e può regalarle le soddisfazioni necessarie per riprendere una scalata che l’ha già portata fra le prime 30 della classifica, prima di vederla scivolare indietro dallo Us Open in poi.
Da tenere d’occhio sul rosso anche altre due azzurre: Lucia Bronzetti, che oggi è numero 2 d’Italia (e unica top-50 con la Paolini) e nel 2023 a Rabat ha vinto il suo primo titolo WTA; e Sara Errani, che sulla terra battuta è sempre un’avversaria davvero complicata anche per le più forti. La romagnola è appena uscita dalla top-100 ma ha tutto per riprendersi il proprio posto sul rosso, puntando a qualche exploit.
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