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Sulla terra verde del WTA 500 in South Carolina la romagnola cede in tre set all’esordio alla cinese, proveniente dalle qualificazioni. L’altra statunitense Pegula guida il seeding. Torneo live su SuperTennis e SuperTenniX
di Tiziana Tricarico | 02 aprile 2025
Un match folle che la metà basta. Capovolgimenti continui, frutto di grandi giocate ma anche di errori assurdi. Alla fine ad avere la peggio è Lucia Bronzetti, che esce di scena già nel primo turno del “Credit One Charleston Open” (WTA 500 - montepremi 1.064.510 dollari) che si sta disputando sui campi in terra verde di Charleston, in South Carolina, trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTenniX.
La 26enne di Villa Verucchio, n.60 WTA, ha ceduto per 75 57 64, dopo una battaglia di oltre due ore e mezza, alla cinese Shuai Zhang, n.176 del ranking (ma arrivata a ridosso della top 20 a gennaio di due anni fa), promossa dalle qualificazioni, nonostante un recupero da 3-5 nel scondo parziale (vinto poi per 7-5) e da 0-4 nella frazione decisiva.
Il match. La 36enne di Tianjin aveva vinto in due set l’unico precedente con la riminese, disputato al primo turno delle qualificazioni di Dubai lo scorso febbraio. Lucia inizia tenendo il turno d’apertura del primo set dopo aver recuperato da 0-30: Shuai invece non concede nemmeno un “quindici” (1-1). Proseguono le difficoltà dell’azzurra (merito - a dirla tutta - delle risposte della sua avversaria) nel terzo gioco, che riesce a portare a casa solo dopo aver salvato quattro palle-break.
Anche la cinese ne salva una nel game successivo (2-2) ed altre due nel sesto gioco. Il festival delle palle-break prosegue nel settimo game ma la romagnola riesce di nuovo a “sfangarla”: nel nono, però, l’impresa non le riesce e Zhang può andare a servire pe il set. Shuai recupera da 15-40, manca un set-point, ma alla quinta opportunità concede il contro-break con un doppio fallo (5-5). La reazione della cinese si concretizza in un parziale di sei punti di fila: Zhang strappa di nuovo la battuta a Bronzetti, stavolta a zero, e poi incamera il 7-5 con un diritto incrociato in contropiede.
Lungo “toilet break” per l’azzurra. I primi tre giochi del secondo parziale filano lisci ma nel quarto arriva un passaggio a vuoto della cinese che, colpa anche del sesto doppio fallo dell’incontro, offre tre palle-break consecutive ma si riscatta infilando cinque punti consecutivi disegnando il campo con le sue traiettorie micidiali (2-2). Nel quinto game è invece Zhang ad ottenere il break su un diritto lungolinea che Bronzetti sotterra in rete (3-2). Con qualche difficoltà ma conferma il vantaggio la cinese (4-2), ma l’azzurra non molla e resta in scia cercando sempre le righe (4-3).
La cinese tiene un turno di battuta con estrema sicurezza (5-3), arriva per due volte s due punti dal match ma l’azzurra resiste (5-4). Con un errore di diritto Zhang concede una palla-break che però annulla con uno smash a rimbalzo: Bronzetti se ne procura una seconda e stavolta il suo passante non perdona (5-5). Stavolta Lucia dà seguito al contro-break, tiene in scioltezza il servizio e si assicura per lo meno il tie-break (6-5). Ma non serve perché nel dodicesimo game la cinese offre due palle-break che sono altrettanti set-point: il primo lo annulla con un servizio al centro ma sul secondo la risposta di diritto di Lucia non si prende (7-5).
In avvio di frazione decisiva Zhang ricomincia a martellare, Bronzetti si innervosisce e la cinese vola con un doppio break di vantaggio (4-0 in appena 14 minuti). Lucia però non molla e si rifà sotto recuperando entrambi i break (4-4) ma Shuai ritrova il mood della prima parte del terzo set e strappa nuovamente la battuta all’azzurra (5-4). La cinese si procura due match-point: basta il primo, perché il drop-shot di rovescio di bronzetti termina in rete (6-4).
Sarà dunque Zhang ad affrontare al secondo turno la kazaka Yulia Putintseva, n. 23 del ranking e decima favorita del seeding (le prime 16 teste di serie hanno tutte un “bye” al primo turno).
A guidare il seeding è la statunitense Jessica Pegula, n.4 WTA, reduce dalla finale nel “1000” di Miami (persa contro Sabalenka).
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