-
Wta

Dubai su SuperTennis: Andreeva da urlo, la più giovane finalista in un “1000”! Affronterà Tauson (live sabato alle 16)

Nelle semifinali del “Duty Free Tennis Championships” la 17enne russa supera la kazaka Rybakina (n.6) e prenota un posto in top ten. La danese vince la maratona contro la ceca Muchova (n.14). Live su SuperTennis e SuperTenniX

di | 21 febbraio 2025

20250221_GettyImages_2201085509.jpg

Mirra Andreeva esulta (foto Getty Images)

Finalista in un “1000” a soli 17 anni! Con l'ingresso nell’élite mondiale oramai ad un passo (nel ranking live è n.11). Continua a stupire Mirra Andreeva al “Duty Free Tennis Championships”, secondo torneo WTA 10000 in stagione dotato di un montepremi complessivo di 3.664.963 dollari, che si sta avviando alle battute conclusive sul cemento di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, e che è trasmesso in diretta da SuperTennis e SuperTenniX.

In semifinale la 17enne di Krasnojarsk, n.14 del ranking e 12 del seeding, ha battuto per 64 r46 63, dopo due ore e un quarto di lotta, la kazaka Elena Rybakina, n.7 WTA e sesta testa di serie, finalista in questo torneo cinque anni fa, prendendosi la rivincita per la sconfitta rimediata dalla 25enne di origini russe (è nata a Mosca) nell’unico precedente, disputato negli ottavi di Pechino 2023. Da segnalare che Mirra, protagonista nei quarti dell’eliminazione di Iga Swiatek, nel set decisivo, sotto 1-3, ha vinto tutti gli ultimi cinque game. Ed è diventata, a 17 anni e 298 giorni, la giocatrice più giovane ad approdare all’ultimo atto in un “1000” da quando è stata introdotta questa categoria di tornei (2009).

Non solo, è anche la più giovane ad aver battuto tre campionesse Slam nello stesso torneo (Vondrousova, Swiatek e Rybakina) da quando ci riuscì Maria Sharapova alle WTA Finals del 2004 (Kuznetsova, Myskina e Serena Williams).

Grazie ai punti conquistati fin qui la teen-ager russa si è assicurata un nuovo “best”: salirà come minimo al n.11 del ranking, ma sarebbe in top ten in caso di conquista del trofeo (la più giovane nell’élite mondiale dai tempi di Nicole Vaidisova nel 2007).

Per la seconda partita consecutiva (era già accaduto con Swiatek) Andreeva si è vendicata di una top ten che le aveva negato per poco la vittoria nell'unico precedente. Nel terzo turno di Pechino 2023, infatti, Rybakina aveva rimontato da un set e 4-2 di svantaggio. Per Mirra si è trattato della sesta vittoria su una top ten in carriera.

Il primo set è stato giocato nello stile preferito da Rybakina: con lo scambio deciso dal primo colpo o dal secondo al massimo. Il servizio di Andreeva non è stato così impressionante come contro Swiatek (contro la polacca aveva messo a segno 10 ace), ma è riuscita a rispondere con continuità alla battuta della kazaka.

Ha ottenuto un primo break nel quinto gioco con una risposta di rovescio lungolinea ma lo ha restituito immediatamente commettendo ben quattro doppi falli. Se lo è ripreso nel settimo game e stavolta è riuscita a difenderlo: da segnalare che in tutto l’incontro Mirra ha salvato 10 palle-break su 13.

Nel secondo parziale Andreeva ha messo in mostra il suo tennis tutto anticipo e la sua precisione in difesa ma Rybakina ha migliorato notevolmente le sue percentuali al servizio: l’ex campionessa di Wimbledon ha aumentato la sua percentuale di prime dal 55% al 65%, e questo le ha permesso di non concedere nessuna palla-break.

Nella frazione decisiva la kazaka ha sprecato la chance di portarsi avanti 4-1 sotterrando in rete un rovescio: la russa ha colto l’occasione al volo e, proprio come aveva fatto contro Swiatek, ha vinto tutti gli ultimi cinque game dell'incontro. Da segnalare che nell’ottavo game Mirra ha recuperato da 0-40 cancellando poi anche un’ulteriore palla-break, da campionessa consumata. Al contrario Elena ha sbagliato tanto finendo col mettere a referto ben 50 errori gratuiti.

Sabato Andreeva, alla sua terza finale nel tour maggiore (ha vinto quella di Iasi ed ha perso quella di Ningbo sempre nel 2024), si giocherà il titolo con la danese Clara Tauson: tra le due non ci sono precedenti.

La gioia di Clara Tauson (Getty Images)

La gioia di Clara Tauson (Getty Images)

Nella seconda semifinale, infatti, la 22enne di Copenhagen, n.38 WTA, ha avuto la meglio per 64 67(4) 63, al termine di una maratona di due ore e 52 minuti, sulla ceca Karolina Muchova, n.17 del ranking e 14 del seeding, mai affrontata prima in carriera. Anche per Clara si tratta della prima finale da “1000” in carriera, la quinta complessiva: ha vinto il titolo ad Auckland a gennaio e a Lione e Lussemburgo nel 2021 (ha invece perso la finale di Courmayeur 2021).

Grazie ai punti raggranellati fin qui salirà al n.23 del ranking, nuovo primato personale (ma in caso di conquista del trofeo arriverebbe al n.17).

Anche Tauson ha rimontato un break di svantaggio nel set decisivo contro l'ex finalista del Roland Garros 2023, che puntava alla sua terza finale WTA 1000 in carriera. Invece la danese si è presa un altro “scalpo” prestigioso dopo quelli della due volte vincitrice di Dubai (2017-2018) Elina Svitolina e soprattutto della regina del tennis mondiale Aryna Sabalenka.

Nel terzo set, dopo aver recuperato subito il break rimediato nel terzo gioco, Clara ha salvato tre palle-break sul 2-2 e poi ha finito per strappare la battuta alla ceca nell’ottavo gioco, archiviando la pratica in quello successivo.

“È stata una grande partita - ha detto Tauson -. Cosa posso dire? Muchova è una grande giocatrice ... non so come ho fatto a vincere, ma ho cercato di mantenere la calma e di giocare un ottimo tennis”.

Dopo un paio di stagioni rovinate da problemi fisici, Tauson ha ritrovato forma e condizione: ha iniziato il 2025 fuori dalle top 50 ed ha già risalito una trentina di posizioni e con 15 successi all'attivo (a fronte di 3 sconfirtte) è la giocatrice più vincente fin qui.  

Quella tra Mirra e Clara a Dubai sarà la finale più "giovane" della storia dei WTA 1000 (39 anni e 351 giorni in due), superando quella tra Osaka e Kasatkina ad Indian Wells 2018 (41 anni e 76 giorni).

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti