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Sabalenka ritrova subito il feeling con Madrid

Buon esordio per la numero del mondo sulla terra rossa della Caja Magica catalana, dove ha trionfato nel 2021 e nel 2023 (ed è stata finalista lo scorso anno). Tutto facile per Pegula. Il pubblico spagnolo dopo quello di Alcaraz incassa anche il forfait di Badosa. Torneo live su SuperTennis e SuperTenniX)

di | 25 aprile 2025

Un recupero di diritto in allungo di Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

Un recupero di diritto in allungo di Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

Rischiando di complicarsi la vita - perché le cose semplici proprio non le piacciono - ma archiviando la pratica con una gran bella volée, Aryna Sabalenka ha debuttato nel “Mutua Madrid Open”, WTA 1000 dotato di un montepremi di 7.854.000 euro che si sta disputando sulla terra rossa della Caja Magica di Madrid, in Spagna (combined con un Masters 1000 Atp).

Al secondo turno (ma per lei l’esordio) la 26enne di Minsk, regina incontrastata del ranking mondiale, reduce dalla finale di Stoccarda (fermata da Ostapenko), ha regolato per 63 64, in un’ora e 37 minuti, la russa Anna Blinkova, n.76 WTA, proveniente dalle qualificazioni. Sulla terra catalana, dove ha trionfato nel 2021 (superando Barty) e nel 2023 (battendo Swiatek) ed è stata finalista anche lo scorso anno (stoppata da Swiatek), Aryna ha messo a referto la vittoria numero 26 di questo 2015 (a fronte di 5 sconfitte).

Primo set dominato fino ad un 5-0 fatto di tennis all’insegna della fantasia: poi un black-out di quelli di cui solo lei è capace con l’avversaria che ha recuperato fino al 5-3 e che ha avuto tre opportunità anche per il 5-4, prima che con un drop-shot delizioso Aryna archiviasse il 6-3.

Più lineare la seconda frazione: Sabalenka ha preso un break in avvio (1-0), lo ha confermato dopo aver offerto una chance per il contro-break (2-0) e poi ha marciato spedita fino al decimo game, dove ha annullato la seconda palla-break concessa in tutto il parziale prima di siglare il 6-4.

Innegabilmente la varietà si è insinuata nel tennis di potenza di Sabalenka, ed è una delle ragioni per cui è lassù in vetta alla classifica.

Ed è probabile che questi piccoli ma importanti aggiustamenti - come il fatto di andare più spesso a rete e di scegliere il drop-shot con sempre maggiore frequenza - diventeranno ancora più evidenti sul “rosso”. “Penso che forse sulla terra battuta sia un po' più facile perché il gioco in generale è un po' più lento - aveva detto la bielorussa nella conferenza stampa pre torneo -: hai più tempo a disposizione”.

Poi nel suo pensare tutto ed il contrario di tutto aveva aggiunto ridendo: “Non lo so, allo stesso tempo è più facile e più difficile perché ho più tempo e ho più opzioni nella mia testa. E a volte mi confondo”.

Aryna, in testa alla classifica con quasi 3.400 punti di vantaggio sulla seconda (Swiatek) e nella Race to the WTA Finals con più di 800 punti (su Keys), è chiaramente la migliore giocatrice in questo momento.

Tuttavia la dominatrice del tennis femminile è disposta ad ammettere di non aver ancora capito come incorporare la diversità in un approccio che una volta si basava quasi esclusivamente sulla forza bruta e sulla resistenza: “È un processo di apprendimento e non ho paura di commettere errori: penso che con il tempo imparerò a prendere le decisioni giuste. Il mio gioco ne trarrà beneficio. Devo solo assicurarmi di scegliere il colpo giusto al momento giusto”.

Al terzo turno Sabalenka troverà la belga Elise Mertens, n.26 del ranking e 28 del seeding, che ha avuto la meglio per 63 63 sulla colombiana Camila Osorio, n.51 WTA. La bielorussa è in vantaggio per 9-2 nel bilancio dei confronti diretti con la 29enne di Leuven e si è imposta in tutte le ultime otto sfide (la più recente nei quarti a Stoccarda la scorsa settimana: 64 61 lo score).

Jessica Pegula in azione (foto Getty Images)

Jessica Pegula in azione (foto Getty Images)

Nemmeno il torcicollo (problema di cui ha sofferto anche nella passata stagione) impensierisce Jessica Pegula. La 31enne di Buffalo, n.3 del ranking (“best”) e del seeding, che a Madrid è stata finalista nel 2022 (battuta da Jabeur), ha regolato per 62 62, in un’ora e dodici minuti, la tedesca Eva Lys, n.68 WTA, mai affrontata prima in carriera, firmano il 27esimo successo in questo 2025 (7 invece le sconfitte).

Prossima avversaria per la statunitense, che ha iniziato la stagione sulla terra verde vincendo il titolo a Charleston (ottavo trofeo WTA della carriera) ma ha poi perso nettamente contro la russa Alexandrova nei quarti su quella rossa e indoor di Stoccarda, la giapponese Moyuka Uchijima, n.56 WTA, che ha superato per 46 63 64 proprio la tunisina Ons Jabeur, n.28 WTA e 26esima testa di serie, vincitrice dell’edizione del 2022 ma in crisi di risultati. Anche tra l’americana e la nipponica non ci sono precedenti.

In chiusura di programma è arrivato anche il debutto vincente di Elena Rybakina. La 25enna kazaka di origini russe (è nata a Mosca), n.11 del ranking e decima favorita del seeding, semifinalista dodici mesi fa (stoppata da Sabalenka), ha battuto per 63 62, in un’ora e 17 minuti, la canadese Bianca Andreescu, n.132 WTA (in gara con il ranking protetto), superata per la terza volta in altrettante sfide. Per Rybakina si è trattato della 18esima vittoria del 2015 (a fronte di 7 sconfitte).

Nonostante qualche errore di troppo con il diritto non è andata troppo male la prima stagionale sul “rosso” di Elena, scivolata fuori dalla top ten dopo la mancata riconferma del titolo a Stoccarda (la kazaka, seguita da coach Davide Sanguinetti, dopo i Qualifiers di BJK Cup ha scelto di allenarsi senza disputare tornei).

Primo set in equilibrio, almeno in termini di game, fino al 3-3: poi parziale di cinque giochi di fila di Rybakina, compreso un turno di battuta di Andreescu in avvio di secondo set durato ben 16 punti.

Bianca è riuscita a muovere il punteggio (2-1) ma poi ha subito due break consecutivi che hanno permesso alla sua avversaria di prendere il largo (5-1) e di chiudere poi al quarto match-point su un errore in risposta della canadese dopo aver sbagliato due rovesci ed un diritto sui primi tre (ed aver cancellato grazie al servizio anche due palle-break).

Rybakina si giocherà un posto negli ottavi con l’ucraina Elina Svitolina, n.17 del ranking e del seeding, fresca vincitrice sulla terra di Rouen del suo 19esito titolo WTA: la kazaka è avanti 3-2 nel computo di confronti diretti con la 30enne di Odessa e si è imposta proprio negli ultimi due, giocati negli ottavi del Roland Garros e nei quarti a Wimbledon sempre lo scorso anno.

Un bel primo piano di Paula Badosa

Un bel primo piano di Paula Badosa

La giornata si era aperta con il forfait di Paula Badosa. A causa di un persistente infortunio alla schiena la spagnola, n.9 del ranking e del seeding, ha rinunciato a scendere in campo per il suo match d’esordio (direttamente al secondo turno) contro la russa Veronika Kudermetova, n.52 WTA, che ha poi avuto il suo bel da fare per riuscire ad imporsi sulla lucky loser Cristina Bucsa, n.94 del ranking, anche lei spagnola. 

Un ritiro tutt’altro che inatteso quello di Paula, che già alla vigilia del torneo aveva ammesso di non essere al 100%. “La mia schiena sta bene, sta lentamente migliorando - aveva raccontato Badosa a wtatennis.com a proposito del problema che la tormenta da quasi due anni -. È stato un infortunio difficile, onestamente, perché è stato completamente diverso dall'ultimo. Era un infortunio che toccava i nervi, quindi avevo costantemente dolore. La mia vita normale era un disastro, onestamente: non riuscivo nemmeno a muovermi dal divano”.

Tre anni fa la spagnola aveva raggiunto il n.2 del ranking ma nel 2023 un infortunio alla schiena l’aveva costretta a saltare gli ultimi cinque mesi della stagione: nel 2024 il suo gioco si era gradualmente riassestato con il successo a Washington, la semifinale a Cincinnati, i quarti allo Us Open ed ancora una semifinale a Pechino, risultati che l’avevano riproiettata a ridosso della top ten. La semifinale all’Australian Open lo scorso gennaio l’ha riportata nell’élite mondiale ma da allora è stato tutto molto complicato. La spagnola si è ritirata dal suo secondo incontro a Merida, in Messico, ha saltato Indian Wells e, a causa della schiena, ha dato forfait negli ottavi a Miami.

Fino a poche settimane fa ha detto Badosa, il dolore era intenso anche da ferma: “Ma sono stata fortunata che il trattamento, le iniezioni che ho dovuto fare hanno funzionato - ha detto -. Piano piano mi sto riprendendo. A che punto sono? Non lo so. Lentamente, passo dopo passo, ogni giorno mi sento un po' meglio. Spero di essere presto al 100%. Non adesso, ma presto".


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