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La formidabile spagnola che faceva impazzire Steffi Graf con la sua resistenza da guerriera, sta cercando di riallacciare i rapporti con la famiglia dopo un libro che ha distrutto i fratelli, i genitori e la sua immagine
di Vincenzo Martucci | 23 dicembre 2024
Per chi li ha conosciuti e poi seguiti per anni, per chi li ha apprezzati negli sforzi che hanno fatto per emergere di volontà, attenzione e dedizione, superando qualche limite di fisico e di tecnica. Per chi poi ha visto in azione ed apprezzato, anche fuori dal campo, il fratello maggiore, Emilio, da dolcissimo allenatore giramondo e realizzato manager, e il minore, Javier, da front runner di una famosa azienda di pavimentazione di campi veloci.
Per tutti coloro che conoscono la famiglia Sanchez, il comportamento smodato, imprevedibile, sconcertante e poi addirittura tragico della più vincente della famiglia, Arantxa, che in Italia abbiamo soprannominato Arancia, è stato una pugnalata al cuore al concetto stesso di famiglia. Che l’intervista a El Mundo riporta d’attualità proprio sotto Natale. Quando qualcuno tenta davvero di essere più buono e si pente dei propri peccati.
Arantxa, piccola trottolina catalana dai 20 polmoni e delle mille gambe che ha fatto piangere tante fuoriclasse, a cominciare da Steffi Graf, firmando 4 Slam in 8 finali e salendo al numero 1 del mondo, ha appena compiuto 50 anni.
Iñako Díaz-Guerra ha intervistato per El Mundo l’ex numero 1 al mondo Arantxa Sánchez, quattro Slam in carriera, in occasione del 53° compleanno (il 18 dicembre), ha ricordato altri trofei: "A 13 anni vinsi e urlai che eravamo discriminate, che avrei cambiato il tennis. L’ho fatto”. E’ stata lei l’inventrice del vibrante “Vamos”, l’esultanza che con l’avvento di Rafa Nadal è diventata iconica. “Peccato che non l’abbia brevettato perché ora lo usano in tanti”. Fu soprattutto il simbolo della guerriera, della giocatrice che rimanda una palla di più di là del net stancando l’avversaria con lunghi palleggi e poi presentandosi a rete a finire punti che sembravano impossibili. Arrivò a quota 14 Majors, con 6 doppi e 4 misti, più 4 medaglie alle Olimpiadi e 5 Fed Cup (l’attuale BJK Cup) per la sua Spagna. Diventando l’apripista di un nuovo movimento fino ad allora deserto, nel quale inserì per prima Conchita Martinez.
In un libro, “Arantxa ¡Vamos! Memorias de una lucha, una vida y una mujer”, aveva denunciato i genitori di averle sottratto gran parte dei 45 milioni di dollari che aveva guadagnato. Il primo imputato era il padre per la condanna a 3,5 milioni di euro per le tasse non pagate tra il 1989 e il 1993, quando aveva la residenza fiscale ad Andorra. Ma anche la madre era finita nel mirino: “Organizzava ogni dettaglio della mia vita, scegliendo ogni cosa: dal taglio di capelli ai vestiti. E se decidevo io non le andava bene niente”. Così come aveva dispensato critiche ai tre fratelli (c’è anche la sorella Marisa): “Si sono opposti al matrimonio con Pep (Santacana), provando a screditarlo per problemi economici. Ma nessuno ha detto che lui mi aveva raccontato tutta la storia”.
Oggi Arancia ammette: «Il libro è stato un grosso errore. Oggi non lo riscriverei. Mi sono lasciata consigliare e manipolare da persone che non volevano il mio bene”. Il nuovo accusato è l’ex marito, proprio Santacana: “Mi hanno convinto che sarebbe stato positivo per me, non era così. Pep aveva i suoi interessi nel farmi rompere con la mia famiglia. Non tutto quello che ho detto nel libro sui miei genitori era vero, sebbene credevo che lo fosse. La situazione mi è sfuggita di mano, sul momento non vedevo le cose chiaramente. Se potessi cambiare una sola cosa del mio passato, sarebbe questa”. Purtroppo le cose sono precipitate: “Gli chiesto perdono, stiamo recuperando la normalità. Purtroppo il danno è stato fatto: papà soffriva già di Alzheimer, s’è aggravato ed è morto prima che potessimo far pace. E questo mi peserà per sempre”.
Arantxa non vede da due anni la madre, Marisa, e il fratello maggiore, Emilio, che pure vivono in Florida come lei. Nel dicembre del 2017 il marito - che ha gestito il patrimonio dell’ex numero 1 - ha abbandonato il tetto coniugale per un’altra donna ed ha chiesto il divorzio e l’affidamento dei figli, lasciando Arancia a fronteggiare una richiesta di 5,2 milioni di euro da parte del Tesoro. Con la Banca del Lussemburgo che ha denunciato la coppia per aver svuotato i conti prima che fossero messi sotto sequestro, cosicché la Procura lussemburghese ha chiesto quattro anni di reclusione e il pagamento di un risarcimento da 6,1 milioni di euro. Arancia s’è riconosciuta colpevole, dichiarandosi vittima delle azioni fraudolente del suo ex marito. Com’è difficile vincere nella vita per gli ex campioni dello sport!
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