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Emiliana Arango più forte delle avversità: la Top 100 è sempre più vicina

Emiliana Arango è la seconda colombiana nei quarti di un torneo categoria Tier I o WTA 1000 ed è virtualmente numero 120 del mondo. Negli ultimi anni ha superato infortuni pesanti e tanti dubbi

di | 21 settembre 2023

Emiliana Arango ha stupito tutti a Guadalajara. E' la seconda colombiana nei quarti di finale di un torneo WTA 1000 o Tier I dai tempi di Fabiola Zuluaga (Berlino 2004). E' anche la prima che sia arrivata tra le migliori otto di un WTA 1000 alla prima partecipazione in questa categoria di tornei dopo Elena Rybakina a Wuhan nel 2019. Oggi numero 180 del mondo, da lunedì toccherà il suo nuovo best ranking almeno al numero 120.

A Guadalajara ha eliminato al primo turno Anastasia Potapova, completando la sua prima vittoria contro un Top 30. Al secondo turno ha sconfitto Sloane Stephens, diventando così la quarta colombiana a battere una campionessa Slam. Prima ci erano riuscite solo Zuluaga (contro Iva Maioli a Miami 1999 e 2000, e Madrid 2000; e contro Mary Pierce a Zurigo 2004), Catalina Castaño (contro Conchita Martínez ad Acapulco 2006) e la sua grande amica Camila Osorio (contro Sofia Kenin a Washington nel 2022).

La vittoria contro Taylor Townsend ha cambiato le prospettive dell'ex Top 10 junior, che da Under 18 si era spinta fino alla semifinale allo US Open 2017.

L'anno successivo nel torneo di casa, a Bogotà, ha festeggiato il primo risultato di rilievo. A 17 anni, da numero 510 del mondo, ha sconfitto Veronica Cepede Royg e Jasmine Paolini, ed è così arrivata per la prima volta nei quarti di un torneo WTA. Ma dietro la festa non si maschera il dolore. Quel quarto di finale si conclude con un ritiro per un infortunio all'anca che la terrà lontana dai campi per sei mesi. Una costante, questa degli infortuni che la costringono a continue ripartenze da zero, che ha segnato tutta la sua carriera.

"E' stata dura, mi sono sentita male per un lungo periodo, avevo dolore anche quando giocavo. E     questo mi aveva tolto il divertimento di scendere in campo - ha detto alla WTA -. Non riuscivo a girarmi né a colpire il diritto come avrei voluto. Sentivo che la gente se ne accorgeva, ed ero sempre più insicura". Ad agosto 2019, era fuori dalle prime 1000 del mondo ma non si è data per vinta e a marzo 2020 era rientrata in Top 500. Poi tutto si è fermato per il COVID-19.

Un anno dopo la ripresa del circuito, a novembre del 2021, subisce un altro infortunio, stavolta al ginocchio. "Durante un torneo in Uruguay, ho provato ad allungare la gamba ed è rimasta così, non riuscivo a ripiegarla. Il giorno dopo però era tornata come prima, non riuscivo a capire cosa fosse successo - ha raccontato a Match Tenis -. Allora ho fatto degli esami da cui è emerso che il menisco era completamente rotto".

Resta fuori fino a maggio 2022, perde molta massa muscolare, ma non lo spirito battagliero. "Ho imparato che posso sopportare molte cose, sono ancora capace di lavorare duro, di superare le difficoltà e tornare più forte di prima".

Arango ha cambiato routine e metodi di allenamento, ha svolto una completa preparazione invernale per la stagione 2023 e i risultati si sono visti. Quest'anno ha vinto le prime partite a livello di qualificazioni negli Slam al Roland Garros, a Wimbledon con suo zio peraltro presente, e allo US Open.

Trasferita ormai a Miami con la madre, Arango sente fortemente il legame con la famiglia. Il loro supporto è decisivo anche se, ha spiegato, "nessun altro nella mia famiglia pratica sport. Mio fratello maggiore aveva preso lezioni di tennis ma non era bravo e il maestro suggerì che io entrassi a prendere lezioni al posto suo" ha raccontato.

Da allora ne ha fatta di strada. Oggi ha reso orgogliosa un'intera nazione dove ancora il tennis fatica a prendere piede, nonostante i grandi successi in doppio degli ex numero 1 del mondo Cabal e Farah e alla Colsanitas, compagnia di assicurazione che da tempo sponsorizza giocatori e tornei come il WTA di Bogotà che si disputa dal 1998.

"Se ci fossero più tornei sarebbe di grande aiuto - ha concluso Arango nella sua intervista pubblicata sul sito della WTA -. Ci mancano infrastrutture, non abbiamo nemmeno molti campi pubblici dove poter andare e giocare a tennis senza spendere tanto". Magari qualcosa può cominciare a cambiare anche grazie a lei.

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