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Halep sul caso Swiatek: "Perché una disparità di trattamento così grande?"

"Perché una così grande disparità di trattamento?". Così l'ex numero 1 WTA Simona Halep, in un lungo post sul suo profilo Instagram, ha commentato la squalifica di un mese per Iga Swiatek. Le reazioni di Kyrgios e Tara Moore, la profonda riflessione di Fritz che coinvolge i tifosi

di | 29 novembre 2024

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"Perché una così grande disparità di trattamento?". Così l'ex numero 1 WTA Simona Halep, in un lungo post sul suo profilo Instagram, ha commentato la squalifica di un mese per Iga Swiatek, oggi numero 2 del mondo, risultata positiva alla trimetazidina (TMZ). L'ITIA, l'agenzia responsabile di far rispettare il programma anti-doping nel tennis, ha accettato la tesi difensiva della contaminazione di un lotto di pastiglie alla melatonina. 

Halep, invece, è stata invece sospesa provvisoriamente a ottobre 2022 poi è stata squalificata per quattro anni per una doppia positività al roxadustat. La sanzione è stata poi ridotta a nove mesi lo scorzo marzo dopo il ricorso della rumena al Tribunale Arbitrale dello Sport a Losanna.

"Non trovo e non penso che ci sia una risposta logica per spiegare la diversità di trattamento. Posso solo pensare a una cattiva volontà dell'ITIA, l'organizzazione che ha fatto di tutto per distruggermi nonostante le prove" ha detto Halep.

La vicenda Swiatek comunque non può dirsi conclusa. La WADA e l'agenzia anti-doping polacca possono presentare ricorso al TAS, infatti, e avviare un secondo giudizio sulla positività alla trimetazidina, una sostanza utilizzata nel trattamento di malattie cardiovascolari come l'angina pectoris, che rientra nella lista delle sostanze proibite tra i regolatori ormonali e metabolici. Anche se il tossicologo Pascal Kintz sottolineava nel 2022, come riporta l'Equipe, come non esistesse nella letteratura medica una descrizione di effetti dopanti della trimetazidina.

La chief executive dell'ITIA, Karen Moorhouse, ha affermato che per quanto riguarda le vicende di Swiatek e di Jannik Sinner, in attesa del giudizio del TAS dopo l'assoluzione da parte del tribunale indipendente in primo grado, "non si tratta di casi di doping intenzionale. Stiamo parlando di violazioni accidentali delle regole" ha detto ai giornalisti, come riferisce l'agenzia di stampa Reuters. "Per questo non credo che sia motivo di preoccupazione per gli appassionati di tennis. Il fatto che stiamo procededendo in maniera aperta e trasparente dimostra l'ampiezza e la profondità del nostro programma anti-doping".

Sul tema si è espressa, attraverso i suoi profili social, anche la Professional Tennis Players Association (PTPA), fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil nel 2020. "I giocatori meritano e hanno diritto a un sistema antidoping basato su trasparenza, coerenza e obiettività" scrivono. "I giocatori meritano e hanno diritto a un giusto processo e a un supporto nella gestione del sistema antidoping, indipendentemente dal ranking e dall'accesso alle risorse. I giocatori hanno diritto a una governance di cui si fidano". 

LE REAZIONI DEI GIOCATORI

Di disparità di trattamento hanno parlato anche altre giocatrici come Tara Moore, squalificata a giugno 2022 dopo una positività dovuta a carne contaminata in Sudamerica. "Sono stata fermata 19 mesi, e anche la mia era contaminazione" ha scritto su Twitter.

In sua difesa è intervenuta anche la tedesca Eva Lys. "Vogliamo parlare dei giocatori che hanno mangiato carne contaminata in Sudamerica? Perché Tara Moore non è stata squalificata solo per un mese? Inizio a pensare che non tutti i casi vengano trattati nello stesso modo" ha scritto.

Tranchant, al contrario, Nick Kyrgios. "Adesso la scusa di tutti i tennisti di vertice è 'non sapevo'" ha commentato su Twitter.

Particolarmente interessante e profonda la riflessione di Taylor Fritz, che va oltre la specifica vicenda. "Le speculazioni non mi piacciono - scrive - ma quello che mi fa impazzire è l'insano pregiudizio del pubblico del tennis". Fritz se la prende con i tifosi, con la polarizzazione del dibattito sui social come X (l'ex Twitter). "Se il giocatore è l'avversario del vostro beniamino allora entrate nella squadra del 'chiamiamolo drogato/ imbroglione/ disonoriamolo il più possibile'. Se invece è il giocatore per cui tifate ad essere positivo, allora 'è innocente senza domande'. Potrai anche dimostrare la tua innocenza, ma ci sarà sempre qualcuno che manterrà i pregiudizi e continuerà ciecamente a sostenere che hai barato. Questo mi rende triste per tutti i giocatori davvero innocenti che devono sopportarlo".

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